"Suoni e colori che
si espandono in una dimensione corale, temi melodici nuovi si
intrecciano ad armonie già ben collaudate, pulsazioni ritmiche che
aggiungono altra energia e vitalità, una voce "orientale"
evocativa di sensazioni mistiche, tutto questo è valore aggiunto che
si dipana ad ogni esecuzione in modo sempre differente".
Dopo
anni da solista, Marcello Capra è davvero felice di presentare un
trio che ha regalato nuova luce e nuovi aspetti alla sua musica: i
Glad Tree! Insieme al chitarrista torinese, nome storico per la
musica italiana dai primi anni '70, il flautista Lanfranco Costanza e
il percussionista/vocalist Kamod Raj Palampuri completano una
formazione che punta a fondere musiche occidentali e orientali.
I Glad Tree sono il
frutto dell’alchimia di culture, tradizioni e musicalità diverse:
la gloriosa vicenda di Marcello Capra, prima fondatore dei Procession
poi artefice di una delle più apprezzate carriere in Europa alla
chitarra acustica, Lanfranco Costanza, flautista proveniente
dall'ambiente classico ma sempre attento alle contaminazioni, le
stesse che Kamod Raj pratica da anni tra tabla e canto indiano.
Dall'unione di queste sensibilità sono nati i Glad Tree, attivi dal
vivo da un anno e usciti da poco dagli studi, nei quali hanno inciso
- una sorta di vero e proprio live in studio - il debutto Onda
Luminosa, presentato in concerto lo scorso 22 gennaio al Teatro
Massaia.
Gli studi e le ricerche
di Capra, Costanza e Raj confluiscono in un suono ricco di magia con
riferimenti classici, folklorici indiani, blues e jazzistici, visto
l'ampio spazio riservato all'improvvisazione e alla ricerca. Come
dichiara lo stesso Costanza, "mi interessa trovare il suono,
anzi tutte le possibilità timbriche che possiede il mio strumento,
al di là della linearità/bellezza della maniera classica. Con Glad
Tree trovo il terreno giusto per sperimentare timbri, fraseggi e
atmosfere non usuali". Alcuni brani storici di Marcello Capra,
da For Tibet a Giamaica Bluespassando per Soul Raga e Danza Turchese,
sprigionano nuovi colori in un dialogo costante fra chitarra, flauto
e tabla. La copertina realizzata personalmente da Costanza
simboleggia in pieno l'unione tra Oriente e Occidente perseguita dai
Glad Tree.
Marcello:
Glad Tree è un nuovo progetto che dopo molti anni ti vede in gruppo:
che sensazione si ha nel passare da una dimensione prettamente
solista a quella collettiva, anche se ridotta come un trio?
È
una sensazione di grande soddisfazione, vedere il tuo brano
arricchito da suoni e "colori" che lo espandono in una
dimensione corale, temi melodici nuovi si intrecciano ad armonie già
ben collaudate, pulsazioni ritmiche che aggiungono altra energia e
vitalità, i brani cantati con una voce "orientale"
evocativa di sensazioni mistiche, tutto questo è valore aggiunto che
si dipana in modo sempre differente ad ogni esecuzione.
Lanfranco:
tu hai una formazione classica, che tipo di approccio al flauto
traverso hai dovuto sviluppare in Glad Tree?
In
realtà io ho un passato di musicista pop-rock e progressive. A un
certo punto ho deciso che la musica per me era molto importante, che
era importante crescere, ricercare e quindi studiare. Il flauto nella
musica classica viene insegnato con la tecnica migliore e quindi mi
sono dedicato a questo genere per un bel po'. Ora quello che mi
interessa è “trovare” il suono, anzi tutte le possibilità
timbriche che possiede il mio strumento, al di là della
linearità/bellezza della maniera classica. Con Glad Tree trovo il
terreno giusto per sperimentare timbri, fraseggi e atmosfere non
usuali.
Marcello:
i pezzi di Glad Tree provengono prevalentemente dal tuo repertorio,
qual è la differenza tra la loro versione originale e quella del
trio?
