Cinema, nelle sale "I nostri ragazzi" di Ivano De Matteo. La recensione

Il film I nostri ragazzi è tratto dal best seller La cena dell’olandese Herman Koch, presentato a Venezia nella rassegna “Giornate degli autori” , nelle sale dal 5 settembre. Narra la storia di due fratelli, opposti nel carattere e nelle scelte di vita, Massimo avvocato di grido, interpretato da Alessandro Gassman, personaggio molto simile al Bruno Cortona (Vittorio Gassman) de “Il sorpasso” ma meno ilare, l’altro Paolo pediatra impegnato interpretato da Luigi Lo Cascio.
Entrambi esprimono diversi stati d’animo di fronte ad un dramma familiare. Con le loro rispettive mogli, Sofia ,” una moglie succube, una donna geisha che vive solo per compiacere il suo uomo” interpretata da Barbara Boboulova e Clara che cammina in bilico tra fragilità ed impeto interpretata da Giovanna Mezzogiorno, perennemente ostili tra di loro, per tradizione, si incontrano una volta al mese in un ristorante di lusso per parlare del nulla: l’ultimo film francese uscito in sala, l’aroma fruttato di un vino bianco, il politico corrotto di turno.
La moglie di Paolo è un’accanita spettatrice del programma “Chi l’ha visto” e sono proprio le immagini del programma ad innescare la drammatica vicenda del film. Viene trasmesso il filmato di un’aggressione girato dalle videocamere di sicurezza e mostra una “bravata” dei rispettivi figli, Michele (Jacopo Olmi) e Benedetta (Rosabell Laurenti Sellers) e l’equilibrio delle rispettive famiglie va in frantumi. 
I due ragazzi, interpretano ruoli difficili, cattivi. Rosabell aveva già lavorato ne “Gli equilibristi”, qui ha accettato di interpretare un ruolo che all’origine era addirittura maschile ma che il regista ha trasformato in femminile per spiazzare lo spettatore e riuscendoci alla perfezione. De Matteo già con “La bella gente” e con “Gli equilibristi” aveva indagato su ciò che succede quando un elemento esterno incrina la vita tranquilla di un nucleo familiare. 
Con “I nostri ragazzi” è andato oltre: mostra cosa accade quando l’esplosione parte dallo stesso nucleo. Come affronteranno Massimo e Paolo, le loro famiglie così diverse, un tragico evento che li coinvolge così da vicino? Il film parla della violenza, quella nascosta, tenuta a bada ma che può esplodere per caso, per sbaglio, in chiunque di noi. Quando avviene, i personaggi cambiano, i ruoli si ribaltano. 
Non si salva nessuno, né giovani e né adulti. Alla fine del film, da genitore ci si chiede: conosciamo veramente i nostri figli? Se succedesse ciò che abbiamo visto, faremmo prevalere le ragioni del cuore o della giustizia? Elisabetta Ruffolo.
Fattitaliani

#buttons=(Accetta) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !
To Top