E dopo 155 anni il sindaco di Pieve Torina vuole sfrattare
il santo dalla sua stanza. La stanza dove visse per circa un anno San Gabriele
dell’Addolorata (giovane santo passionista, uno dei più popolari della
cristianità), nel convento di Pieve Torina, paese in provincia di Macerata, trasformata
negli anni in chiesa, è stata adibita improvvisamente a palestra per gli
anziani della casa di riposo, struttura che da anni svolge la sua attività nei
locali dell’ex convento passionista.
Il parroco del paese, don Nello Tranzocchi, ha subito
protestato in vari modi, in particolare con lettere al Comune e all’ufficio
Beni culturali della diocesi di Camerino-San Severino, cui appartiene la
parrocchia. “Sono molto dispiaciuto, scrive don Nello al sindaco, del silenzio
dell’Amministrazione comunale e della Cooperativa sociale che gestisce la casa
di riposo S.Agostino, riguardo alla
chiesa interna dell’ex convento dei Padri Passionisti, ora di proprietà del
Comune, usata come palestra. Tenuto conto che tutto il complesso storico S.Agostino è sotto la tutela del
Ministero dei Beni culturali, e in particolare la chiesa interna che è stata
ricavata dalla stanza dove ha abitato per più di un anno (1858-1859) San
Gabriele dell’Addolorata, tenuto conto della devozione del popolo di Pieve
Torina per il loro Patrono, costatato l’uso continuo della chiesa per il culto
fino al 21 ottobre 2014, sono altamente meravigliato che non sia stato dato
alcun avviso prima di sottrarre i banchi dal luogo di culto e togliere la Via
crucis dalle pareti della chiesa, sono ugualmente meravigliato per il
rimbalzare di responsabilità, avvenuto fra la Cooperativa sociale e
l’Amministrazione comunale”.
“In effetti, precisa il parroco, il sindaco non ha neppure
risposto alla lettera. Ovviamente io ho chiesto il ripristino dei locali ad uso
chiesa e lo spostamento della palestra in altro spazio della casa”.
Dal parte sua l’ufficio Beni culturali della diocesi di
Camerino ha inoltrato una protesta ufficiale al Soprintendente delle Marche,
ricordando che all’interno del ex convento passionista di Pieve Torina vi “è
una stanza ove ha soggiornato Francesco Possenti, canonizzato nel 1920 con il
nome di San Gabriele dell’Addolorata. La presenza di questo grande taumaturgo,
divenuto popolarissimo tra i giovani tanto da esserne proclamato protettore,
fece sì che anche la comunità di Pieve Torina lo abbia riconosciuto proprio
Patrono”. E conclude: “Riteniamo che tale operazione sia lesiva, oltre della
dignità del luogo sotto il profilo religioso, ma anche dell’interesse
collettivo che il DLgs 42/2004 intende tutelare, in quanto esso viene privato
in tale maniera delle condizioni che ne perpetuano la memoria, peraltro
vivissima negli abitanti del paese, di un bene culturale di natura
storico-antropologica”.
Non si sa chi vincerà la partita. Sicuramente è già chiaro
chi l’ha persa: l’arroganza di amministratori che ritengono un proprio diritto
calpestare la storia e in particolare il senso religioso di un popolo.
Avviso
** Sabato 17 gennaio
2015 lo storico passionista padre Tito Paolo Zecca, terrà una conferenza su
“San Gabriele a Pieve Torina”, alle ore 15.30, presso i locali della chiesa
parrocchiale di Pieve Torina.
**Nota informativa sul San Gabriele
dell’Addolorata
San Gabriele dell’Addolorata
San Gabriele
dell’Addolorata è uno dei santi più popolari della cristianità. Il suo
santuario in provincia di Teramo (uscita autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo, casello “S.Gabriele”) è custodito dai
religiosi passionisti; è tra i quindici santuari più frequentati al mondo ed è visitato ogni anno da due milioni di
pellegrini.