Nella
formazione trio, ho più momenti di liberta' creativa, posso anche
rilassarmi maggiormente curando dettagli esecutivi, mi piace anche
osservare i miei compagni suonando insieme a loro, tutto cio' parte
dal fatto che ho grande apprezzamento delle loro capacita'.
Lanfranco:
la principale forma di espressione di Glad Tree è sul palco: cosa
significa per voi suonare dal vivo?
Suonare
dal vivo per me significa fare gli stessi pezzi sempre in maniera
diversa, perchè ogni posto, ogni pubblico, ogni situazione, mi
influenza. Cogliere l'energia del momento è una grande emozione...
![]() |
Marcello Capra |
Molti
musicisti e gruppi puntano alla fusione East-West restando spesso in
superficie, Glad Tree invece ha tra le proprie fila un musicista
orientale: quanto è importante il dialogo con Kamod per il vostro
progetto?
Capra:
Il dialogo con Kamod è stato subito immediato, ma tutto ciò non è capitato per caso, avendolo prima ascoltato suonare e cantare brani
classici indiani, ho capito subito che avremmo trovato un'intesa sul
palco, io ho da sempre uno stile dove il ritmo e' il motore che
lavora in sinergia alle mie armonie, difficile da spiegare ad un
batterista, mentre con un percussionista, che cura anche l'aspetto
melodico, ci si ritrova molto bene in "sintonia".
Certi
rigurgiti xenofobi oggi più che mai sembrano tornare a galla
prepotentemente: la musica che voi proponete può essere un antidoto
al razzismo?
Marcello:
La musica deve arrivare ai cuori di tutta l'umanita', non puo' avere
barriere geografiche o steccati ideologici, quelli che rivendicano
"superiorità" di razza, non possono che fare esercizi di
autostima mal riposta... cervelli chiusi e ottusi.
Lanfranco:
Suonare con un musicista indiano, soprattutto così preparato, è
davvero dare un'impronta multietnica al di là delle parole e dei
discorsi acculturati. Il razzismo esiste anche col vicino di casa ed
è lo sfogo delle negatività che viviamo. Nella musica forse c'è un
filo rosso che lega le persone sensibili...
![]() |
Kamod Raj |
Il
vostro disco d'esordio è stato registrato come un vero e proprio
live in studio, per quale motivo?
Capra:
Quasi interamente registrato live, ma alcune parti di flauto le
abbiamo sovraincise per curare ancora meglio il suono delicato di
quello strumento, cosi' come qualche tema cantato, ma abbiamo voluto
assolutamente che il tutto fosse come lo eseguiamo dal vivo, di
conseguenza siamo andati molto preparati in studio, ottimo per
l'attrezzatura ma anche per i fonici/musicisti che ci hanno fornito
una collaborazione molto partecipata e altamente professionale.
In
un progetto come il vostro, nel quale ogni elemento ha il suo ruolo e
il suo significato, è molto importante anche il quadro divenuto
copertina: ci spiegate la sua genesi?
Capra:
Per l'aspetto "visivo" della copertina, ho lasciato carta
bianca a Lanfranco, sapendo che non mi avrebbe deluso, il nostro
"Glad Tree" è molto glad e originale direi!
Lanfranco:
Io sono il "responsabile" della copertina. È un albero in
cui i tre colori fondamentali si mescolano per originarne dei nuovi e
cercano di staccarsi da quella città in lontananza fatta di muri e
manifesti strappati... e poi interpretate e sognate... L'albero è
saldo nel terreno ma si proietta felice nel cielo...
![]() |
Lanfranco Costanza |
I
tre musicisti dei Glad Tree hanno una lunga, anche se diversa,
esperienza in campo musicale: cosa vi sentite di consigliare a
giovani che vogliono intraprendere questa strada?
