L’AQUILA - Per iniziativa dell’Associazione
“Jemo Nnanzi” - www.jemonnanzi.it
- (Andiamo Avanti), impegnata con spirito attivo nella ricostruzione sociale e
culturale dell’Aquila, è stata allestita presso l’Archivio di Stato dell’Aquila
la mostra dal titolo “Italiani viaggiatori alla scoperta dell’Abruzzo”,
nell’ambito delle iniziative per i 120 anni del Touring Club Italiano (TCI).
La mostra, che non si avvale di
contributi pubblici, intende evidenziare l’influenza che il TCI ha svolto per far emergere e
divulgare le risorse ambientali, culturali e paesaggistiche dell’Abruzzo,
ponendo in risalto le vocazioni turistiche del territorio individuate agli
albori del turismo moderno, anche con specifiche escursioni nazionali.
Un’occasione per riscoprire il passato turistico dell’Abruzzo, ma anche per
riflettere su una regione che conosce ancora ritardi nella piena valorizzazione
del proprio territorio, soprattutto a L’Aquila
e nel territorio circostante ancora fortemente ferito dal terremoto del 2009. E
tra l’altro non pochi sono gli spunti che potrebbero rivelarsi utili anche per
chi oggi ha responsabilità nella promozione del turismo.
La mostra, curata
dal Club di Territorio di Pescara, attraverso
pannelli didattici curati graficamente da Francesca
Rapini, documenti, tesi e foto approfondisce soprattutto i primi decenni di
attività del TCI, fermandosi agli anni sessanta, quelli videro l’esplosione del
c.d. turismo di massa. Nei primi anni del Novecento la mentre del primo periodo
pioneristico del Touring, L.V.
Bertarelli sarà più volte in Abruzzo per la realizzazione della
Guida-Itinerario pubblicata nel 1904, perlustrando il territorio e coordinando
ben 350 soci, consoli e collaboratori locali per una puntuale ricognizione sul
territorio delle informazioni necessarie, ricorrendo nelle zone scoperte alla
disponibilità dei segretari comunali. Sempre Bertarelli farà un’escursione in
Abruzzo nell’estate del 1907, giungendo a Torino
di Sangro da Milano in treno, per poi montare in bici verso la Maiella, con
visitare e descrivere la Grotta del Cavallone, per poi proseguire per Palena, Rivisondoli, Pescocostanzo,
per poi superare il Piano delle Cinque Miglia e riscendere a Sulmona, per poi riprendere il treno
per il ritorno al nord. Il suo racconto di viaggio (cfr. Rivista Touring, n.
10, ottobre, 1907), con informazioni pratiche e valutazioni di contesto, anche
rispetto a tempi e distanze, rappresenta un’occasione per comprendere lo stile
essenziale del personaggio, l’impostazione sempre diretta a trasformare
l’esperienza di viaggio in una opportunità da riproporre alle crescenti masse
di soci. Erano tempi in cui l’Abruzzo veniva ancora “esplorato”.
Affascinato
dall’antico mondo pastorale, nel mese di gennaio 1908 pubblicò un articolo il
tema dei tratturi e della loro tutela, soprattutto nella prospettiva del
declino di tale forma di allevamento, affermando con lungimiranza come i
tratturi dovessero essere considerati “vie turistiche”. Ci vorrà quasi un
secolo per recuperare tra gli abruzzesi una qualche consapevolezza dei valori
della civiltà della transumanza, quando ormai di gran parte dei tratturi che
collegavano un tempo le montagne abruzzesi al Tavoliere di Puglia rimane solo
traccia nelle antiche mappe. Ma è stato soprattutto per i tanti articoli
pubblicati sulla rivista mensile Le Vie
d’Italia e per le guide, a
cominciare da quella realizzata nel 1910 in concorso con le FS, che l’immagine
dell’Abruzzo si riempie di contenuti
e di servizi, con i primi alberghi, ristoranti, ecc., senza dimenticare le “Guide
Rosse”, ideate da Bertarelli nel 1914, oggi riconosciute del Ministero dei
Beni Culturali come il più completo repertorio dei tesori storico-artistici
italiani. Un viaggio nel tempo che è anche documentato da straordinarie
testimonianze fotografiche, che in passato hanno valorizzato diversi fotografi
abruzzesi.
