Dagli
spendaccioni ai parsimoniosi, dai tradizionalisti ai tecnologici, a
pochi giorni dal Natale milioni di italiani affollano i centri
commerciali, i portali di e-shop e le vie del centro cittadino per
accaparrarsi gli ultimi regali.
Esistono però approcci diametralmente opposti per affrontare lo
shopping selvaggio:
ognuno di questi si può ricondurre a una delle “6 tribù
dell’acquisto natalizio”, gruppi che servono a classificare gli
italiani in base alle manie e alle ossessioni del tutto particolari
con le quali affrontano la frenetica ricerca dei doni.
Ci
sono le “cicale” che aspettano l’offerta last minute (23%),
per beneficiare del miglior rapporto qualità-prezzo o semplicemente
per sbadatezza, o le
“formiche” che hanno completato da settimane la lista dei regali
(16%) perché
vogliono vivere serenamente i giorni precedenti alle feste. A causa
delle difficoltà economiche, gli
“scoiattoli” cercano di spendere il meno possibile (19%)
o di limitare i regali a pochi intimi, mentre i
“pavoni” si possono permettere di comprare un regalo a tutti
quelli che conoscono senza porsi limiti per poi vantarsene (8%).
Ci sono infine le
“chiocce”, che vogliono programmare ogni aspetto del Natale e
s’innervosiscono se saltano i piani (10%),
e i “camaleonti”
(24%),
innovatori tecnologici al passo coi tempi che utilizzano lo shopping
online per evitare le code e i negozi affollati
soprattutto in questo periodo dell’anno.
E’
quanto emerge da uno studio realizzato da Found!,
condotto mediante la metodologia WOA (Web Opinion Analysis)
attraverso un monitoraggio online sui principali social network –
Facebook, Twitter, YouTube – blog e community interattive,
coinvolgendo circa
1500 utenti tra i 18 e i 60 anni per analizzare come si approcciano
gli italiani all’acquisto dei regali e delineare le 6 tribù
dell’acquisto natalizio protagoniste del prossimo Natale.
Il sociologo
Saro Trovato,
fondatore di Found!,
spiega: “Il metodo con il quale ci si appresta a fare i regali di
Natale dice molto sul nostro modo di essere e sulla nostra
personalità. Queste 6 tribù rappresentato infatti stili di vita
completamenti opposti, che emergono e si manifestano maggiormente
proprio in questo periodo, quando l’organizzazione nella ricerca
dei doni e le scelte sulle spese da effettuare rivelano il modo con
cui scegliamo di vivere la nostra vita”.
Ma
quanti giorni prima di Natale s’inizia a pensare ai doni?
Mentre i più previdenti cominciano la ricerca già a partire
dall’ultima
settimana di ottobre (3%),
altri si fiondano nei negozi durante le prime
due settimane di novembre (13%);
la stragrande maggioranza degli italiani però intasa centri
commerciali e vie dello shopping tra
l’1 e il 15 dicembre (61%)
e, dulcis in fundo, i
super ritardatari, professionisti del last minute
si dedicano al disperato acquisto degli ultimissimi regali
dal 16 al 24 dicembre (20%);
esiste addirittura
un 3% di
italiani smemorati che rimedia all’estremo ritardo comprando online
i regali oltre il 25
dicembre.
Complessivamente quindi solo il
16% degli italiani ha dichiarato di essere previdente,
effettuando gli acquisti per i regali di Natale entro la metà del
mese di novembre, mentre
in totale il 23% ha affermato di essere un ritardatario cronico,
sfruttando solo gli ultimi giorni a disposizione per la scelta del
presente.
Ma
quali sono i regali che stanno andando a ruba in vista dell’imminente
Natale? A questo
riguardo le scelte degli italiani variano moltissimo a seconda della
persona a cui si dedica il dono. Per le persone del nucleo familiare
la preferenza cade molto spesso sugli articoli
di abbigliamento (51%),
come maglioni, camicie e cravatte, sulle macchine
da cucina (38%),
come le macchine multi beverage, e su altri oggetti
di uso domestico (29%).
