Teatro Argot, Sullo stress del piccione dal 16 al 21 settembre. Fattitaliani intervista Giovanni Anzaldo, autore e regista "attratto dalle debolezze e fragilità delle persone"

Sarà in scena al Teatro Argot Studio dal 16 al 21 settembre 2014 lo spettacolo Sullo stress del piccione, testo e regia di Giovanni Anzaldo, con Giovanni Anzaldo, Luca Avagliano, Francesca Mària, Giulia Rupi. Giovanni Anzaldo (Premio Ubu migliore attore under 30 nel 2010 e Golden Graal come migliore attore drammatico per lo spettacolo Roman e il suo cucciolo) dopo il successo riscosso nei precedenti lavori teatrali e cinematografici (Roman e il suo Cucciolo, Romanzo di una strage, Razzabastarda, Il capitale umano etc), fa il suo esordio come autore e regista con un spettacolo intrigante ed un cast di interessanti giovani attori. Fattitaliani lo ha intervistato

Esordire come autore con un testo non è già facile... è il primo che hai scritto?
Ho scritto altri due testi teatrali e un monologo per un'attrice. Devo dire che “Sullo stress del piccione” è la pièce che mi sta più a cuore, sia perché ancora mi riguarda (non è passato troppo tempo da quando l'ho scritto), e sia perché credo che possa descrivere la situazione in cui la mia generazione vive: precarietà, disordine, insicurezze. 
La gestazione è stata lunga o breve, indolore o sofferta?
La gestazione è stata piuttosto lunga. Da un anno scrivevo le storie di questi quattro personaggi (Alessio, Stefano, Laura, Simona) su un blog. In molti mi consigliavano di farlo diventare un film generazionale, ma scrivere per il cinema è molto complicato, ci vuole un linguaggio visivo, una precisione matematica, per non parlare delle difficoltà produttive (richiesta dei finanziamenti, costi esorbitanti, ecc..). Siccome il teatro è fatto di parole e azione, mi sembrava il luogo più efficace e meno dispendioso per raccontare visivamente la storia di questi ragazzi. I racconti del mio blog erano una sorta di monologhi in cui i protagonisti parlavano a rotta di collo, senza filtri, passando da situazioni reali a situazioni immaginate. In tre settimane ho scritto la prima stesura, cercando di mantenere lo stile del mio blog, poi ci sono volute altre due settimane per togliere quello che era di troppo. Il teatro, forse ancora più del cinema, è sintesi. Aiutato da un amico, che aveva, più di me, una visione scenica, ho eliminato tutto ciò che non aggiungeva niente alla storia e che correva il rischio di rallentare il ritmo. Diciamo che questa è stata la fase più sofferta perché ero ancora affezionato al testo originale. Le prove sono lo step finale: si cambiano cose che non tornano o espressioni che un attore non riesce a rendere familiari. 
Il titolo così particolare da dove viene?
Penso che i piccioni siano gli animali più odiati dall'uomo. Una volta ero a Venezia e c'era il papà di un bambino che riprendeva il figlio mentre correva incontro a questi animali facendoli volare via. Allora pensai: “povere bestie, vivono continuamente sotto pressione”. Ci divertiamo a farli scappare, filmiamo e fotografiamo momenti che per noi sono felici, ma che per i piccioni sono attimi di puro “stress”. In realtà questo testo parla del disagio dell'uomo, dei miei coetanei, che preferirebbero essere qualcos'altro... addirittura un piccione, pur di uscire da una situazione apparentemente senza via di uscita. 
Da che cosa oggi il caos è soprattutto alimentato? 
Il caos non è solo alimentato da un'incertezza economica, ma dall'impossibilità di rendere concrete le proprie ambizioni. Non c'è più l'orizzonte di un probabile benessere, si vive giorno dopo giorno temendo che non ci sarà una ripresa. La società ha fallito, l'unica ricchezza che ci rimane è l'individuo, la sua forza, il suo coraggio. L'uomo ha bisogno di futuro, di sapere che un giorno, neanche troppo lontano, potrà realizzare i suoi sogni, i suoi progetti. Oggi tutto questo non solo risulta difficile, ma il più delle volte, quasi impossibile. La nostra non è una vita spericolata (Woodstock è un simpatico eco), sono finiti quei tempi, la nostra è un'epoca disorientata (su questo sono molto più avanti di noi i piccioni), che non ha direzioni, dove l'unica alternativa è la fuga. Cerchiamo scappatoie in altre nazioni, in droghe e alcol, in rapporti occasionali, addirittura nello sport (spesso inteso come sfogo e non come disciplina).
Come vedi ai personaggi che hai creato? 
Li vedo come me. In loro ci sono molti dei miei amici. Si può dire che ho cercato di dipingere con varie sfumature i loro difetti. Le qualità di una persona non mi interessano. Sono attratto dalle debolezze, dalle fragilità. Questo testo originariamente è stato pensato per tre attori, tutti amici (tranne una che è molto di più perché è la mia attuale compagna), con i quali mi sono diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino. In fase di scrittura pensavo anche a loro, a come avrebbero detto certe battute. Poi alcuni interpreti sono cambiati, e come sempre gli imprevisti portano sempre linfa e vitalità ai progetti. 
Mentre scrivevi avevi anche in mente la messa in scena? 
Sì, avevo chiari gli ambienti. All'inizio avevo pensato a grandi scenografie che descrivessero con più precisione le scene. Poi però mi sono ridimensionato. La crisi è una manna dal cielo, pensare povero vuol dire anche pensare semplice. Le azioni degli attori le abbiamo scoperte durante le prove, io avevo solo un'idea generale che si è concretizzata con il lavoro degli attori. 
La scelta degli altri attori da cosa è stata dettata? 
Dalla stima, dall'urgenza e dalla curiosità. Devo dire che ho avuto molta fortuna. E' un progetto praticamente senza budget ed ho trovato delle persone ricche di talento, disponibili, propositive e generose: dei veri professionisti. 
Giovanni Zambito
© Riproduzione riservata 

