Con
il nuovo singolo “Se
finirà”,
MaLaVoglia firma una ballad che
profuma di quotidianità e verità, un brano che racconta l’amore nella sua forma
più semplice e disarmante. In un mondo che corre e urla, la sua voce sceglie
invece il passo lento dell’emozione, trasformando la normalità in poesia.
La
canzone nasce come un gesto di leggerezza, come la ricerca di una buona notizia in mezzo
al rumore del presente. Strofa dopo strofa, l’arrangiamento cresce, si
arricchisce di strumenti e sensazioni, fino a esplodere in un finale che
richiama le ballad
rock degli anni Ottanta. È un invito a lasciarsi attraversare dalle
emozioni senza temere la fine, a vivere l’amore per ciò che è — senza
idealizzarlo, senza aspettative che lo consumano.
“Se
finirà” segna una nuova fase artistica per MaLaVoglia: più matura, più essenziale, più
libera. È un brano che parla di autenticità e consapevolezza, di quella forza
silenziosa che nasce dal saper lasciare andare.
Di
seguito, l’intervista per Fattitaliani, in cui l’artista
racconta la genesi del singolo, il significato del video e le sue prossime
direzioni musicali.
Parliamo
del tuo nuovo singolo. Com’è nato? Cosa rappresenta per te?
Se Finirà
nasce una mattina d’ottobre mentre suonicchiavo cose a caso sul divano di casa
mia e al tg passavano le notizie terribili di questi tempi. Io cercavo la bella
notizia in quel telegiornale ma non arrivava, così me la sono scritta io. Ho
raccontato quello che avevo ancora addosso dalla sera prima mettendolo in
metafora colazione…dato che l’avevo appena finita. Ahahha!
Per me è un brano che rappresenta molto, al di là del contenuto stesso che mi piace definirlo come un carpe diem emotivo che invita chi l’ascolta a godersi il bello delle cose che viviamo e di lasciare andare il resto. È un brano importante perché è il primo del nuovo MaLaVoglia dopo l’album pubblicato a marzo e rappresenta un po’ uno sparti acque tra una prima fase del mio percorso musicale e questa nuova che ho appena iniziato.
A
quale idea si ispira il videoclip?
Il video è opera di Cesare Bobbiesi che ha voluto dare risalto alle parole della canzone riducendo al massimo la parte visiva. Infatti, la scelta di un ambient minimal nel video è voluta, come voluta è la scena di me che lancio le parole scritte sui fogli… come a dire di lasciare andare le cose e di tenerne il bello.
Quali
sono le tue influenze musicali?
Sicuramente il mio mondo di riferimento è la vecchia scuola dei cantautori italiani, da Graziani a Dalla, da Lucio Battisti a De Andrè e Bennato, ma ascolto molta musica di diverso genere. Dal rock al metal, dalla musica classica alla musica elettronica. Mi piace la musica fatta con anima, che mi comunica qualcosa a prescindere dal genere o dall’appartenenza generazionale.
Come
e quando è iniziata la tua passione per la musica?
È iniziata che avevo 7 anni, quando mio zio mi portò a cantare le canzoni di Lucio Battisti ad un evento estivo che aveva organizzato nel mio paese natio in Gargano; ecco da lì mi sono accorto che stare sul palco e cantare è una cosa meravigliosa. Da allora è iniziato il mio viaggio.
Con
quale artista ti piacerebbe collaborare e perché?
Sicuramente mi piacerebbe mischiare il mio mondo a quello di qualche rapper, perché credo nella potenza dei loro testi. Mi piacerebbe, ad esempio, un featuring con Fabri Fibra.
Progetti
futuri?
Il mio
secondo album è già iniziato e dopo SE FINIRA’ sono subito andato in studio a
registrare il secondo brano del nuovo album.
Ho
necessità di raccontarmi attraverso le mie nuove canzoni che mi raccontano nel
presente.