Marcello:
Ai giovani consiglio di studiare gli strumenti senza farlo per
obbligo, trovare sempre un modo anche divertente di interesse verso i
suoni, non farsi aiutare dagli effetti prima ancora di aver
metabolizzato il brano, prima di fermarsi ad un genere, ascoltare
molto di tutto, fare "esperienze", la gavetta per chi e'
votato alla musica, fa solo bene, rafforza le proprie idee, che non
devono chiudersi, ma aprirsi all'immaginazione, un impegno che deve
essere sorretto dalla passione, solo così si riesce a progredire....
Lanfranco:
studiate più di me e amate quello che fate, date energia a chi vi
ascolta. È comunicazione!
MARCELLO
CAPRA
Chitarrista
compositore, inizia a suonare in un gruppo beat: i Flash, attivi
nella seconda meta’ degli anni 60. Nel 1971 fonda il gruppo di rock
progressive Procession, uno dei piu’ apprezzati all’alba degli
anni 70 in Italia, che nel 1972 pubblica l’album “Frontiera”
per l’etichetta Help, distribuito dalla RCA italiana.
In
seguito, dopo il servizio militare, inizia a collaborare con
Raffaella De Vita nello spettacolo “Canti e Voci di Raffaele
Viviani”, poi con il cantautore Enzo Maolucci in spettacoli come
“Songraffiti” e nei dischi “Barbari e Bar”, “Bella
generazione mia”, in seguito collabora con Tito Schipa Jr. in
diversi concerti e un album nel 1982, partecipa ai tours italiani di
John Martyn e Dave Cousins.
Grazie
alle numerose collaborazioni, Capra inizia a sviluppare uno stile
chitarristico sempre piu’ personale e preciso, che diventera’ il
punto forte delle sue proposte a venire: diventera’ infatti uno dei
nomi di spicco della scuola flatpicking europea. Il suo primo album
solista esce nel 1978 e si chiama “Aria Mediterranea”, uno dei
piu’ importanti album italiani dedicati alla chitarra acustica.
Nel
1993, dopo un lungo periodo di studio della sua proposta creativa,
Capra partecipa con il brano “Combat” alla compilation “Fafnir”,
pubblicata dalla Kaliphonia, l’anno seguente Mellows Records
ristampa “Aria Mediterranea” insieme a dieci nuove composizioni
nel cd “Imaginations”. In seguito realizzera’ altri lavori
solisti: l’ultimo intitolato “Preludio ad una nuova alba”,
pubblicato dalla Electromantic Music nei primi mesi del 2010, anno
di grande lavoro per Capra, partecipa a numerosi concerti e presta la
sua arte chitarristica alla giovane artista Eleonora Zollo per il suo
album d’esordio “Vivendo nei miei sogni”, pubblicato da
Electromantic con il sostegno di Telethon.
Dopo
un lungo lavoro in studio, il 26 giugno 2011 Marcello Capra pubblica
il suo nono album “Fili del tempo”, ancora una volta con
Electromantic Music, il disco vede la partecipazione di due stelle
del rock progressivo italiano, ovvero Silvana Aliotta (indimenticata
vocalist dei Circus 2000) e Beppe Crovella storico tastierista degli
Arti e Mestieri. Il disco viene presentato ufficialmente alla XVIII°
Convention ADGPA – International Guitar Rendez-vous a Conegliano
Veneto(TV) e ottiene numerosi apprezzamenti da parte della stampa
specializzata, a conferma della qualita’ e dell’ispirazione che
Capra continua a sfoggiare.
Marcello
Capra ha partecipato, con concerti e seminari, a conventions
internazionali dedicate al suo strumento.
Nell’aprile
del 2013 partecipa insieme a Silvana Aliotta alla trasmissione
Unomattina caffe’ registrata a Saxa Rubra per RAI 1, nello stesso
anno fonda i “GLAD TREE” con Lanfranco Costanza ai flauti e
Kamod Raj alle tabla, canto indiano e sufi, musica che avvicina
l’Occidente all’Oriente.
GLAD TREE:
Marcello Capra (chitarra)
Lanfranco Costanza (flauti
e armonica)
Kamod Raj Palampuri
(tabla, canto indiano e sufi)
Info:
Glad Tree: