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| Foto Archivio EMERGENCY |
Per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate EMERGENCY rilancia la sua campagna R1PUD1A per il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione italiana, che recita: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
A distanza di un anno esatto dal lancio della campagna R1PUD1A, EMERGENCY ha coinvolto nello schierarsi contro la guerra oltre 600 Comuni, più di 1000 scuole e 300 spazi e festival culturali che hanno esposto lo striscione R1PUD1A e avviato iniziative, dagli incontri nelle scuole alle installazioni artistiche.“In un momento in cui la guerra sembra inevitabile e sono oltre 50 i conflitti aperti nel mondo, diffonde il messaggio della nostra Costituzione è ogni giorno più urgente, anche per ricordare la nostra storia e le nostre radici – commenta EMERGENCY -. Dopo i conflitti mondiali, le atomiche e milioni di morti, infatti, l’Italia è rinata dall’idea che nessuna guerra potrà mai essere la soluzione. E questa idea, che invece mette al centro la diplomazia, la politica e la solidarietà, deve restare il nostro timone”.
Dall'Ucraina a Gaza EMERGENCY intende riaffermare che non è la violenza, non sono la guerra e le armi a risolvere alcun conflitto e ribadire il nostro ruolo come società civile. Quasi 80 anni fa, ricorda l’Ong, l'Italia ha scelto da che parte stare con l'articolo 11 della Costituzione; oggi le mobilitazioni della società civile, nei teatri di guerra come nelle nostre città, ne chiedono rispetto e coerenza.
Il 4 novembre - data in cui in Italia si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate – arriva su strada “AFFISSIONE CONTRO LA GUERRA | CHEAP × EMERGENCY”, un intervento di arte pubblica diffuso in cinque città italiane: Bologna, Napoli, Roma, Livorno e Genova, che durerà dieci giorni ed è patrocinato dai cinque comuni coinvolti.
Dopo il grande riscontro ottenuto dalla mostra “CONTRO LA GUERRA” progettata da EMERGENCY e curata da CHEAP, ospitata al Palazzo delle Esposizioni di Roma e ai Musei Civici di Reggio Emilia – il progetto prosegue e si espande. Alcune delle opere che hanno animato quel percorso espositivo escono dai musei per entrare nello spazio pubblico, tornando al linguaggio diretto e condiviso che da sempre caratterizza CHEAP. Un gesto collettivo, politico, di riappropriazione del simbolico: in un giorno che commemora una presunta vittoria militare, CHEAP ed EMERGENCY scelgono di prendere parola contro la guerra e contro la sua normalizzazione, nei luoghi della vita quotidiana.
I poster sono firmati da CHEAP e da artiste e artisti internazionali: DeeMo, Camila Rosa, Luchadora, Jacopo Camagni, Coco Riot, Testi Manifesti, Dario Manzo, Joanna Gniady, Rita Petruccioli, Infinite e Tomo77. Dall’Italia al Brasile, dalla Spagna alla Polonia: geografie lontane, immaginari diversi, uniti da una convinzione comune — nessuna guerra è inevitabile.
A Bologna, inoltre, l’affissione si arricchisce di una selezione di fotografie sull’Afghanistan e l’Iraq tratte dall’archivio storico di EMERGENCY e firmate da Francesco Cocco, Paula Bronstein, Giles Duley, Teba Sadiq e Mattia Velati: immagini che restituiscono la concretezza e la continuità della guerra come dispositivo di distruzione dei corpi, dei luoghi e dei diritti.
CHEAP ed EMERGENCY condividono un rifiuto radicale della guerra, in ogni sua forma. In un momento storico in cui la retorica bellica attraversa i media, il linguaggio politico e l’immaginario collettivo, credono sia necessario costruire alleanze tra chi si oppone a questa narrazione e rivendica la possibilità di immaginare un presente diverso. Questa affissione è un atto politico e visivo, un intervento nello spazio pubblico come luogo di dissenso e di cura collettiva, un sabotaggio simbolico della normalizzazione della guerra.
“Abbiamo aperto una riflessione sugli immaginari da costruire, per sabotare la retorica bellica e riprenderci lo spazio pubblico, dando spazio a chi ripudia la guerra in tutte le sue forme – spiegano EMERGENCY E CHEAP -. Abbiamo indagato le nostre responsabilità individuali e collettive, per non rimanere semplici spettatrici e spettatori della violenza che colpisce le vittime civili”.
L’8 e il 9 novembre EMERGENCY proseguirà la mobilitazione in tante città italiane con dei sit-in rumorosi per trasformare luoghi di guerra – monumenti ai caduti, caserme, strade o piazze intitolate a generali o battaglie – in Spazi di Pace. Una vera e propria chiamata alla partecipazione a Brescia, Genova, Mantova, Milano, Reggio Emilia, Firenze, Roma, Napoli, Catanzaro e oltre 40 città in tutto il Paese, grazie alla quale le volontarie e i volontari dell’Ong, insieme a tutte le persone e alle associazioni che vorranno aggiungersi a loro, si daranno appuntamento per leggere l’Articolo 11 della Costituzione. Seguiranno poi 5 minuti di rumore collettivo: con fischietti, sonagli, cori, tamburi e tanto altro ancora i partecipanti saranno invitati a fare tutto il rumore necessario a risvegliare, e mantenere vigili, le coscienze rispetto al rischio della guerra che incombe. Quindi verrà il momento dei singoli interventi per riflettere, insieme, sui tempi che stiamo vivendo.
EMERGENCY, nata per offrire cure medico chirurgiche gratuite di elevata qualità alle vittime della guerra e per promuovere una cultura di pace, dalla sua fondazione è intervenuta in 21 Paesi curando, in tutte le sue strutture, oltre 13 milioni di pazienti nel mondo. Oggi l’organizzazione è presente in 9 Paesi del mondo, tre dei quali in guerra: il Sudan, l’Ucraina e la Striscia di Gaza in Palestina. Proprio grazie alla sua esperienza sul campo EMERGENCY afferma, ancora una volta, che il 90% dei morti e dei feriti sono civili. E proprio per questo l’Ong continua a impegnarsi per una cultura di pace, rispetto dei diritti umani e solidarietà.
Per scoprire tutte le città in cui ci saranno azioni di poster-art urbana o appuntamenti con i sit-in rumorosi visita il sito: www.ripudia.it/iniziative