Grazie
all’ideazione di “escursioni nazionali” in Abruzzo gli itinerari descritti si
materializzano. Ad una prima escursione sul Gran Sasso d’Italia, realizzata nel 1913 dal Club Alpino Italiano
in collaborazione con il Touring e Il Messaggero, seguì la progettazione per
l’estate 1914 di una escursione più ampia sempre tra le montagne abruzzesi, in
collaborazione con il Corriere della Sera. L’iniziativa, presentata da Ettore Janni, fu all’ultimo momento
rinviata per lo scoppio della prima guerra mondiale. Fu possibile realizzare
l’escursione soltanto nel 1922 (dal 17 al 23 settembre). Diversi sono gli
scatti originali dello studio milanese Mariani & Flechia di Milano esposti
nella mostra. Una di queste foto, che ritrae gli escursionisti presso la
fontana delle 99 Cannelle, è diventata la cartolina commemorativa dell’evento.
E’ sorprendente notare da alcune immagini come la città presentasse visibili
alcuni danni provocati dal terremoto che il 13 gennaio 1915 sconvolse l’Abruzzo e in particolare la Marsica. Nel programma del 1922 fu
inserita anche Pescasseroli, per
visitare il nascente parco nazionale. Il Gran Sasso tornò ad essere meta di una
nuova escursione nazionale nel 1932, sempre efficacemente documentata con
immagini. L’appuntamento andò a precedere il lancio turistico delle strutture
ricettive e impiantistiche attivate dal regime nel 1934.
Tra le tante curiosità emergenti
dalla mostra si segnala la riscoperta di Vincenzo
Buonassisi, pioniere della divulgazione televisiva della gastronomia
italiana. Buonassisi, nacque a L’Aquila nel 1918, dove trascorse la
prima infanzia. Visse soprattutto a Milano
dove fu giornalista del Corriere della
Sera. Scrittore e pioniere del giornalismo enogastronomico in Italia, con
interessi che spaziarono anche in campo musicale. Da ricordare la sua attività
di paroliere. Scrisse testi di canzoni per Carmen Villani e Claudio Villa.
Collaborò, in particolare, alla composizione di “Mi va di cantare”, canzone resa celebre dall’interpretazione di Louis Armstrong al Festival di San Remo
del 1968. Nella mostra un pannello ricorda il suo interessante viaggio
nell’Abruzzo del gusto, in cui Buonassisi si muove per il lettori del Touring
dai monti al mare, mostrando familiarità e profonda conoscenza del territorio
regionale tra piatti e produzioni locali, città e ristoranti noti o anonimi di
mezzo secolo fa. Buonassisi arricchisce il suo viaggio di riferimenti culturali
e aneddoti. Quando fa cenno ai salumi, parlando della mortadella di Campotosto osserva con una punta di malizia “che
non possiamo chiamare con il suo vero nome”, alludendo a come sono
effettivamente chiamati in Abruzzo. Racconta con sottile ironia la tradizione
abruzzese della panarda e “la
disavventura occorsa al famoso giornalista napoletano Edoardo Scarfoglio (anch’egli era in realtà di origini
aquilane, essendo nato a Paganica nel
1860) che fece molto parlare la gente forestiera. Scarfogglio invitato ad
uno di questi pranzi resistette fino alla ventinovesima portata, ma alla
trentesima cercò di sottrarsi al suo dovere: non ce la faceva più. Allora il
padrone di casa imbracciò il fucile e glielo puntò contro indignato per
l’offesa: “Mangia o ti sparo”. E Scarfoglio mangiò.”
Altri pannelli ricordano la
cartellonistica adottata ad inizio secolo dal Touring, l’importanza della
bicicletta e il primo Giro d’Italia del 1909, mentre nelle bacheche sono
esposte le copertine futuriste del periodico dell’inizio del secolo scorso, le
prime cartografie ad uso dei ciclisti, con l’inserimento dei dati altimetrici
ed una serie di articoli dedicati all’Abruzzo. Completano la documentazione
esposta alcuni atti depositati presso l’Archivio
di Stato relativi ai rapporti tra il soppresso Ente Provinciale del Turismo dell’Aquila e il Touring Club Italiano, spesso attinenti ad informazioni su eventi e
su servizi presenti sul territorio. Corrispondenze epistolari rigorosamente
battute a macchina, che fanno intravedere un sistema comunque funzionante di
relazioni oltre che interlocutori certi. Tutto questo prima della costituzione
delle Regioni! La mostra, inaugurata il 20 dicembre 2014, resterà aperta fino
al 30 gennaio 2015. L’Archivio di
Stato è ubicato nell’area industriale di Bazzano-L’Aquila. Orari di apertura:
lunedì, martedì, venerdì h. 8.30 -13.30 – mercoledì-giovedì h. 8.30-17. Ingresso
gratuito.