Domenica 21 dicembre alle ore 11.30 nel teatro di corte del Castello medioevale di Rocca d’Evandro, la sindaca Emilia Delli Colli, inaugura la mostra personale di ITALO BRESSAM dal titolo matissiana allestita nelle sale del museo MaRƎ. Curata da Massimo Bignardi in collaborazione con Franco Marrocco, l’esposizione propone quindici tele realizzate da Bressan in questi ultimi anni.
“Siamo ancora qua, recita la canzone.
Lo siano – afferma la sindaca di Rocca d’Evandro Emilia Delli Colli – convinti di aver avviato, con le mostre
precedenti di Marrocco, La Pietra, Raciti, Arcangelo, nomi significativi della
scena artistica nazionale e internazionale, un processo irreversibile di
crescita della nostra comunità. Possiamo dire, a un anno della sua
inaugurazione che il Museo d’Arte di Rocca d’Evandro e, in particolarmente la
Collezione d’Arte Contemporanea, ha dato e dà grandi risultati. Siamo grati
agli artisti, al Maestro Bressan, ai collaboratori tutti, per l’impegno e,
soprattutto, perché credete in un progetto che guarda a nuovi giorni”.
“Il tema centrale, come recita il titolo – precisa Bignardi – guarda al colore, alle sue capacità di tradurre, senza mediazioni concettuali, l’essenza di stati emozionali, quei tracciati che toccano corde profonde della psiche. Sono larghe, avvolgenti, irregolari campiture che, nell’equilibrio dei contrasti, esprimono la varietà luminosa, definendo minimi passaggi, in cerca di un accordo. Le quindici opere proposte in questa mostra, evidenziano un ulteriore passaggio dell’artista trentino, verso un processo di definizione dei contrasti, ossia di tendere a una maggiore luminosità degli accordi cromatici. La pittura, scriveva Matisse, non dà luce e «vi ci vuole la combinazione di colori appropriata». Un indirizzo che Italo ha fatto suo rischiarando la tavolozza, com’è per Corto Maltese, ove l’arancio accende maggiormente la luminosità del giallo, mettendo a fuoco la superfice, diversamente da quanto registravamo in dipinti precedenti. Il richiamo va, per esempio a Cantos, del 2014 oppure a Il colore del vento, dello stesso anno. In queste recenti esperienze, penso che abbia voluto riprendere una riflessione sulla qualità luminosa, avviata con il ciclo “Dal regno delle ombre” del 2010. In quelle opere era il nero (con leggerissime, impalpabili venature di blu) a determinare il gradiente di luminosità in rapporto alle piccole aperture dettate da tocchi o ‘sbavature’ laterali di colori chiari. Ora le larghe campiture di colore danno forza a quel lato espressivo che, senza interferenze del pensiero, restituisce il silenzio che è proprio di un’opera d’arte. I dipinti, scrive John Berger, «sono muti e immobili in un senso che è del tutto estraneo all’informazione»”.
La mostra resterà aperta fino al 9 marzo 2026.
Italo Bressan
nasce a Vezzano, in provincia di Trento, nel 1950. Nel 1962 si trasferisce a
Milano, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, presso la quale si
diploma nel 1974 e dove inizia a insegnare Pittura nel 1983. Nel 1992 ottiene
la cattedra di Pittura all’Accademia Albertina di Torino e a partire dal 2002
torna a Milano, all’Accademia di Brera, per ricoprire l’incarico di titolare
del corso di Pittura. Attualmente vive e lavora tra Milano e Trento. Fin dalla
metà degli anni Settanta, la sua ricerca si svolge attorno a una riflessione
sugli elementi fondanti della pittura: forma e colore. La forma si materializza
attraverso il colore che è protagonista e costante fulcro del suo lavoro: dato
per stesure sovrapposte e per contrasti cromatici e luminosi, crea un senso di
trasparenza e una suggestione di vibrante sospensione. Tra il 1985 e il 1987,
Bressan indirizza la sua ricerca sulla componente strutturale del dipinto, nel
quale si intravedono, seppur sfuggenti, delle parti di disegno, che vanno a
formare una specie di costruzione: solide architetture, dai contorni
apparentemente inesistenti, evidenziano il mutare del supporto, ottenuto
dall’assemblaggio di tele, tavole o vetri, che rendono ancora più articolato il
rapporto dell’opera con lo spazio e in cui le ombre assumono un ruolo primario.
Il disegno è un’attività parallela che l’artista porta avanti in maniera
costante e autonoma rispetto alla produzione pittorica.
La poetica
dell’artista insegue i contrasti tra negativo e positivo, tra sotto e sopra e
tra luce e ombra, che diventano predominanti verso la fine degli anni Novanta,
in particolare in quei lavori dove l’utilizzo contestuale di carta e vetro nel
supporto rafforza il contrasto coloristico e il concetto di doppio e di
opposizione. L’attenzione ai materiali e alla loro interazione definisce tre
momenti all’interno della produzione di Bressan e allo stesso tempo delinea il
filo rosso della sua ricerca: dalla pittura su tavola, l’artista passa alla
pittura su vetro, per poi approdare negli ultimi anni all’utilizzo di garze e
veli. Dal 2016 in particolare l’uso del tulle, un materiale a lui caro da
sempre, caratterizzerà una serie di opere intitolata Anime, che convogliano riflessioni e rimeditazioni sulle sue opere
precedenti.
