Intervista a Davide Cortesi, penna elegante e raffinata del teatro italiano

 


di Laura Gorini

Le favole meritano attenzione 

Si intitola Favola Macabra la nuova opera dell'autore e regista teatrale Davide Cortesi. Un'ennesima prova della sua penna raffinata ed elegante, nonché del suo grande talento di giallista della vecchia scuola.

Davide ben tornato! Favola Macabra è un testo elegante e raffinato, pensato per il teatro. Come si può – a tuo avviso – scrivere qualcosa di veramente valido per questo ambito senza però risultare eccessivamente “teatrali”?

Non vedo, francamente, il rischio di essere eccessivamente teatrale con questo testo. Favola Macabra è un testo teatrale, concepito e nato per il teatro. Questo non toglie però il fatto che sia anche estremamente adattabile per una trasposizione, ad esempio, cinematografica.

Il titolo apparentemente potrebbe sembrare un ossimoro. Difatti per molti la favola è qualcosa di allegro e con il classico lieto fine, mentre l'aggettivo macabra ci fa intuire che non è questa la direzione del tuo testo. Mi verrebbe da pensare che il titolo sia nato dopo la stesura...

Il titolo è nato in itinere. È un titolo che, in effetti, può sembrare un paradosso, ma in realtà solo fino a un certo punto. Del resto, molte delle favole conosciute fin dai bambini contengono, nella loro versione originale, finali veramente macabri e crudeli. 

Basti pensare-in tale direzione- che un tempo le favole, come quelle dei Fratelli Grimm, non avevano nulla di allegro. Secondo te varrebbe dunque la pena affrontare un viaggio all'interno di questo ramo di letteratura per fare un po' di chiarezza?

È sempre interessante approfondire rami specifici della letteratura, soprattutto gli ambiti e gli aspetti meno conosciuti. Anche le favole meritano attenzione e molto spesso celano significati a prima vista niente affatto chiari ed evidenti.

Il tuo testo è ambientato in Baviera, in un castello in particolare, alla fine del '800.Ti sei dunque spostato, rispetto al tuo precedente romanzo, dagli Anni 20 del '900. Che cosa ti ha ammaliato di questa nuova ambientazione?


I castelli mi affascinano da sempre, di qualsiasi epoca, sia da un punto di vista storico e architettonico sia per quanto riguarda la vita e le abitudini di chi viveva al loro interno e nel Paese di appartenenza, oltre che per i segreti e le leggende che possono nascondere e raccontare. Anche l’Ottocento ha sempre esercitato su di me un richiamo particolare. Ho sempre trovato di grande interesse i cambiamenti nella società del tempo e la straordinaria produzione artistica letteraria e musicale, di grande portata incredibilmente ricca di fascino.

Leggendolo con attenzione si nota qualche rimando a Profumo, capolavoro letterario di Patrick Süskind, autore e sceneggiatore, esattamente come te. Potremmo forse dire che Favola Macabra sia anche un sentito omaggio a questo grande professionista?

In Favola Macabra le vittime dell’assassino sono tutte ragazze con i capelli rossi, ma non ci sono riferimenti o influssi dal romanzo di Süskind.

Fattitaliani

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