San Gabriele (Francesco
Possenti) nasce ad Assisi (PG) il 1° marzo 1838 da una famiglia aristocratica.
A 3 anni e mezzo si trasferisce con la famiglia a Spoleto (PG). Vivace e
intelligente, è uno studente modello, gli piace vestire alla moda, frequenta il
teatro e ama il ballo. Diventa presto “il centro e l’anima della gioventù
spoletina”. Dovunque passa semina gioia. Ha davanti una brillante carriera.
Invece a 18 anni lascia tutto ed entra tra i Passionisti nel noviziato di
Morrovalle (MC). In convento Gabriele trova la sua felicità, tanto che scrive
al padre: “La mia vita è una continua
gioia”. Dal giugno 1858 al luglio 1859 si trasferisce a Pieve Torina (MC)
per completare gli studi. Gli ultimi due anni e mezzo San Gabriele li trascorre
ad Isola del Gran Sasso (TE) dove a soli 24 anni muore di tubercolosi il 27
febbraio 1862. Nelle parole del suo direttore il segreto della sua santità: “Quel ragazzo ha lavorato col cuore”.
Il suo profilo: un
ragazzo dalle forme avvenenti, snello, bello e attraente, aristocratico,
vestito sempre all’ultima moda, amante del ballo e della bella vita nei salotti
di Spoleto, delle gite nei boschi e della caccia. Un ragazzo dal carattere
molto vivace, sempre allegro, cocciuto ma anche molto generoso, intelligente e
brillante a scuola e impegnato nella vita cristiana. Insomma, un giovane leader
sempre circondato da allegre compagnie e da qualche ragazza che volentieri
sarebbe diventata sua fidanzata. Anche
in convento Gabriele porterà con sé il suo carattere estroverso e allegro.
La sua fama esplode nel 1892, quando
sulla sua tomba avvengono i primi strepitosi prodigi. La fama di santo
dei miracoli si basa su
un’ininterrotta serie di fatti soprannaturali, testimoniati da migliaia di ex
voto, una storia straordinaria di fede e segni prodigiosi elargiti con abbondanza
a un’umanità sofferente, che inizia a fine Ottocento, attraversa tutto il
Novecento e continua agli inizi del terzo millennio. San Gabriele è proclamato
beato nel 1908 e santo nel 1920. Nel 1926 diventa compatrono della gioventù
cattolica italiana. Nel 1959 Giovanni XXIII lo dichiara patrono d’Abruzzo. Il
30 giugno 1985, nella sua storica visita al santuario, Giovanni Paolo II
propone il santo come modello per le giovani generazioni.
San Gabriele è universalmente
conosciuto come santo dei giovani.
Il suo santuario è caratterizzato dalla presenza dei giovani. Ogni anno, ai
primi di marzo, 12 mila studenti delle scuole medie superiori del centro Italia
si radunano al santuario per una giornata di spiritualità a “cento giorni dagli
esami di maturità”. Nell’ultima settimana di agosto centinaia di giovani si
accampano accanto al santo per la Tendopoli dei giovani.
Il primo santuario in onore del
santo risale al 1908. Ma l’inarrestabile affluenza ha costretto i passionisti a
costruire nel 1970 un nuovo, grandioso santuario che può contenere 5/6 mila
persone.
San
Gabriele viene festeggiato annualmente in
quasi tutte le parrocchie abruzzesi, in molte parrocchie marchigiane e in altre
località italiane, in particolare a Roma, Milano, Genova, Palermo, Bari, Messina,
Terni, Matera, Salerno, Pieve Torina (MC). Sono centinaia le chiese a lui
dedicate in varie nazioni. In Italia si contano 22 parrocchie dedicate al
santo, oltre a numerose cappelline e edicole.
Ma
il culto di san Gabriele è diffuso in vari continenti, anche grazie agli
emigrati che lo hanno fatto conoscere ovunque. Feste in suo onore si celebrano
annualmente in molte città in Australia, Canada, USA, Venezuela, Argentina,
Brasile, Cile, Uruguay, Belgio.