Sino al 26 gennaio 2026, il Museo Civico di Zoologia di Roma ospita Still Life, una significativa mostra collettiva di arte contemporanea.
La direzione artistica dell’evento è stata affidata ad Antonietta Campilongo. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.Una riflessione sulla fragilità e la perdita
Il titolo Still Life gioca sull’apparente quiete della natura morta, ma ne svela l’ambiguità nel contesto attuale. Quello che storicamente era un esercizio di stile si trasforma oggi in una vera e propria testimonianza della perdita, esito di un rapporto sempre più compromesso tra uomo e ambiente. La rassegna propone una riflessione critica sulle modalità di rappresentazione e sulla fragilità dell’esistente.
Le opere e gli artisti in mostra
L’esposizione presenta oltre 40 opere – tra dipinti, sculture, installazioni e fotografie – realizzate da un gruppo di artisti contemporanei attivi sulla scena nazionale e internazionale. Tra i nomi che contribuiscono a questo racconto collettivo figurano: Andrea Adany, Andrea&Rebecca, Teresa Bianchi, Elena Bonuglia Bunuel, Antonella Catini, Antonio Ceccarelli, Giacomo Di Corato (Tuan), Alexander Luigi Di Meglio, Antonella Laganà, Emanuela Mastria, Loredana Raciti, Giuliano Salaro, Loredana Salzano, Villő Steiner, Krisztina Szabó, Anna Tonelli, Ingrid van Woudenberg, e Klara Várhelyi.
Il progetto site-specific e il dialogo con la scienza
Still Life è stata concepita come un progetto site-specific per il Museo Civico di Zoologia. L’installazione si inserisce negli spazi museali, attivando un serrato dialogo tra arte, scienza e memoria. L’obiettivo è mettere in discussione la presunta neutralità dello sguardo scientifico e della conservazione museale, proponendo nuove possibilità di lettura e narrazione dei reperti. Le opere affrontano temi urgenti come ecologia, identità culturale ed etica della cura.
Percorso espositivo: Teche e la sala della balena
L’esposizione si sviluppa lungo il percorso permanente del primo piano del museo. Qui, in particolare, le opere di Loredana Raciti e Giacomo Di Corato (Tuan) instaurano un dialogo diretto con le collezioni zoologiche. Le teche che custodiscono i reperti naturalistici diventano spazi aperti per interventi artistici, capaci di generare connessioni poetiche e concettuali con gli oggetti esistenti. Una sezione centrale del progetto è ospitata al piano terra, nella sala della balena, dove la presenza monumentale dello scheletro del cetaceo amplifica il confronto tra l’arte contemporanea e il patrimonio scientifico.
L’Associazione Neworld ETS
Il progetto è a cura dell’Associazione Neworld ETS, attiva dai primi anni Duemila nella promozione di pratiche artistiche e culturali focalizzate sul rapporto tra uomo, paesaggio e trasformazioni ambientali. I servizi museali sono gestiti da Zètema Progetto Cultura.