Nel corso della
sua carriera, l’artista ha esposto in numerose mostre collettive e importanti
rassegne: , tra cui Linee della Ricerca in Italia 1960/1980 al Palazzo
delle Esposizioni di Roma, l’XI Quadriennale di Roma (1986) e la 54a
Biennale di Venezia (2011), nel Padiglione Lombardia a Palazzo Te a Mantova,
curato da Vittorio Sgarbi; le sue opere sono state presentate in esposizioni
collettive organizzate da prestigiose istituzioni, come il Kunstverein di
Francoforte, il Forum di Amburgo, il Grand Palais di Parigi, la Galleria Kodama
di Osaka, lo Yuzi Paradise di Shangai, l’Istituto di Cultura di Los Angeles, il
PAC di Milano, University of Sidney di Sidney, University Art Museum di
Brisbane, il Museo di Arte Contemporanea di Cavalese, la Galleria Civica di
Modena, la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, la Galleria Civica e
Palazzo delle Albere di Trento, il Palazzo della Permanente di Milano, la
Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la Casa del Mantegna a Mantova, Fondazione
Magnani-Rocca Parma. Ha inoltre partecipato a importanti fiere d’arte, tra cui
Art Basel nel 1989 e 1992.
Principali mostre
personali:
1973 Studio Occhio, Milano – 1974 Studio Modern Art, Milano –1976 Icaro e la disobbedienza, Galleria Soligo, Roma -1978 Studio Ennesse, Milano; –1979 Studio Ennesse, Milano;
Galleria Plurima 1, Udine – 1981 Studio
Ennesse, Milano – 1982 Galleria
Zona, Firenze; Studio Tre Architettura, Milano –1983 Galleria
Dossi; Bergamo; Galleria Lorenzelli, Milano –1985 Galleria
Pero, Milano –1986 Galleria Mèta, Bolzano; Galleria
Rossanaferri, Modena –1987 IV
Festival Arte- Musica-Teatro, Villa Faraldi (IM) – 1988 Galleria Stevens, Padova; Galleria
Rossanaferri, Modena; Galleria Peccolo, Livorno; Antonio Violetta & Italo Bressan,
Studio G7, Bologna; Valente Arte Contemporanea, Finale Ligure; Galerie Dohmen,
Frankfurt –
1989 Galleria 2 E, Suzzara (MN); Forum
’89-Valente Arte Contemporanea, Hamburg; Studio Fornaresio, Torino – 1990 Galerie Am See, Zug; Galleria Paola
Stelzer, Trento; Galleria Mèta, Bolzano; Profili,
Raccolta del Disegno Contemporaneo, Galleria Civica, Modena –1991 Decouvertes’91 Grand Palais, Valente Arte, Paris – 1992 Galerie Kreiter Kuhnt, Mainz – 1993 Galerie Zellweger, Basel; Galleria
Montrasio, Monza – 1996 Italo Bressan Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Trento;
Galleria Il Salto del Salmone, Torino - 1997 Galerie
Nothburga, Innsbruck – 1998 Galerie
Untermturm, Stuttgard – 2000
Galleria Arte 92, Milano; Galleria d’arte Il Cenacolo, Trento – 2001 Università degli Studi, Facoltà di
Economia, Trento – 2004 Galleria Arte 92,
Milano; Palazzo Libera, Villa Lagarina (TN) – 2005 Frankfurter
Westend Galerie, Frankfurt am Main – 2008 Italo Bressan espone per Camelot, Milano
– 2009 Galleria Goethe, Bolzano – 2015 Nuovi Alfabeti, a cura di C. Cerritelli, Studio Masiero,
Milano – 2016 Arclinea, Bruxelles; Trasognata visione, Galleria Disegno,
Mantova – 2017 Anime, MAG Museo Alto Garda, a cura di Daniela Ferrari, Riva Del
Garda – 2018 Il tempo - le forme, a cura di Gabriele Lorenzoni Castello di
Kastelbel (BZ) – 2019 Della luce nell’ombra, a cura di Claudio Cerritelli, Biblioteca
dell’Accademia di Brera, Milano. – 2020 Galleria
Monopoli, Milano. – 2022 Galleria Paolo Tonin TO; – 2023 Galleria Disegno Mantova; Sentimento della geometria, trascendenza del
colore, La seconda luna, Laives (Bz). – 2024 Kunstforum Egna(BZ).
Curatore della mostra: Massimo
Bignardi
Organizzazione: Comune
di Rocca D’Evandro
Coordinamento: Melania Marrocco
Grafica: Enzo Ricciardi
Segreteria:
Tel. 0823906286



