“Non c’era alcuna attinenza tra questi suicidi e l’omicidio di Chiara Poggi, non c’erano mai stati dubbi: per le epoche in cui sono avvenute molto successive ai fatti e poi perché non è mai stato trovato nessun collegamento tra la povera Chiara e le persone che hanno posto in essere quelle azioni suicidiarie”, così ha rivelato un ex carabiniere raggiunto telefonicamente a Storie Italiane su Rai 1 con Eleonora Daniele, in prima linea nelle indagini su alcuni suicidi avvenuti dopo la morte di Chiara Poggi.
“Fino a prova contraria non c’è nessun collegamento”, ha continuato, “sono stati tutti archiviati come suicidi. Io non riesco a capire come facciano a metterli in contatto, qualcuno ha creato questa connessione ma io non me la spiego, bisognerebbe chiedere il perché. Non c’era nessuna prova che facesse propendere per altre tesi, per altro anche i familiari delle persone coinvolte purtroppo in questi suicidi mai hanno ipotizzato cose diverse, anche loro non hanno mai avuto dubbi purtroppo sull’evento suicidiario posto in essere dai loro congiunti”.
Sull’omicidio di Ferri ha raccontato: “Il coltello c’era, è stato anche acquisito e descritto. Io non so perché insinuano che non ci fosse mai stato, perché vuol dire mettere in cattiva fede il nostro operato. Le dirò ancora di più: la moglie l’abbiamo sentita a sommarie informazioni sul posto al fine di capire se ci fossero problemi e lei ci ha detto che dalla cucina mancava il coltello che poi abbiamo trovato lì. Quindi non c’è nessun mistero. Non è stato sequestrato, ma acquisito. Il verbale di acquisizione è una cosa, il verbale di sequestro è un’altra”.
E ancora: “Questa è una zona purtroppo ad alta incidenza di suicidi, nelle statistiche qua ci sono tantissimi suicidi. Tra l’altro, Marchetto aveva anche messo in dubbio il suicidio del nostro collega, il maresciallo Braj, ma purtroppo quel collega si è suicidato per altre cose sue. Lui ha messo in dubbio quest’azione, perché voleva attribuire le responsabilità a Cassese, come se avesse esercitato una forma di mobbing nei confronti del povero Braj, cosa non vera. Non c’erano dubbi sul fatto che si sono suicidati purtroppo questi ragazzi qua”.
E sul suicidio Ramaioli e Bertani ha concluso: “Per noi era un nodo scorsoio e basta. Le ripeto che non c’erano dubbi sul fatto che si sono suicidati purtroppo questi ragazzi qua, non c’erano dubbi e nulla ha a che vedere con quello, ma semmai a cose personali loro di cui non voglio entrare neanche nel merito”.