Arriva
alla storica Libreria Leoniana adiacente al Vaticano, per il V
centenario dalla nascita di Santa Teresa D’Avila, la mostra
personale di Francesco Guadagnuolo.
L’affermato
artista siciliano, operante nella capitale da molti decenni, ha
voluto celebrare l’evento con una grande mostra che sarà
inaugurata sabato 24 gennaio 2015 alle ore 17,00 presso la Libreria
Leoniana, di Via dei Corridori, 28, accanto al Braccio destro
del colonnato berniniano e rimarrà aperta fino al 30 giugno
2015 (tutti i giorni feriali dalle ore 8,00 alle ore 18,30, tranne il
giovedì: dalle ore 8,00 alle ore 13,00 e dalle 15,00 alle ore
18,30).
Le
opere su “Santa Teresa D’Avila” del Maestro Guadagnuolo
raggruppano un ampio arco della vita della Santa, la conversione, la
mistica, l’estasi. É stata appositamente voluta anche per
ricordare l'opera, l'eredità, la dottrina e il pensiero della
fondatrice dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi. É da qui che si
sviluppa il progetto-mostra che ha tipologia itinerante in Italia,
Spagna, Francia ed in altre Nazioni. Si inserisce nei territori in
cui visse la Santa con la sua immagine spirituale, creata da
Guadagnuolo, nella nuova veste iconografica capace di dialogare con
l’arte del nostro tempo.
Percorso
Mostra
Santa
Teresa scappò da casa a vent’anni col fratello Rodrigo, poiché
immaginando gli avvenimenti dei martiri, ambedue auspicavano di
morire in nome della fede. Soffrì un tormentato cammino intimo che
la portò a quella che chiarì la sua "conversione" (a
trentanove anni).
La sua opera più celebre è "Il
castello interiore” alla
ricerca di Dio attraverso sette esclusivi cammini di elevazione. Alla
conclusione del cammino del Castello
interiore, nell'ultima
“stanza” Teresa esprime suddetta interezza, nel legame con Cristo
tramite il mistero della sua umanità. Ella si avvia al mistero di
Dio e stabilisce il rapporto con lui ed avverte di poter essere di
sostegno agli altri, data la sua esperienza. Per alcune opere
l’Artista si è ispirato quanto detto da Papa Benedetto XVI Udienza
Generale (Aula
Paolo VI Mercoledì, 2 febbraio 2011).
La
Mostra quindi, per il suo particolare carattere, si presenta come un
evento mondiale, con diversi codici di lettura, che permette di
osservare Santa Teresa D’Avila attraverso l’espressione artistica
del Maestro Guadagnuolo che porta avanti da molti anni la sua
esperienza di ricerca all’interno dell’arte sacra contemporanea e
al suo richiamo storico.
«L’opera
artistica di Francesco Guadagnuolo –scrive il critico Antonio
Picariello– è un’aggiunta sacrale e visiva alla dimensione
spirituale di una santa. Una realtà aumentata dal senso teologico
che incontrando l’interpretazione segnica contemporanea assume i
caratteri del rinvio verso altri campi percettivi dotati di forza
linguistica e di armonia visiva. Francesco Guadagnuolo raggiunto la
connotazione del proprio linguaggio anche attraverso la sostanza del
movimento Transrealista (definito dall’’esperienza critica di
Antonio Gasbarrini) movimento, è bene dirlo, escatologico a tutta la
filiera delle avanguardie del secolo scorso, promuove coraggiosamente
la corpuscolare visione iconologica attivando la dimensione sensibile
del proprio spirito linguistico con l’immedesimazione della
passione della vita della santa immettendo così nell’icona
pittorica la stessa luce simbolica veicolata dalla trascendenza della
santa. Si tratta allora di considerare l’opera di Guadagnuolo come
opera sacrale in quanto veicolo di una dimensione emanante capace di
far avvertire nello spettatore lo stesso fremito spirituale
appartenuto al contesto storico di Santa Teresa d’Avila».
Afferma
inoltre il critico di Franco Campegiani: «Alcuni critici (Antonio
Gasbarrini in particolare), esaminando la sua poetica, hanno adottato
il termine Transrealismo,
con allusione
ad una visionarietà
non evasiva ed onirica, ma di taglio radiografico sulla complessità
e frammentarietà del vivente. L'artista siciliano confluisce,
infatti, con timbri e peculiarità singolarissime nelle atmosfere del
realismo contemporaneo, partecipando alla crisi e all’angoscia dei
nostri tempi senza naufragare nel Nulla, ma lasciandosi attraversare
da un’interna corrente salvifica, arcana».
Conclusione:
Nella nostra società, spesso povera di valori spirituali, Santa
Teresa ci educa ad essere testimoni costanti di Dio. L’esempio di
questa Santa, intimamente meditativa e laboriosa, incoraggia anche
noi a quest’apertura verso Dio, per scoprire la vera vita; perché
concretamente tanti di noi dovrebbero dire: “non vivo realmente,
perché non vivo l'essenza della mia vita”.