“Senso” di Camillo Boito al Teatro dei Conciatori dal 17 al 22 febbraio. Fattitaliani intervista Francesco Branchetti

“La novella “Senso” di Camillo Boito è stata più volte adattata e reinterpretata. La versione più eclatante è stato il magnifico film di Luchino Visconti con protagonista Alida Valli. La protagonista, in questa versione teatrale diretta da Francesco Branchetti e intepretata da Isabella Giannone (insieme nella foto), vive il suo amore per un soldato tedesco, ma non durante le guerre di Indipendenza, bensì nella Roma occupata della Seconda Guerra Mondiale. L’amore cieco per l’ufficiale del Reich prende la forma della più atroce delle vendette quando la bella Contessa scopre il tradimento dell’amato.E tutto diventa monologo interiore. La Signora è condannata da una sorta di Tribunale che ha la sua sede all’interno di se stessa a ripercorrere tutte le mattine le tappe della sua Via Crucis personale. La mattina inchiodata allo scrittoio a ricostruire gli attimi, le emozioni, i turbamenti e il doloroso nodo alla gola. La notte a implorare, a piangere, a risentire il tonfo del corpo del suo amato che cade per l’esecuzione capitale avvenuta per fucilazione. Supplizio estremo che ha avuto luogo a seguito della denuncia della stessa Contessa ferita e folle di desiderio di vendetta. Più volte la nobildonna ripete che non è possibile sentirsi in colpa se ci si è vendicati di una persona priva di anima, ma la contraddizione è più che evidente. Un girone dantesco eterno e avvitato in se stesso. Uno dei terribili esiti che possono stamparsi su una vita quando ha preso la strada di “un amore sbagliato”. Un tema universale che può essere narrato in tutte le epoche. L'intervista di Fattitaliani al regista Francesco Branchetti.
Qual è la maggiore difficoltà e il piacere più grande per un regista nella trasposizione teatrale di un testo altrui? 
È una grande emozione sempre ed i motivi sono tanti. Portare in scena questo testo lo è stato ancora di più .Come molti sanno “La novella “Senso” di Camillo Boito è stata più volte adattata e reinterpretata. La versione più eclatante e conosciuta è stato il magnifico film di Luchino Visconti con protagonista Alida Valli. La protagonista , in questa versione teatrale di Gianni Guardigli, vive il suo amore per un soldato tedesco, ma non durante le guerre di Indipendenza, bensì nella Roma occupata della Seconda Guerra Mondiale. L’amore cieco per l’ufficiale del Reich prende la forma della più atroce delle vendette quando la bella Contessa scopre il tradimento dell’amato ed è stato molto emozionante mettere in scena e ripercorrere tutte le tappe della sua Via Crucis personale, portare in scena il suo “incubo d’amore” la vediamo infatti la mattina inchiodata allo scrittoio a ricostruire gli attimi, le emozioni, i turbamenti e il doloroso nodo alla gola e poi la notte a implorare, a piangere, a risentire il tonfo del corpo del suo amato che cade per l’esecuzione capitale avvenuta per fucilazione. Supplizio estremo che ha avuto luogo a seguito della denuncia della stessa Contessa ferita e folle di desiderio di vendetta ed è stato per me come mettere in scena un vero e proprio girone dantesco eterno e avvitato in se stesso. Abbiamo mostrato in scena uno dei terribili esiti che possono stamparsi su una vita quando ha preso la strada di “un amore sbagliato”. 
Hai visto altre versioni compresa quella cinematografica? 
Ho visto alcune versioni teatrali e ovviamente anche quella cinematografica ma ho preferito prescinderne totalmente e scegliere una via personale senza lasciarmi condizionare in alcun modo dalle versioni precedenti. 
Nella versione di Gianni Guardigli quale elemento garantisce l'attualità del personaggio? e in scena come lo ha reso? 
La versione di Guardigli ha la straordinaria capacità di indagare l’animo umano al femminile, con una rara profondità ed un grandissimo acume psicologico e quindi in scena noi assistiamo ad un dramma quasi vissuto dall’interno, dalle profondità più recondite dell’animo della protagonista, arrivando a toccare le note più intime e nascoste del’ animo di una donna e trovo che questo renda lo spettacolo molto attuale e coinvolgente per lo spettatore. Ho fatto in passato molti spettacoli incentrati su personaggi femminili e credo che questo sia uno dei più riusciti ,anche grazie alla magnifica interpretazione di Isabella Giannone e mi auguro che in questa ripresa al Teatro dei Conciatori dal 17 al 22 Febbraio lo spettacolo ottenga lo stesso successo delle stagioni precedenti sia romane che milanesi. 
Che pensi del "sistema teatrale italiano"? credi che per proposte "giovani" come le vostre ci sarà più spazio in futuro o andrà sempre peggio? 
Credo che il nostro spettacolo che ha debuttato nel 2010 ed è stato ripreso quattro volte a Roma e due a Milano, oltre ad aver partecipato ad importanti festival come quello di Asti teatro 33 e aver ottenuto molto successo in tante altre città importanti teatralmente come Genova e L’Aquila sia la risposta alla tua domanda .Credo quindi che ci sarà spazio per il Teatro fatto con amore, dedizione e professionalità anche se la situazione teatrale non è certo facile in questo momento in Italia. 
Come sei cresciuto in questo settore? potresti riassumere le tappe che ti hanno formato di più?
Ho iniziato negli anni 90 prima come attore, soprattutto in televisione e al cinema, il teatro certo c’era ma, solo dopo, è diventato la mia principale attività come attore prima e poi anche come regista; come regista sono stato molto fortunato con i miei primi spettacoli e ho quindi avuto la possibilità prestissimo di dirigere grandi attori come Gabriele Ferzetti, Pino Micol e molti altri e la mia attività di attore è andata di pari passo, alternando teatro, cinema e televisione. Giovanni Zambito.
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Presenta

Al TEATRO DEI CONCIATORI
Via dei Conciatori,5 Roma(Piramide) -   tel. 06.45448982  

Dal 17 al  22 FEBBRAIO 2015
Dal martedì al sabato ore 21.00 - Domenica ore 18.00

SENSO
Di Gianni Guardigli
liberamente ispirato alla novella di Camillo Boito

Regia Francesco Branchetti 
Con Isabella Giannone
Musiche Pino Cangialosi
Scene e costumi Cristiano Paliotto
Disegno luci  Francesco Branchetti

Fattitaliani

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