TCBO: TORNA “LA BOHÈME” FIRMATA DA GRAHAM VICK E PREMIATA CON L’“ABBIATI”

 

Gardeazabal (Mimì)©Andrea-Ranzi

Aveva definito La bohème di Giacomo Puccini “una commedia umile” il regista Graham Vick, raccontando il senso dell’opera in occasione del debutto del suo nuovo spettacolo – vincitore del Premio “Abbiati” della critica musicale italiana – per l’inaugurazione della Stagione 2018 del Comunale di Bologna.

Ripreso dal Teatro felsineo tra il giugno e l’agosto del 2021 e dedicato nel corso delle recite alla memoria del grande artista, scomparso proprio nel luglio di quell’anno, l’allestimento torna ora al Comunale Nouveau a partire da domenica 23 novembre alle 18.00 e fino al 30 novembre. Affronta il titolo per la prima volta il direttore d’orchestra belga classe 1995 Martijn Dendievel, ospite frequente delle ultime stagioni, vincitore del Premio per la cultura fiamminga “Ultima Muziek”, Direttore Principale dell’orchestra bavarese Hofer Symphoniker e Direttore Principale designato della fiamminga Symfonieorkest Vlaanderen, già sul podio di compagini come l’Orchestre Philharmonique Royal di Liegi, la WDR Sinfonieorchester, la Tonkünstler-Orchester di Vienna e i Bamberger Symphoniker.

 

Il cast vede protagonisti nelle date del 23, 26 e 30 novembre il soprano Karen Gardeazabal nella parte di Mimì e il tenore Stefan Pop nei panni del poeta Rodolfo; Musetta è il soprano Giuliana Gianfaldoni – al debutto al TCBO –, il pittore Marcello è il baritono Vittorio Prato, il baritono Andrea Piazza è Schaunard e il basso Davide Giangregorio interpreta Colline. Nelle recite alternative (25, 27 e 29 novembre) nei rispettivi ruoli troviamo Melissa Purnell, Antonino Siragusa, Francesca Benitez, Luca Galli, Davide Peroni e Adriano Gramigni. Con loro sul palco anche Nicolò Ceriani (Benoît/Alcindoro), Yongtianyi Yin (Parpignol), e ancora in alternanza tra loro Francesco Amodio ed Enrico Piccinni Leopardi (Un venditore), mentre Gianluca Monti e Giuseppe Nicodemo si scambiano nelle parti di Un doganiere e Un sergente. Il Coro e il Coro di Voci Bianche del Comunale sono preparati rispettivamente da Gea Garatti Ansini e da Alhambra Superchi.

 

Nello spettacolo del regista inglese Mimì muore sola, in una stanza vuota, abbandonata dai suoi amici e da Rodolfo, incapaci di gestire e comprendere quell’evento drammatico. «C’era una volta la gioventù e poi arriva la morte. Il dramma è lì. I primi due atti sono pieni di vita, gli ultimi due sono sotto l’ombra della morte». Con queste parole Graham Vick riassumeva la vicenda del capolavoro pucciniano in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica da Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger, che mostra uno scorcio di vita della gioventù parigina ottocentesca dalle atmosfere crepuscolari. Questo “scorcio di vita” il regista l’aveva riportato alla dimensione universitaria, così sentita e presente a Bologna, lavorando sui dettagli minori, sulle “piccole cose” che fanno la differenza, investendo molto nelle doti attoriali dei cantanti e nei rapporti tra i personaggi. «La bohème è un’opera per attori-cantanti, tutta basata com’è sulla parola; non è assolutamente spettacolare – spiegava ancora Vick – Una grande opera d’arte: per questo vale sempre la pena di tornare a interrogarla, di lavorarci sopra; cosa che non capita con altri titoli». A riprendere l’allestimento al Nouveau sono Ron Howell – che cura anche i movimenti scenici – e Yamal das Irmich; le scene e i costumi sono firmati da Richard Hudson e le luci da Giuseppe Di Iorio.

 

La bohème debuttò al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896; sul podio il ventinovenne Arturo Toscanini. Il successo fu immediato e trionfale. A Bologna l'opera arrivò in scena qualche mese dopo con lo stesso direttore d'orchestra: era il 4 novembre di quell'anno. Nella Bohème Puccini guarda ai lavori dell'ultimo Verdi, delineando una struttura drammaturgicamente e musicalmente molto libera, con una successione agevole tra arie e recitativi che gli permette di tratteggiare un quadro di profondo realismo, di cui sono protagonisti quattro ragazzi in lotta con l’inesorabile fuggevolezza del tempo. Al compositore lucchese interessano soprattutto quei momenti del quotidiano, vissuto dai personaggi, che procedono in modo discontinuo a seconda delle situazioni e dei diversi punti di vista. Un trattamento nuovo dell'intreccio drammatico-musicale che apre le porte a una dimensione comunicativa che sarà propria del cinema, della radio e della televisione.

 

Presenting partner dello spettacolo è Alfasigma.

 

Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer del Comunale Nouveau.

 

I biglietti – da 20 a 130 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.

 

Info: https://www.tcbo.it/eventi/la-boheme-2025/


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