Teatro, Fattitaliani intervista Sabrina Marciano in scena con "Sistina Story": la televisione abbassa il gusto del pubblico

Fino a domenica 19 ottobre al Teatro Sistina di Roma è di scena la storia proprio del tempio del teatro italiano: guidata da Pippo Baudo ed Enrico Montesano, "Sistina Story" è un omaggio all’indimenticabile tradizione della Commedia Musicale targata Sistina, è quello che gli anglosassoni chiamano "juke box Musical", ovvero il racconto di una Storia attraverso la musica: quasi tre ore di carrellata musicale dei maggiori indimenticabili successi che hanno reso celebre questo Teatro che ha visto sfilare star internazionali e applaudire i debutti di alcuni tra i più grandi artisti italiani.
Il pubblico ha così l'occasione di riascoltare le note della celeberrima "Roma nun fa la stupida stasera", di "Aggiungi un posto a tavola", "Domenica è sempre domenica" interpretate da un'orchestra di 20 elementi diretta dal Maestro Maurizio Abeni. 18 performer ballano e cantano dal vivo coreografati da Bill Goodson, con i costumi di Cecilia Betona, e due bravissime "Prime Donne" già note al pubblico del Sistina, Sabrina Marciano e Valentina Spalletta. Scene evocative firmate da Teresa Caruso per raccontare la vita di questo grande teatro, uno spettacolo nello spettacolo, e canzoni memorabili come "La ballata di Rugantino", "Lo munno è fatto per noi", "Buonanotte al mar", "Hello Dolly", "E' più difficile il mestiere del marito", "Un bacio a mezzanotte", che tantissimi in sala si sono sorpresi allegramente a canticchiare. Fattitaliani ha intervistato Sabrina Marciano.
Che effetto ti fa tornare al Sistina per raccontarne la storia?
L'emozione di tornare al Teatro Sistina è immensa. Ho iniziato in quel teatro con "Ma per fortuna c'e' la musica" con Johnny Dorelli per poi proseguire ancora con Johnny Dorelli e Loretta Goggi in "Bobby sa tutto" in seguito con Gianfranco Iannuzzo in "Due ore sole ti vorrei", fino a debuttare come protagonista di "Vacanze Romane" nel 2005 in una decina di repliche con Massimo Ghini, e nella terza stagione insieme a Franco Castellano. Ho una marea di ricordi, lavorativi e personali, e tutte le sere il mio pensiero va a Pietro Garinei e a tantissimi collaboratori che non sono più in quel teatro, ma ne facevano parte in maniera forte tanto da esserne a loro volta sostegno. E non voglio tralasciare il ricordo del QuartettoG (Laura Ruocco, Antonello Angiolillo e Fabrizio Paganini) che è nato al Sistina proprio grazie a Pietro Garinei. Puoi immaginare quindi che emozione per me questo ritorno, e per questo ringrazio il regista Massimo Romeo Piparo che mi ha voluta in questa occasione. E aspetto tutto il pubblico a teatro per passare insieme a noi due ore spensierate, per ricordare la storia del Sistina insieme a due grandi del teatro e della televisione.
Ci parli delle tue recenti esperienze teatrali?
Dopo aver lavorato in "Happy days" con la Compagnia della Rancia per la regia di Saverio Marconi, e lo spettacolo sulla vita del Papa polacco "Non abbiate paura" con la regia di Gianluca Ferrato e Andrea Palotto, la mia ultima esperienza è stata la messa in scena di "Io sono l'acqua" un bellissimo monologo con la regia di Roberto Costantini. Abbiamo partecipato in rappresentanza dell'Italia al festival internazionale di Skopje. E' un'esperienza completamente nuova, diversa dal teatro musicale che ho affrontato finora,e la gioia di vincere un premio come migliore attrice protagonista all'ultima rassegna del teatro della Cometa a Roma è stata un incentivo per continuare anche questa nuova avventura. 
Sulla scena in che modo interagisci con Montesano, Baudo e Valentina Spalletta?
Nel "Sistina story" non ho interazioni con Enrico Montesano se non alla fine, ma è un piacere guardarlo da dietro le quinte. Durante lo spettacolo canto e interagisco con il Pippo nazionale, e ogni sera guardandolo mi do un pizzicotto, perché non mi sembra vero di avere accanto la storia della televisione italiana! Valentina Spalletta è una deliziosa compagna di lavoro con la quale canto le famose e bellissime "Piaceva alle donne" e "Un bacio mezzanotte" e ogni sera per scaramanzia proviamo tutto prima di entrare in scena! 
Se lo spettacolo fosse stato scritto e condotto da donne, secondo te avrebbe avuto una diversa chiave di lettura?
Bisognerebbe chiederlo al regista! Ma credo che sarebbe stato più o meno così, logicamente cambiando i monologhi di Enrico Montesano! 
Montesano e Baudo hanno espresso delle critiche verso la tv di oggi: tu che ne pensi? ci sono dei programmi che ti piacciono?
Purtroppo guardo pochissima televisione, non mi piace il consumismo artistico, il vuoto di alcune trasmissioni davvero inutili e strillone, la curiosità morbosa e il livello di poca cultura che dilaga... le trasmissioni più interessanti restano quelle di Piero Angela, ogni tanto qualche perla con qualche grande artista e qualche cosa che viene trasmessa a notte inoltrata purtroppo. 
Secondo te, il livello televisivo attuale aiuta o no il teatro?
No, so di essere molto dura, ma secondo me il teatro non è affatto aiutato dalla televisione... anzi... la televisione continuerà ad abbassare la qualità del teatro se non si corre ai ripari, perché abbassa il gusto del pubblico. 

Fra i tanti spettacoli del Sistina quale ti sarebbe piaciuto fare da protagonista?
Penso di aver fatto uno degli spettacoli più belli in assoluto al teatro Sistina, "Vacanze romane" con le emozionanti musiche del Maestro Trovajoli, ma se devo pensare a qualcosa di diverso, da più piccola sognavo "Aggiungi un posto a tavola". Aggiungerei anche "Ciao Rudy", perché tutti ne parlavano sempre come un allestimento magnifico! Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
Fattitaliani

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