Al Teatro Carcano di Milano il 27 e 28 DICEMBRE alle ore 20.30 e 16.30 andrà in scena un balletto inedito, Cenerentola pensato per un pubblico di tutte le età. Cenerentola emoziona e incanta, trasportando grandi e piccoli nel cuore pulsante della fiaba, tra la comicità delle sorellastre, l’eleganza della protagonista e la magia della Fata Madrina. Su musiche inedite di Antonio Ignoto, Caterina Calvino Prina ha dato vita alle coreografie. Fattitaliani l'ha intervistata.
Qual è il segreto per trasformare una fiaba classica come Cenerentola in un'esperienza unica e contemporanea?
Abbiamo scelto di creare un’opera pensata soprattutto per i bambini, senza però rinunciare alla profondità del racconto. Per questo motivo abbiamo deciso di far riscrivere completamente la musica, così da renderla più vicina alla sensibilità di oggi. Siamo rimasti fedeli alla fiaba che tutti conoscono e amano, utilizzando la danza classica come strumento narrativo principale: un linguaggio senza tempo, capace di parlare al cuore di ogni generazione.
Abbiamo scelto di creare un’opera pensata soprattutto per i bambini, senza però rinunciare alla profondità del racconto. Per questo motivo abbiamo deciso di far riscrivere completamente la musica, così da renderla più vicina alla sensibilità di oggi. Siamo rimasti fedeli alla fiaba che tutti conoscono e amano, utilizzando la danza classica come strumento narrativo principale: un linguaggio senza tempo, capace di parlare al cuore di ogni generazione.
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| La coreografa Caterina Calvino Prina |
Come ha lavorato con i ballerini per creare un linguaggio corporeo che fosse allo stesso tempo elegante e autentico?
La danza classica, nella sua forma più tradizionale, racchiude già in sé un’eleganza naturale. Abbiamo lavorato affinché questa purezza tecnica si fondesse con la recitazione, permettendo ai ballerini non solo di danzare, ma di raccontare la favola attraverso il corpo, rendendo ogni gesto espressivo e profondamente autentico.
La musica di Antonio Ignoto è un personaggio a sé stante nella produzione. Facile il connubio con la coreografia?
Il lavoro con Antonio Ignoto è stato un vero dialogo creativo. Abbiamo collaborato fianco a fianco fin dalla stesura del libretto, costruendo musica e coreografia insieme, passo dopo passo. Questo processo condiviso ha reso il connubio estremamente naturale: suono e movimento nascono l’uno dall’altro, in un equilibrio perfetto.
Il lavoro con Antonio Ignoto è stato un vero dialogo creativo. Abbiamo collaborato fianco a fianco fin dalla stesura del libretto, costruendo musica e coreografia insieme, passo dopo passo. Questo processo condiviso ha reso il connubio estremamente naturale: suono e movimento nascono l’uno dall’altro, in un equilibrio perfetto.
La Fata Madrina è spesso rappresentata come un personaggio misterioso e potente. Come agisce coreograficamente?
Nella nostra versione la Fata Madrina incarna la magia così come i bambini la immaginano e la attendono. È soprattutto uno strumento narrativo, una presenza che guida e trasforma la storia, più che un personaggio definito da una scrittura coreografica autonoma.
Nella nostra versione la Fata Madrina incarna la magia così come i bambini la immaginano e la attendono. È soprattutto uno strumento narrativo, una presenza che guida e trasforma la storia, più che un personaggio definito da una scrittura coreografica autonoma.
La produzione include momenti di grande spettacolarità, come le scene delle sorellastre. In che maniera ha bilanciato la comicità con la delicatezza della storia?
Le sorellastre, insieme alla matrigna, rappresentano l’anima comica del balletto. La loro comicità nasce dall’unione tra elementi coreografici e recitazione ed è fondamentale per creare un contrasto netto con la dolcezza della protagonista e la purezza della sua storia d’amore.
È proprio questo equilibrio che rende il racconto vivo e coinvolgente.
Come ha utilizzato lo spazio e il movimento per trasportare il pubblico in un'altra dimensione?
Gli strumenti espressivi del balletto sono forse meno eclatanti rispetto agli effetti spettacolari di un musical, ma proprio per questo la magia nasce dalla danza stessa. Saranno il movimento, il ritmo e l’armonia dei corpi nello spazio a guidare il pubblico in un’altra dimensione, fatta di sogno, emozione e poesia.
Gli strumenti espressivi del balletto sono forse meno eclatanti rispetto agli effetti spettacolari di un musical, ma proprio per questo la magia nasce dalla danza stessa. Saranno il movimento, il ritmo e l’armonia dei corpi nello spazio a guidare il pubblico in un’altra dimensione, fatta di sogno, emozione e poesia.





