LA SCULTRICE DI ABRAMO LINCOLN, CIOCIARA

 

Healy George, Vinnie Ream a ciociara, 1870,79,7x56,8 

Lavinia ‘Vinnie. E.REAM  (1847-1914 Wisconsin, Nord,Est) da umili origini, già a 16 anni trovò occupazione in un ufficio postale, straordinario per una donna, anche nell’America dell’epoca, a Washington, dove la famiglia si era trasferita a causa di grave infermità del padre.

Abile e attenta anche alla importanza delle relazioni, grazie alla conoscenza  di un politico  della zona entrò in contatto con uno scultore che la ingaggiò  nel suo studio, dove perfezionò la sua pratica di modellare la creta, estremamente  consona con le sue vere inclinazioni e aspirazioni artistiche: in prosieguo grazie allo scultore protettore e maestro, abbandonò  l’occupazione all’ufficio postale per  dedicarsi pienamente alla scultura sua autentica passione.

Vinnie aveva trovato la realizzazione delle proprie inclinazioni e capacità. Il lavoro intenso, lo spirito estroverso e l’amabilità contribuirono pur se ancora adolescente, a spianarle la via del successo che già non ancora ventenne  poté  assaporare  con opere e commissioni pubbliche estremamente significative per un principiante, specie se donna e giovanissima, in quei tempi di feroce maschilismo.  Grazie ai primi lavori presso il maestro  e anche a una spigliata capacità  relazionale  il politico amico e protettore si sentì stimolato a entrare in contatto  con la squadra di collaboratori di Abramo Lincoln, il presidente degli Stati Uniti, passato alla storia per l’abolizione della schiavitù a costo di una sanguinosa guerra civile e a costo anche della propria vita, assassinato da un fanatico antiabolizionista. Frequentando dunque gli uffici presidenziali Vinnie entrò in contatto col presidente stesso che apprezzò molto questa ragazzina così estroversa e volitiva e determinata, dagli occhi vivacissimi ed una capigliatura corvina fluente a boccoli fino sulle spalle.

Apprendere che doveva lavorare per la famiglia essendo il padre morto, contribuì non poco all’apertura del presidente che qualcosa del genere aveva conosciuto e perciò fu molto disponibile ad ordinarle l’esecuzione del proprio ritratto, Vinnie aveva circa sedici anni: le mise a disposizione uno studio nell’interrato della Casa Bianca e ogni mattina, si racconta, durante cinque mesi, acconsenti a che la giovane scultrice riprendesse i dettagli della sua fisionomia. Tale commissione al massimo livello politico e sociale significò per la  appena diciassettenne giovane artista il suo primo importante incarico pubblico e la verifica delle proprie capacità -siamo nel 1863/64- permettendo allo stesso tempo ad Abrahm Lincoln di apprezzarne ancora maggiormente sensibilità, schiettezza e grande volontà. Intanto la guerra civile per l’abolizione della schiavitù iniziata nel 1862 fino al 1866, infuriava specie negli stati del Sud.

Il busto al quale Vinnie lavorò con il più grande impegno e sensibilità soprattutto nello sforzo di rendere e di interpretare quella fisionomia così perennemente malinconica e triste del Presidente, una volta terminato ed approvato fu presentato ad una mostra organizzata dal Congresso che doveva valutare il più degno scultore per la realizzazione di una scultura in marmo del presidente da destinare nella cosiddetta Rotonda del Campidoglio, cioè l’ambiente sotto la cupola: infatti il Presidente il 15 aprile del 1865 come già detto era caduto sotto i colpi di un fanatico schiavista e perciò il Congresso si stava occupando del concorso organizzato per la realizzazione di una statua da dedicargli.  E il concorrente che più rispondeva ai requisiti sembrava essere questa giovane, ora diciannovenne, dai capelli lunghissimi e neri, dagli occhi vivacissimi, bella, estroversa, volitiva, che aveva  già goduto  fattivamente l’ammirazione dell’ormai defunto e rimpianto Presidente. In effetti erano disponibili non pochi artisti, alcuni già affermati e consolidati, per di più uomini: le donne a quell’epoca non contavano, non esistevano come artisti! ! E ora per la prima volta nella pur giovane storia del Paese si stava correndo il  rischio che una donna,  intelligente, oltre che esperta scultrice, combattiva,  prendesse il loro posto.