Per fare un regalo agli amici invece sempre più spesso ci si affida
a libri (32%),
videogames (24%)
e capi
d’abbigliamento per appassionati di sport (16%).
Per il partner infine vanno per la maggiore i gioielli,
come orecchini, anelli e braccialetti, che restano degli evergreen
(34%),
seguiti da prodotti di elettronica
di consumo (29%),
come i gadget per scattare selfie, le power bank e le custodie per
smartphone, e accessori
di fattura pregiata (23%),
come borse o scarpe
delle grandi maison di moda italiane.
In
tempo di crisi quanti italiani tendono a risparmiare il più
possibile?
Addirittura il 19%
degli italiani ha
rivelato di cercare
di spendere il meno
possibile, mentre
solo l’8% ha
confessato di
non badare a spese per i regali di Natale,
per soddisfare i
desideri di parenti
(31%), amici
(54%) ma soprattutto
del partner (88%).
Oltre 7 italiani su
10 (73%) infine cercano di acquistare con oculatezza, ma senza
rinunciare alla qualità del prodotto da impacchettare,
in funzione di una durevolezza e di una funzionalità maggiori.
Tirando le somme, nei mesi immediatamente precedenti il Natale
il 92% degli italiani ha acquistato i regali di Natale con un occhio
sempre attento al portafoglio,
segno di un periodo non troppo felice dal punto di vista economico.
Dove
si recano gli italiani per acquistare i regali di Natale? La
tribù dell’e-shop è sempre
più folta, dato
che il 24% degli italiani utilizza solo i grandi siti di
distribuzione commerciale,
di aste online o gli
e-shop esteri per comprare i propri doni natalizi.
Il 66% invece alterna
le lunghe passeggiate
tra i centri commerciali e gli outlet sparsi per tutto lo Stivale
alla ricerca dei
prodotti su internet, in cerca dell’offerta migliore.
I più
tradizionalisti, gli highlanders delle vetrine del centro
e delle vie storiche dello shopping, si
sono ridotti a un misero 10%, sintomo del lento ma inesorabile
trionfo dell’e-commerce.
Ma
quanto tempo spendono e quanti chilometri macinano sulle vie dello
shopping? Se per gli
aficionados dell’e-commerce le distanze percorse per scegliere i
regali scendono praticamente a zero
(24%), con almeno 4
ore dedicate allo
scouting online per la selezione sugli e-shop,
per il
42% degli italiani
fare regali vuol dire percorrere fino a
10 chilometri,
dedicando almeno 8
ore alle passeggiate
per vetrine. I più esigenti nella ricerca infine, che rappresentano
il 34%
del totale, possono dedicare anche 16
ore alla ricerca
degli ultimi regali di Natale, arrivando a percorrere fino a 20
chilometri.
ECCO
LE 6 TRIBÙ DELLO SHOPPING NATALIZIO PROTAGONISTE DEL NATALE 2014:
1-
LE CICALE (23%)
Sono
sempre di più, oberati
dagli impegni e dallo stress accumulato si scordano completamente che
a Natale è tradizione scambiarsi i regali.
A pochi ore dal tipico pranzo natalizio teatro dello scambio dei
doni, i “last-minute”
si catapultano nei negozi oramai semi-deserti, tra gli scaffali
vuoti, alla ricerca
di un fondo di magazzino che possa fungere da toppa alla propria
scarsissima programmazione. Oltre ad affidarsi completamente alla
fortuna e a commercianti di fiducia, nei
casi più disperati non rinunciano in extremis al classico “riciclo”
dell’ultimo secondo,
rischiando peraltro di spendere una fortuna dovendo accontentarsi dei
pezzi rimasti sugli scaffali, spesso i più costosi.
2- LE FORMICHE (16%)
Per
loro le settimane precedenti al Natale sono un semplice countdown che
precede i festeggiamenti per il giorno in cui tutti sono più buoni.
