Libri, "Tre giorni di buio": Franco Trentalance inventa l'investigatore privato hard. L'intervista di Fattitaliani

Franco Trentalance ha recentemente pubblicato il suo nuovo libro “Tre giorni di buio” (un thriller edito da Ultra e disponibile in tutte le librerie), scritto a quattro mani con il giornalista Gianluca Versace: il romanzo, senza rinunciare al sesso, dà vita alle diverse facce del male: vendetta, violenza e corruzione. Il gentiluomo del porno, tornato a scrivere a cinque anni dalla pubblicazione della sua autobiografia, è stato premiato dall'Accademia “Res Aulica” di Bologna con il riconoscimento letterario Scrittori con Gusto 2015 per questo suo nuovo progetto editoriale. Con un linguaggio crudo e diretto Trentalance e Versace raccontano gli atti efferati di un serial killer in uno scenario attuale e, pagina dopo pagina, costruiscono dei personaggi dal profilo psicologico complesso portandone alla luce turbe, perversioni e ossessioni malsane. Fattitaliani lo ha intervistato.
Dopo la tua autobiografia, chi o che cosa ti ha stimolato a proseguire nello scrivere? 
Mi sono sempre cimentato in sette diversi territori: televisione, radio, cinema, teatro, eventi dal vivo, scrittura e web. Con la scrittura mi sono comportato come un agricoltore che per un po’ fa riposare il suo campo, ma torna sempre a seminarlo. 
In questo romanzo di invenzione sono comunque tanti gli elementi autobiografici presenti? Come hai fatto a calibrarli e a miscelarli con la narrazione di fantasia? 
Intanto dobbiamo vedere se ci sono riuscito, ma non è stato particolarmente difficile perché ho utilizzato delle figure strategiche per il tipo di narrazione del romanzo. Per esempio sono riuscito a creare una figura nuova, l’investigatore privato hard, che nella letteratura italiana, senza esser presuntuoso, non credo ci sia mai stato.
Il lavoro a quattro mani con Gianluca Versace in che cosa è consistito praticamente? Non è così semplice scrivere un romanzo in due… 
Tante email, telefonate, confronti, scambi d’idee, angoli da smussare, qualcosa piaceva a me ma non a lui e viceversa. In alcuni periodi ci sentivamo notte e giorno e in altri non ci sentivamo addirittura per una settimana. Possiamo dire che ognuno in base alle proprie carte nautiche ha fatto la propria navigazione con delle coordinate comuni e il risultato finale sembra che piaccia. 
Che legame c’è fra le tre citazioni iniziali (Vangelo di Giovanni, Shakespeare e Messaggio della Madonna) con la trama? 
Il Vangelo di Giovanni perché si parla dell’Apocalisse in alcune pagine del libro, l’Apparizione perché è specifica riguardo l’anticristo e la frase dell’Otello la volevo mettere semplicemente perché mi piace. 
Personalmente che rapporto intrattieni con la scrittura classica, dalla Bibbia a Pinocchio, da Shakespeare a Pirandello? 
Non la adoro particolarmente perché, per quanto ovviamente siano dei capisaldi della cultura e della letteratura, secondo me alcuni capolavori del passato restano tali ma accusano un po’ il passare del tempo. A me piace molto il ritmo e ritengo che ogni opera ne abbia uno in particolare e quindi è solo una questione di gusto. 
La storia è stata subito concepita così o avete cambiato qualcosa nel tempo? 
Abbiamo cambiato qualcosa ed il finale, che è la parte più significativa, ci è venuto in mente in corso d’opera. 
Anche per te come per Luca Graf la millesima scena hard ha rappresentato un punto di svolta (anche se ovviamente in senso diverso)? 
Ancora non sono arrivato a mille ma a 975, per cui ti saprò dire più avanti.
Quale critica sul romanzo ti piacerebbe ricevere e quale invece ti ferirebbe maggiormente? 
Finora giornalisti e persone che mi scrivono email o mi contattano su Facebook mi hanno detto che il romanzo è molto incalzante, coinvolgente e a tratti originale. Mi darebbe fastidio, invece, se mi dicessero “Hai copiato da qualcosa o qualcuno!”. 
Riprendo un po’ il titolo, per Franco Trentalance c’è stato un particolare periodo di buio nella vita personale e/o professionale? 
No, ma ovviamente nella vita ci sono alti e bassi. Come dice il mio amico Italo Pentimalli “Non esistono sconfitte, esistono o vittorie o lezioni che si sono imparate”. Giovanni Zambito.  
© Riproduzione riservata

Franco Trentalance è tra gli attori hard più noti a livello europeo con 18 anni di carriera, 440 film e 24 awards all’attivo (tra premi nazionali e internazionali). Negli anni si è misurato anche con il mondo dello spettacolo dimostrando di essere un personaggio poliedrico, spaziando dalla radio al cinema, dal teatro alla tv. Ha collaborato infatti con Radio 2 Rai in “Gli Spostati”, con Radio Dee Jay in “Senza Palla” e attualmente conduce “Senza Titolo” su Radio International. Ha partecipato a diversi progetti cinematografici e cortometraggi, tra cui “Com'è bello far l'Amore” di Fausto Brizzi, “Oggi a te...domani a me” di Marco Limberti, e ha recitato in spettacoli teatrali tra cui “Apocalypse” col comico Giuseppe Giacobazzi. Dopo la sua partecipazione al reality “La Talpa” è diventato uno dei personaggi televisivi più popolari e richiesti nelle trasmissioni tv, non solo in veste di ospite ma anche come conduttore: nel 2014 ha presentato con successo la rubrica “Sex Time” all’interno di “Lucignolo” e, in giro per l’Italia, propone il talk live “Chiacchiere Private” nel quale intervista amici e colleghi del mondo dello spettacolo. Franco Trentalance è inoltre molto attento alle novità del web e ha collaborato in numerosi video con le più popolari web star italiane (iPantellas, Michael Righini, Federico Clapis). Un’altra sua grande passione è la scrittura, infatti, dopo aver scritto per riviste e siti web come GQ, Nocturno Cinema e Velvetgossip, nel 2009 ha debuttato come scrittore pubblicando la sua autobiografia “Trattare con cura” (Ultra). 
Gianluca Versace, giornalista originario di Monfalcone (Gorizia), vive a Padova dove lavora per l’emittente televisiva Canale Italia occupandosi di politica, cultura e società. Ha creato e diretto format molto popolari come “Storie vere”, “La partita”, “Attenti al lupo” e “Live!” e pubblicato i libri “Il domatore di fuoco” (Mazzanti, 2011) e, con Eugenio Benetazzo, “Neurolandia” (Chiarelettere, 2012).

Fattitaliani

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