Il
Teatro Massimo di Pescara ha ospitato lo scorso 25 novembre la serata “365
giorni NO alla violenza sulle donne”, un evento di grande valore civile e
culturale. Sul palco, tra gli ospiti d’eccezione, la cantautrice Dolcenera e il
giovane cantautore pescarese Patrizio Santo, che hanno emozionato il pubblico
con performance intense e cariche di significato. La manifestazione,
organizzata dal Comune con la direzione artistica di Walter Nanni, ha alternato
musica, testimonianze e riflessioni per sensibilizzare sul tema della violenza
di genere. L’iniziativa, patrocinata dall’Assessorato alle Politiche Sociali,
ha ribadito l’importanza di un impegno quotidiano per il rispetto e la tutela
delle donne.
Interviste a cura di Domenico Carriero.
Quale è il tuo stato d’animo nel partecipare all’evento odierno qui a
Pescara?
Vale sempre la pena spendere delle parole, anche più di una, per questo tema che non è scontato. Mi riferisco al tema della difesa delle donne, dell'abbracciare e avvalorare la figura della donna, perché sembra che l'evoluzione della società non sia una linea a salire, ma una linea che ha ondate e adesso stiamo riscendendo, stiamo tornando indietro. E la condizione della donna è lo specchio della società.
Tu però ci dai una prospettiva diversa con il titolo del tuo ultimo
album, “Anima Mundi”, ossia come possiamo essere violenti se siamo tutti parte
di una stessa anima?
“Anima Mundi” si basa sul concetto che siamo tutti collegati ad una
sola anima comune universale, quindi è abbastanza impossibile il concetto del
farsi del male, perché vorrebbe dire farlo a se stessi, perché siamo tutti
collegati.
Questo è un album che ho scritto prima degli ultimi eventi nel mondo, cioè li ho scritti prima della guerra in Ucraina, prima della guerra in Palestina, come tentativo cantautoriale di tenere alti i valori che si stavano perdendo. E quindi è ancora di più valido.
L’Anima Mundi era un pensiero dell'epoca di Platone, filosofo che
sosteneva che l'anima dell'uomo si offuscava con i mali del mondo e c'era
bisogno del filosofo, dell'artista che la rischiarasse. E’ questa la missione
dell'artista?
Eh, lo è. Lo è. Bisogna ritrovare, in questo momento che comunque io
considero di oscurità, gli artisti che raccolgano questo messaggio.


