“Un grazie ai curatori della sezione ‘Kids and Teen’ per averci regalato questa giornata piena di sogni e racconti meravigliosi. Mi hanno pregato, poi obbligato, a non partecipare alla proiezione perché troppo insegnante. Allora Vi auguro un buon anno scolastico. Domani c’è ancora festa, ma da lunedì comando io” così il direttore artistico Carlo Freccero ha salutato affettuosamente il giovane pubblico nel giorno dell’apertura dell’ottava edizione del RomaFictionFest che, come da tradizione, ha inaugurato oggi con la sezione dedicata ai più piccoli. “Il festival - ha aggiunto Freccero - è la più bella ricreazione che la Regione vi organizza prima di accogliervi e augurarvi buon anno scolastico”.
Quest’anno non solo spazio ai più piccoli ma, all’Auditorium Parco della Musica, via alla masterclass con Gale Anne Hurd, produttrice esecutiva di The Walking Dead, la serie dal successo planetario che torna con la quinta stagione il 13 ottobre, in contemporanea con gli Stati Uniti, su Fox. Assistente esecutivo di Roger Corman, produttrice di Terminator, Aliens e The Abyss Gale Anne Hurd ha dichiarato: “ho avuto il privilegio di lavorare con Roger Corman in un momento in cui le donne facevano fatica a lavorare al cinema”. “Era il 1978 - ha ricordato - e Corman era uno dei pochi ad avere donne che scrivevano e dirigevano per lui. E’ stata la persona che ha cambiato il mio destino e mi ha aiutata ad avere fiducia in me stessa. Fu proprio lui ad obbligarmi in seguito a lasciare la Società: ero pronta per produrre Terminator”.Quando ha capito di voler fare la produttrice?
Quando ho iniziato a leggere di cinema ho pensato che avrei fatto la produttrice. All'epoca vedevo almeno 2 film e 2 documentari al giorno. Ero all'università e qui ho incontrato i grandi registi e produttori.
Qual è il film che l'ha ispirata?
2001 Odissea nello spazio. Sono ispirata dai film di fantascienza di serie A e questo film è stato di grande impatto per me.
Quali importanti collaborazioni ha avuto nella sua carriera?
Con James Cameron, poi è arrivata la sfida Terminator. All'inizio questo film doveva essere recitato da un altro attore. Il protagonista doveva essere come uno squalo che cerca il suo pasto, dallo sguardo implacabile e senza anima. Questo film per me è stata una grande esperienza. Poi proposero Arnold Schwarzenegger come ruolo da protagonista. Ma non avevamo i soldi per pagare un attore così. Ma una volta letto il copione Schwarzenegger ha deciso che voleva fare questo ruolo. E' stato importante avere un'idea e perseguire l'obiettivo di realizzarla.
Come sono andate le cose invece per Alien?Beh, ho praticamente reinventato il sequel di Alien proposto da Ridley Scott.
Ci sono altri progetti per gli Studios americani come trilogie?
Gli Studios hanno paura di investire tanti soldi in progetti così costosi. I produttori reagiscono in base al gusto del pubblico. E la televisione in questo senso influisce sul mercato cinematografico anche grazie al gusto del pubblico.
Quando produce una storia da cosa si fa influenzare?
Sono attratta dal viaggio del protagonista, dalla sua condizione umana. Mi piacciono quelle storie dove ci sono persone normali in circostanze straordinarie. E possono essere sia film di fantascienza che film normali. Ogni giorno dobbiamo fare delle scelte: ed anche un film si basa sulle scelte etiche e morali dei suoi protagonisti. Ma anche il coinvolgimento del pubblico è importante. Ricordiamo che facciamo film non per noi stessi ma per chi va a vederli.
Quali timori affronta quando produce un film?
Non ho paura di correre dei rischi: si impara più dagli insuccessi che dai successi.
Una serie tv che le sarebbe piaciuta produrre?
I Simpson. Ma ci sono molte cose in tv che avrei voluto produrre io.
The Walking dead, perché ha deciso di produrlo?
Sono sempre stata affascinata da questo genere di film e di narrazione.
Nella scelta degli attori lascia fare completamente al regista o dice la sua?
Beh, non accetto completamente alla cieca le scelte degli altri, di conseguenza dico la mia. E tante volte sono ricorsa a dei trucchetti per far incontrare un'attrice ed imporla al regista che magari non pensava minimamente a lei come scelta del film.
Per quanto riguarda Schwarzenegger come protagonista di Terminator cosa l'ha convinta per fare questa scelta?
Il fatto che non avrebbe mai mollato; è uno che ottiene sempre quello che vuole. La sua determinazione. Se pensate che è diventato Governatore della California e se fosse nato in America oggi sarebbe stato anche Presidente degli Stati Uniti. Era giusto per questo ruolo.
Pensa che il videogioco di Walking dead abbia aiutato la popolarità della serie tv?
Beh, certo: ha aiutato il pubblico a seguire il fumetto e poi la serie tv. Emanuela Del Zompo.