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| Claudio Costa, Erratico lunare, 1993 |
Sabato 25 ottobre alle ore 17.00 sarà inaugura la mostra L’ETÀ DEL BRONZO. Sculture contemporanee dalla Fondazione Caporrella presso Villa Vertua, Nova Milanese.
Patrocinata dal Comune di Nova Milanese, la mostra è promossa e realizzata dalla Fondazione Rossi in partenariato con la Fondazione d’arte contemporanea “Vittorio Caporrella” e il Museo FRaC Baronissi, con la collaborazione della Libera Accademia di Pittura. La mostra si inserisce nell’ambito delle proposte di valorizzazione degli scambi e delle collaborazioni avviate già da anni dalla Fondazione Rossi e il museo Frac Baronissi.Curata da Massimo
Bignardi l’esposizione mira a richiamare l’attenzione sul valore
e il significato di un genere
che ha segnato la storia dell’arte italiana: il bronzetto. L’attenzione è stata
rivolta, grazie alla Fondazione Caporrella che offre al pubblico questa
collezione, a bronzetti realizzati da artisti contemporanei presso la fonderia
romana di Pietro Caporrella, dagli
anni Ottanta ad oggi. In mostra opere di: Arman,
Enrico Baj, Giovanni Balderi, Agostino
Bonalumi, Pietro Cascella, Tommaso Cascella, Claudio Costa, Gino
Filippeschi, Edgardo Mannucci, Franco Marrocco, Umberto Mastroianni, Nunzio,
Arturo Pagano, Francesco Roviello, Nicola
Salvatore, Paola Elisabetta Simeoni,
Daniel Spoerri, Alì Traoré, Luigi Vollaro.
“Inizialmente – racconta Pietro
Caporrella ripercorrendo la storia della sua fonderia – mi ero posto due
obiettivi: il primo era quello di dare risposte alle esigenze espressive dei vari artisti
sempre più numerosi
con cui lavoravo o, meglio, collaboravo, perché il mio rapporto con
l’arte e ogni singolo artista è stato sempre aperto a ricercare nuove soluzioni
che rispondessero il più possibile alle domande che l’artista poneva al bronzo. Il secondo obiettivo
era il contenimento dei costi,
per rendere la fusione in bronzo accessibile anche ad artisti giovani
o emergenti che non sempre disponevano o, come di recente, dispongono dei finanziamenti
necessari. Molte opere della Fondazione sono nate anche da uno scambio fra la
fonderia e gli artisti”.
“L’età del bronzo
è una riflessione sul valore del ‘bronzetto’ – scrive Massimo Bignardi
nel saggio che apre il catalogo edito da Gutenberg Editore –,
con il desiderio di riprendere il senso di una secolare tendenza della
produzione scultorea che, con alti e bassi, ha trovato in Italia, nel corso del
secolo ‘breve’, una significativa stagione registrata nella metà del secolo
scorso.
[…] La traccia
espositiva parte dal vitalismo dell’oggetto riproposto, in chiave provocatoria
ed ironica, da Daniel Spoerri, con il quale Pietro Caporrella stringe negli
anni un’affettuosa amicizia: su sua segnalazione giungeranno in fonderia Arman,
César, protagonisti, con Spoerri, del Novorealismo che faceva capo a Restany.
Sarà poi la volta di Edgardo Mannucci, di Enrico Baj due interpreti del
Nuclearismo italiano; di Agostino Bonalumi e Claudio Costa,
dirottando, successivamente, su alcuni protagonisti del dibattito artistico in Italia degli anni Ottanta.
In tal proposito penso a Nunzio, del quale è in corso una mostra dedicata alle
esperienze proprio di quegli anni,
con opere provenienti dalla collezione
di Fabio Sargentini, allestita
presso la galleria dello Scudo di Verona, a Tommaso Cascella, ma anche ad un artista
poco noto alla scena espositiva italiana, Alì Traoré scultore
senegalese che avevo conosciuto a Tuoro sul Trasimeno, in occasione
dell’inaugurazione delle sculture installate nel secondo cantiere di “Campo del
Sole”, nel 1986. Infine presenze della scultura
italiana, tra gli anni Ottanta
e Novanta, ambito
nel quale si collocano le esperienze di Francesco Roviello, Gino Filippeschi, Nicola Salvatore, Luigi Vollaro, Giovanni
Balderi, Arturo Pagano
e Franco Marrocco, artisti che
declinano linguaggi diversi, segnati, ciascuno, da una distanza dalle
esperienze, in scultura, proprie della stagione postmoderna”.
La mostra è visitabile gratuitamente fino a domenica
21 dicembre 2025. Orario sabato 15 -19
Orario domenica
10 -12 e 15-19
Chiusura 1 e 2 novembre, 6 e 7 dicembre


