Cinema, al Festival Los Angeles Italia il cortometraggio "Giuseppe Verdi. Le memorie nel petto". Fattitaliani intervista la regista Emanuela Morozzi

La giovane regista Emanuela Morozzi sarà fra i rappresentanti del nostro cinema al Festival Los Angeles Italia dove il 20 febbraio ad Hollywood presso il Chinese Theatre sarà presentato il cortometraggio che ha diretto su Giuseppe Verdi e interpretato da Luca Lionello, Alessandro Haber ed Elisabetta Pellini, prodotto dall'Olivia film.
Il corto "Giuseppe Verdi. Le memorie nel petto" racconta un momento molto particolare della vita di Verdi: La nascita del Nabucco. Persi la moglie ed i due figli, Verdi rimane solo. Anche la sua musica lo ha abbandonato, la sua ultima opera, una commedia, è un fiasco. Tutto sembra perduto, lui è perduto. Solo Merelli, il suo impresario, sembra ancora credere in lui .. e cerca più volte di farlo reagire. Gli propone un nuovo libretto, scritto da un certo Solera, dal nome Nabuccodonosor, ma Verdi non ne vuole sapere. Merelli insiste. Il destino, il fato, Dio, fanno sì che Verdi per cause particolari ne venga colpito dalla prima lettura e non riesca a liberarsi dalle parole" Va pensiero sulle ali dorate".. la leggenda narra una settimana di ricerca di ispirazione e un solo giorno per scrivere il coro del Nabucco. Nasce così quello che sarà definito poi " Il canto di un popolo" rinasce così un uomo, e il mito del grande Giuseppe Verdi, ad oggi il compositore di opera lirica più suonato al mondo. La sceneggiatura è di Maria A. Listur e Emanuela Morozzi, la musica di Marco Valerio Antonini.
Emanuela Morozzi e Luca Lionello
L'intervista di Fattitaliani a Emanuela Morozzi che subito sottolinea: "Verdi è vita, coraggio, amore, forza e lo fa nella lingua universale del bel canto, con il suo cuore Italiano, intriso delle speranze della sua epoca, con il suo impegno politico, con la sua anima trafitta, con il suo sorriso nascosto e delicato, con la potenza della sua musica, con le note del suo Nabucco, che ancora oggi ci commuove tutti".
Perché la scelta di un personaggio così particolare in un preciso momento della sua vita? 
Mi fu raccontato l'aneddoto di questo periodo buio della sua vita e rimasi profondamente coinvolta e commossa dalla forza d'animo con riuscì a superarlo. 
E il progetto in che modo ha preso forma?
L’idea nasce nel 2012, mentre ero negli Stati Uniti a presentare un lavoro su Giuseppe Mazzini, la mia ricerca artistica ha trovato una nuova fonte di ispirazione, quando, parlando di italianità con molti americani ed italoamericani, ho provato una profonda commozione nel vedere quanto Giuseppe Verdi fosse amato e riconosciuto da tutte le generazioni, comprese quelle che l'italiano non lo parlavano più o non lo avevano mai parlato. Ho iniziato a studiare. A pormi domande sul suo linguaggio, sul tempo e sull'anima nel tempo. Ho incontrato una forza enorme in ogni nota tramutata in parola anche se non detta, una forza del sentire che supera spazio e tempo e arriva a tutti, in quella democrazia umana unica solo dell'arte. La mia attenzione è stata carpita da un tratto della biografia di Verdi, duro ma bellissimo nella sua profonda intensità, che porta in sé un messaggio fondamentale ed universale di la rinascita: la composizione del Nabucco appunto e il suo ritorno alla vita come uomo.
Personalmente che rapporto hai con l'opera? 
Il Nabucco, in vero mi accompagna da sempre. 
L'opera è un bel biglietto da visita però anche difficile da trattare: che reazione ti aspetti a Los Angeles? 
In America la figura di Giuseppe Verdi è molto amata, quindi sarà sicuramente una reazione intensa.
Su che cosa con Luca Lionello avete più lavorato?
Con Luca si è lavorato molto sulla profondità delle emozioni di Verdi e nel sentire del dolore della perdita della famiglia e nell'intensità della forza creativa che lo riporterà lentamente alla vita.
L'attualità di Giuseppe Verdi in che cosa consiste? 
Trascorsi da poco i duecento anni dalla sua nascita, non passa la voglia di ascoltare Verdi. Non vi è teatro d'opera al mondo che non abbia in cartellone una sua opera; conosciuto, suonato, cantato ovunque e riconosciuto come esempio di finissima ricerca artistica italiana, Verdi, ancora oggi, detiene merito di essere uno degli italiani più famosi di tutti i tempi. Una sorta di Ambasciatore italiano nel mondo che parla a tutti, oltre il tempo, di: arte, vita, coraggio, amore, forza e lo fa nella lingua universale del bel canto, con il suo cuore Italiano, intriso delle speranze della sua epoca, con il suo impegno politico, con la sua anima trafitta, con il suo sorriso nascosto e delicato, con la potenza della sua musica, con le note del suo Nabucco, che ancora oggi ci commuove tutti. Giovanni Zambito
© Riproduzione riservata
Fattitaliani

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