Teatro Argot Studio 
Dal 16 al 21 settembre 2014 
Sycamore T Company 
presenta 
Sullo stress del piccione 
Testo e regia di Giovanni Anzaldo 
Con Giovanni Anzaldo, Luca Avagliano, Francesca Mària, Giulia Rupi 
Musiche originali di Tommaso Andreini 
Scenografie di Giovanni Rupi 
Luci di Martin Emanuel Palma 
Foto di scena Barbara Ledda 

Sarà in scena al Teatro Argot Studio dal 16 al 21 settembre 2014 lo spettacolo Sullo stress del piccione, testo e regia di Giovanni Anzaldo, con Giovanni Anzaldo, Luca Avagliano, Francesca Mària, Giulia Rupi. 

BIO ATTORI 
Giovanni Anzaldo Si diploma nel 2009 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Mauro Avogadro. Nel 2010 vince il Premio Ubu come migliore attore under 30 e il Golden Graal come migliore attore drammatico per lo spettacolo Roman e il suo cucciolo, che riprenderà al cinema accanto ad Alessandro Gassmann, vincendo nel 2013 il Premio Gallio come migliore attore. In entrambe le versioni ha il ruolo del problematico Nicu, figlio eroinomane del protagonista. Nel 2012 è nel cast di Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana. Nel 2013 recita nel film Il capitale umano, il primo dramma di Paolo Virzì, che gli affida un ruolo chiave nell'intricata vicenda. Nel 2014 è impegnato nel set di Mi chiamo Maya, opera prima di Tommaso Agnese e in quello de L'attesa, opera prima di Piero Messina, in cui recita accanto all'attrice francese Juliette Binoche. In teatro sarà protagonista nella prossima stagione, accanto ad Ugo Maria Morosi, dello spettacolo Amerika di F. Kafka, regia di Maurizio Scaparro. 
Luca Avagliano Si diploma nel 2008 presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dopo essersi diplomato nel 2005 alla Scuola di Teatro “Laboratorio Nove”. Si è formato, tra gli altri, con Paolo Rossi, Anna Marchesini, Federico Tiezzi, Danio Manfredini, Luca Ronconi, Peter Clough, Mario Maldesi. In teatro ha preso parte a diversi spettacoli, tra cui: Polvere di Bagdad, per la regia di Maurizio Scaparro, in cui è coprotagonista al fianco di Massimo Ranieri; I Cognati da Le Cognate di M. Tremblay, regia di Barbara Nativi; con la TKC Company è protagonista in Un piccolo gioco senza conseguenze di J. Dell e G. Sibleyras, Nemico di Classe di N. Williams, The Kitchen di A. Wesker. Ha inoltre curato le regie di: Generali a Merenda di B. Vian di cui è anche traduttore e interprete nel ruolo del generale Audubon, La Lezione di E. Ionesco (anche interprete del ruolo del professore), Le dinamiche dell’Odio, scritto con Simone Martini e Leonardo Giusti. In cinema ha preso parte a: Dieci Inverni, regia di Valerio Mieli e Ci vediamo domani, regia di Andrea Zaccariello. E’ tra i creatori di GrOg!, spettacolo di teatro canzone, varietà e improvvisazione. 
Francesca Mària Laureata in Dams nel 2009 presso l’Università degli Studi di Bologna, si diploma nel 2012 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Valter Malosti. Nello stesso anno recita ne Il Sogno di una notte di mezza estate, di W. Shakespeare, regia di Valter Malosti e in Anima Errante di R. Cavosi, regia di Carmelo Rifici, accanto a Maddalena Crippa. Nel 2014 prende parte a Coefore- Eumenidi, regia di Daniele Salvo, per il ciclo Rappresentazioni Classiche di Siracusa. In cinema prende parte ai film: La storia di Melissa, regia di Maxì Dejoè del 2010, The Repairman, regia di Paolo Mitton, del 2012 e La luna su Torino, del 2013, regia di Davide Ferrario. 
Giulia Rupi Si diploma nel 2009 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Mauro Avogadro. Nello stesso anno recita nell’Othello di W. Shakespeare, regia di Daniele Salvo e nel 2010 ne I due gentiluomini di Verona, regia di Francesco Sala. Dal 2010 al 2014 lavora con la compagnia Arca Azzurra Teatro, diretta da Ugo Chiti, in Mandragola di N. Machiavelli, in cui interpreta il ruolo di Lucrezia, e in Abissina, paesaggio con figure, dello stesso Chiti, accanto a Isa Danieli. Nel 2011 vince la menzione come miglior attrice emergente del Premio “Il tempo perduto e ritrovato”, dedicato a Irma e Emma Gramatica. E’ nel cast de La ragazza americana, regia di Vittorio Sindoni e nel corto Flamingos, diretto da Francesca Coppola per la SVA di New York. Nel 2012 è coprotagonista nel film Sta per piovere, vincitore del terzo premio al Gulf Film Festival di Dubai, diretto dal regista fiorentino Haider Rashid. Nel 2013 si laurea in Progeas presso l’Università degli Studi di Firenze e prende parte a Due giorni d’estate, regia di Luca Dal Canto. 

Teatro Argot Studio 
Via Natale del Grande 27 – Roma 
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21,00 – domenica ore 17.30 
Costo del biglietto: 10 euro 
Per prenotazioni: 065898111 | mob 3929281031 
info@teatroargotstudio.com
Fattitaliani

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