Le
province per fortuna degli Italiani, saranno finalmente e
definitivamente eliminate e di conseguenza si comincia già a parlare
pur se solo vagamente, che ne sarà dei loro territori cioè delle
amministrazioni comunali pertinenti e, per esempio, a quale regione
accorparli.
Da noi in verità si parla solo delle province di FR e di
LT e non
della parte meridionale della provincia di Roma e cioè di
Colleferro, Segni, Olevano, Subiaco, Paliano, ecc. e delle località
dei Monti Simbruini e Ruffi che pure fanno parte della Ciociaria
Storica. Il che
lascia già mal presagire:
non individuare geograficamente e storicamente il territorio del
quale le tre province sono tre componenti, è da ritenere grave
malformazione logica, riprova evidente, ancora oggi, della ignoranza
e misconoscenza di quanto si sta affrontando. Discettare dunque sulle
regioni macroeconomiche e macrogeografiche alle quali aggregare le
province di FR e LT che correttamente si vogliono tenere assieme e
indivisibili ma allo stesso tempo ignorando quella di Roma, è
riprova evidente di quanto poca coscienza e consapevolezza si ha
della situazione reale.
Una
regione per secoli sempre unitaria e uniforme, sia in epoca italica e
sia ancora di più in epoca romana poi divisa tra Stato
della Chiesa e Regno
di Napoli, il cui
nuovo confine era segnato dal fiume Liri e suo prolungamento ideale
fino a Itri e Terracina: ma folkloricamente
e socialmente unita e compatta,
pur se politicamente come detto in parte napoletana (Alta Terra di
Lavoro) e in gran parte papale, fino al 1860/70. In epoca
mussoliniana questo territorio coeso e omogeneo venne spezzettato
in tre entità
amministrative, le attuali province di LT FR e RM, dopo aver
correttamente
inglobato il suddescritto territorio borbonico tra i fiumi Liri e
Garigliano (Alta
Terra di Lavoro) alla neo costituita provincia di FR: e, come terza
provincia, la parte meridionale della provincia di Roma la quale si
attribuì tutta la fascia dei Monti Simbruini e Ruffi (Anticoli C.,
Saracinesco, ecc.) fino a Subiaco, Paliano, Olevano, S.Vito,
Colleferro, Segni, ecc. gioielli di ciociarità.
La
riorganizzazione amministrativa mussoliniana di ottanta anni fa ha
rappresentato dunque per il territorio di cui stiamo parlando una
gravissima frantumazione
e disgregazione che
la incoscienza e insensibilità miste a mero campanilismo, delle tre
istituzioni relative, le Province di FR LT e RM, da allora fino ad
oggi, hanno vieppiù aggravato e scavato fino ad ottenere che le
comuni radici e la
comune eredità
costituitesi e sedimentatesi durante più di venti secoli di unione
e vita comune, venissero completamente ignorate e neglette. Per
fortuna la Storia non dimentica e non cancella.
Una
frantumazione in verità doppiamente
perversa in quanto
non solamente divise e separò in tre parti un territorio omogeneo e
armonico quanto ne fece tre
entità amministrative
autonome e indipendenti l’una dall’altra che in pochi decenni
hanno conseguito il
risultato funesto di
quasi annullare e far dimenticare una comunanza invece
plurisecolare.
Con
la soppressione delle Province si presenta dunque sulla ribalta della
Storia un sottile enigma da affrontare: riaggregare
e riunificare
l’antica regione fino al Garigliano o accettare e confermare in
toto o in parte, la
presente frantumazione e sgretolamento.
Cioè rimettere assieme le attuali province di FR e di LT e le città
e territori incorporati oggi nella provincia di Roma, oppure
procedere ad altre, antistoriche configurazioni territoriali.
Crediamo che l’opera dei singoli sindaci
è quella che potrà essere determinante poiché il loro ruolo nella
nuova situazione ne esce enormemente accresciuto e rafforzato. Nel
caso felice in cui si avrà cura di attenersi e perciò di
ricostituire l’antica plurimillenaria regione, la Storia mette già
a disposizione la denominazione felice e sola pertinente per
circoscrivere tutto il territorio a Sud dei Castelli iniziando dai
Simbruini con confine meridionale il fiume Garigliano, orientale gli
Appennini, occidentale il Tirreno cioè:
Ciociaria. Qualcuno
osserverà: ma la Ciociaria non è una entità amministrativa o
geografica o politica o ecc.: è vero: in effetti essa è qualcosa
di più, di molto di più: essa
è un concetto certamente folklorico e storico ma, in aggiunta, anche
spirituale e sentimentale, il
solo storicamente
noto e conosciuto e
in tutto questo antico territorio oggi diviso tra LT FR e RM le
uguaglianze e le uniformità e perciò i vincoli sono veramente
diffusi e comuni, visibili,
senza artifici
politici o geografici o religiosi, a dispetto degli ottantanni bui
trascorsi. Ciociaria
dunque è la sola denominazione idonea a far rivivere la comune
eredità ovunque presente e diffusa ma soprattutto a identificare e a
connotare la regione finalmente riunificata.
Michele Santulli