Grande l’imbarazzo dei membri del Congresso nel dover valutare una candidata, ora di diciannove anni  -siamo nel 1866-  senza formazione ed esperienza, di umili origini, donna in una società di soli maschi. E non poche le critiche e le calunnie e i sospetti visto il suo fascino e libertà, di possibili  pratiche illecite e corruzione e raccomandazioni. Pur tuttavia la qualità  incontestabile del ritratto presentato al concorso, la personalità decisa di Vinnie nonché la sua maturità e, in aggiunta, le attenzioni particolari del defunto presidente verso di lei, convinsero il Congresso a conferirle l’incarico prestigiosissimo. Si immagini  la baraonda mediatica in tutti gli Stati Uniti, questa giovanissima affascinante ragazza che oscurava la vecchia tradizione maschilista ed in aggiunta, apriva  nuove possibilità al femminismo e ai diritti delle donne. Pettegolezzi in quantità.           

Iniziò il suo lavoro a modellare l’argilla da cui trarre in seguito l’esemplare definitivo in marmo o bronzo: lavoro particolarmente impegnativo anche per la mole del modello  in quanto il presidente Lincoln era  alto più di un metro e novanta e che lei aumentò di una decina di cm. Dopo circa parecchi mesi di lavoro meticoloso e accurato, la scultura era terminata con soddisfazione di tutti e fu confermata  la traduzione in marmo. Vinnie decise di far eseguire il lavoro da marmorari italiani  tutti grandi esperti nella lavorazione  della pietra; così organizzò la spedizione  del modello  a Roma e si mise in viaggio. Era  il 1868. Una volta a Roma approfonditi colloqui coi marmorari di Via del Babuino e di Via Margutta, accompagnata dal console americano a Roma, fecero maturare in lei, specie a causa delle dimensioni fuori del comune del modello, di  trasferirsi direttamente a Carrara dove i marmorari  avevano più dimestichezza ed esperienza dei grandi formati. E così avvenne e il contratto fu concluso con una ditta locale specializzata, con la quale scelsero anche il blocco di marmo bianchissimo. Il soggiorno a Roma intervallato con ripetuti viaggi a Carrara e anche con un soggiorno a Parigi,Vinnie visti anche gli impegni familiari incombenti, dovette anche darsi da fare per guadagnare e così promuovere la propria presenza di scultrice che fu apprezzata, si racconta, dal compositore Liszt in quel periodo a Roma, dal pittore Gustavo Doré, dal cardinale legato della segreteria di Pio IX Giacomo Antonelli,  ciociaro di Sonnino e altri. Durante la sua permanenza romana Vinnie entrò in contatto  anche con i membri della ricca colonia di americani, tra questi due pittori non mancarono di ritrarre  la scultrice: si rammenti che in questi due anni 1868-1870 di permanenza in città, a Roma, prima della “usurpazione dello Stato della Chiesa da parte dei Piemontesi”  era ancora visibile ed evidente la sua ciociarizzazione cioè la presenza preponderante e imponente della umanità ciociara nei suoi costumi ormai celeberrimi. E i due artisti americani hanno ritratto la splendida  Vinnie in uno sgargiante costume ciociaro!  Uno dei due, quello  realizzato da un notissimo ritrattista, G.Healy, si trova presso una istituzione specializzata nella raccolta di opere di artisti americani, il Smithsonian Institute. La scultura in marmo di Carrara bianchissimo si ammira oggi  nella Rotonda del Campidoglio (Casa Bianca) dove fu inaugurata nel gennaio 1873 alla presenza delle massime autorità tra cui il nuovo Presidente. E Vinnie aveva 23anni.

                                                                                                                                                                                                                                      Michele Santulli

 


Fattitaliani

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