Teatro. Amore, risate e un po’ di calcoli: la formula di Edy Angelillo. L'intervista di Fattitaliani

 


di Giovanni Zambito - 

Dopo il grande successo di Rugantino, la coppia formata da Edy Angelillo e Michele La Ginestra (intervista di Fattitalianitorna a calcare insieme le scene, questa volta con una commedia inedita e poetica: La matematica dell’amore, scritta da Adriano Bennicelli e diretta da Enrico Maria Lamanna. In scena al Teatro Golden dal 23 ottobre al 2 novembre 2025, lo spettacolo prodotto dalla Fondazione Sipario Toscana Onlus racconta, con ironia e tenerezza, la storia di un uomo che fa i conti con la propria vita e con l’amore che l’ha sempre accompagnato. Un viaggio attraverso le età dell’esistenza, tra ricordi, paure e dolcezza, che vede Edy Angelillo dare corpo a un personaggio femminile capace di attraversare il tempo con grazia e profondità. L'intervista di Fattitaliani.

Dopo Rugantino, torni sul palco accanto a Michele La Ginestra in uno spettacolo molto diverso. Come vivi questo nuovo incontro artistico?
Io e Michele siamo uniti da un rapporto di stima, di fiducia e di grande affetto quindi lavorare assieme è piacere, è divertimento, c’è una grande complicità, fondamentale sul palco.


Il tuo personaggio accompagna il protagonista lungo tutta la vita: da bambini a adulti, fino alla vecchiaia. Qual è stata la sfida più grande nel dare corpo a questa lunga evoluzione?
Non ho fatto un lavoro sul corpo ma sul sentirmi bambina, adolescente, giovane donna, donna matura e di conseguenza il movimento del corpo è una conseguenza, non volevo assolutamente fare la parodia dei vari cambi di età ma esserlo.

La tua figura è descritta come “l’eccezione”, quella che gioca con tutto. In che modo hai lavorato su questo tratto per renderlo autentico e non caricaturale?
Credendoci, con naturalezza, nonostante Gerry sia esattamente il mio opposto.

Lo spettacolo alterna leggerezza e momenti più malinconici. Quale di queste due dimensioni senti più vicina come interprete?
Tutte e due, siamo pieni di sfumature, ognuno di noi ha in sé momenti di malinconia, euforia, tristezza, momenti di leggerezza che per fortuna prevalgono.

C’è una scena che ti emoziona particolarmente ogni sera?
Sì, il finale, la fine della parabola della vita.


Se dovessi scegliere tre parole per descrivere lo spettacolo al pubblico, quali sarebbero?
Divertente, poetico, malinconico.

Qual era il tuo rapporto con la matematica da studentessa?
Pessimo!

Fattitaliani

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