I maestri della
programmazione cominciano la calendarizzazione e la ricerca dei doni
già a fine settembre e, con grande anticipo, a fine novembre hanno
già impacchettato ogni singolo regalo,
e dedicano il loro tempo a preparare in ogni singolo dettaglio la
casa, i pranzi coi parenti e le rimpatriate con parenti e amici. Non
lasciano nulla al caso e in molti casi accumulano molto stress,
che riversano solo successivamente in sfoghi solitari tra nervosismo
e stanchezza.
3-
LE CHIOCCE (10%)
Per
i fanatici del “Natale in famiglia” le tradizioni non vanno
assolutamente toccate:
pranzi e cene solo coi parenti, lunghi viaggi per raggiungere il
paese d’origine e, soprattutto, setaccio
di tutte le vetrine del centro e dei centri commerciali.
Solitamente queste lunghissime sessioni di shopping vengono
intraprese in compagnia della mamma o della sorella, per usufruire
dei preziosi consigli femminili in fatto di acquisti natalizi. Nel
pieno rispetto della tradizione, ogni regalo verrà accompagnato da
un bigliettino natalizio, rigorosamente scritto a mano,
e consegnato al destinatario non prima della mattina di Natale, in
occasione del lungo pranzo. Restie ai cambiamenti, le “chiocce
concepiscono il regalo come gesto d’amore a cui dedicare molto
tempo per la scelta e per definire significato che porta con sé.
4-
I CAMALEONTI (24%)
Sono
i cultori del “Natale 2.0”.
Per questa tribù che cambia con l’evoluzione degli usi e dei
costumi, in voga soprattutto tra gli Under 40, le tradizioni hanno
subìto una rivoluzione digitale: i
regali si scelgono solo sui portali di e-commerce, che hanno
sostituito definitivamente la distribuzione tradizionale.
La stessa cosa vale per i
messaggi di auguri natalizi,
che abbandonano il
vecchio formato cartaceo per essere inviati tramite posta
elettronica, Whatsapp o attraverso i vari social network.
Per quanto riguarda la scelta del dono, questa cade molto spesso
sugli ultimi prodotti hi-tech, come smartphone, tablet, videogames o
articoli di wear technology. Il Natale cambia, i “camaleonti”
cambiano.
5-
I PAVONI (8%)
Chi
non ha mai desiderato un parente che si presenta al pranzo di Natale
con un regalo costosissimo ed esclusivo,
al di fuori della portata della stragrande maggioranza delle tasche?
E’ la tribù degli
“spendaccioni”, composta da coloro che non badano a spese per
soddisfare le esigenze e i desideri più ambiziosi del partner, dei
parenti e degli amici per poi vantarsene.
Per loro la scelta del presente è una gara con gli altri parenti
seduti al tavolo imbandito: il loro dono deve essere il più bello e
il più prezioso. Tra i regali più gettonati tra gli spendaccioni ci
sono accessori esclusivi, come borse e scarpe griffate, oggetti
ipertecnologici di ultima generazione, viaggi in posti magnifici e
gioielli da sempre sognati.
6-
GLI SCOIATTOLI (19%)
Ecco
infine le celebri braccine corte e previdenti degli “scoiattoli”,
quelle persone che scegliendo i regali di Natale cercano
ossessivamente il prezzo più basso per accumulare denaro per se
stessi. Mettendo in
secondo piano i desideri delle persone care, i
parsimoniosi si concentrano più che altro sul loro portafoglio,
arrivando a volte come i last-minute a riciclare di nascosto vecchi
regali indesiderati
per ottenere il massimo risparmio possibile. Consci della possibilità
d’incorrere in brutte figure, cercano di giustificare i loro miseri
regali con scuse improbabili o affibbiandogli qualità esclusive che
in realtà non possiedono. Affetti dall’animo di Ebenezer Scrooge,
l’avaro protagonista di “Canto
di Natale”,
scritto da Charles Dickens, per loro le festività sono solo una
scocciatura, un fastidioso obbligo di fare regali costosi a molte
persone.