Auriea Harvey_mother-child_still_4_VDA2025_Courtesy dell'artista
Sono Auriea Harvey, Martina Menegon, Quiet Ensemble e The Cool Couple le quattro realtà artistiche italiane finaliste del VDA Award 2025.
È con le loro poetiche, visioni e opere che - dopo la prima edizione del 2023 e un percorso di ricerca durato ventiquattro mesi - il premio torna a restituire non solo uno spaccato della scena artistica digitale, capace di intrecciare visioni pioniere e nuove realtà, ma anche un’indagine profonda sul presente: un faro acceso sulle sue contraddizioni, trasformate esse stesse in linguaggio artistico, oltre le semplificazioni e le retoriche.Dal corpo materno di Auriea Harvey come relazione primaria tra madre e figlio, alle identità frammentate e glitchate in cerca di definizione di Martina Menegon; dai misteri cosmici tradotti in tempo reale in materia viva da Quiet Ensemble grazie ai dati provenienti dagli osservatori, alle rivoluzioni destabilizzanti dell’astrofisica e della fisica quantistica che mettono in crisi l’essenza dell’uomo e le conoscenze acquisite; fino al disastro climatico affrontato da The Cool Couple e all’illusione del controllo.
Oltre i confini del design tecnologico e della scultura, tra ambienti digitali tridimensionali e interattivi, consistenze ibride e corporeità instabili, esperienze immersive che interrogano identità e presenza, le opere finaliste della seconda edizione incrociano così tecnologia, arte e consapevolezza critica.
Pioniera della Net Art, capace di trasformare interazioni digitali e ambienti virtuali in scenari abitati da archetipi e memorie, Auriea Harvey con Mother/Child costruisce una riflessione intima e universale sul legame madre-figlio, dove forza e fragilità si intrecciano in un equilibrio precario e luminoso. Il poligono diventa per lei “argilla matematica”, materia immateriale che prende forma nello spazio virtuale e si traduce in presenza fisica attraverso la stampa 3D. Le superfici, morbide allo sguardo e solide al tatto, restituiscono la complessità della maternità come esperienza contraddittoria e stratificata. Harvey ha esposto nei principali musei internazionali, costruendo una pratica che unisce innovazione tecnologica e profondità scultorea.
Con untouched. 7285252 Martina Menegon porta in scena corpi instabili e glitchati, autoritratti digitali generati dal 3D scanning che si moltiplicano in ambienti immersivi. Una ricerca che espone la vulnerabilità del sé nell’era delle realtà estese, aprendo nuove prospettive di relazione con identità e percezione attraverso corpi che si frantumano, si fanno esperienza interattiva, oscillano tra presenza fisica e dimensione virtuale. In questa sospensione emergono fragilità, spaesamento e affettività inattesa, nell’opera di un’artista, curatrice, e docente che ha creato con la sua poetica un linguaggio capace di mettere in crisi la linearità del corpo e la sua definizione.
È Fragile di Quiet Ensemble ad aprire un varco sul cosmo. I dati provenienti dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina diventano materia sensibile, trasformandosi in paesaggi visivi e sonori che rendono percepibile l’invisibile. Fratture luminose, vibrazioni sonore e collassi digitali restituiscono la fragilità come principio generativo, dove la rottura diventa ritmo e il disgregarsi diventa poesia. Da anni Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli intrecciano natura e tecnologia, restituendo “concerti invisibili” che trasformano il movimento di una mosca o il respiro di un albero in sinfonie audiovisive. Con Fragile, la loro ricerca raggiunge un’intensità cosmica: l’arte diventa antenna che ascolta i segreti dell’universo e li traduce in esperienza.
The Cool Couple con Flyin’ High affronta poi le contraddizioni del nostro tempo sospesi tra desiderio e collasso. Un volo digitale da Milano a Roma attraverso Microsoft Flight Simulator diventa metafora di una libertà perduta e insieme denuncia dell’impatto climatico. L’esperienza, apparentemente leggera, si rivela specchio del presente: un mondo in cui l’illusione di controllo si scontra con la fragilità del pianeta e con il peso crescente della CO₂. Docenti e artisti, Niccolò Benetton e Simone Santilli portano avanti una pratica che si muove tra ricerca e insegnamento, tra mostre internazionali e progetti di riflessione collettiva, trasformando l’arte in spazio di consapevolezza.
Insieme al direttore artistico e curatore del premio Davide Sarchioni e al responsabile di Var Digital Art by Var Group, Alex Tiezzi, il comitato scientifico che ha selezionato le opere è composto da quattro esperti ed esperte che, con generazioni, ruoli, formazioni e traiettorie differenti, incarnano un approccio plurale e stratificato alla contemporaneità: Cesare Biasini Selvaggi, Ivan Quaroni, Gemma Fantacci e Serena Tabacchi. Quattro personalità del contesto artistico contemporaneo che rappresentano la volontà di VDA by Var Group di abbracciare l’eterogeneità delle pratiche digitali contemporanee.
“Le opere finaliste rivelano un panorama eterogeneo e di straordinaria attualità” spiegano Davide Sarchioni e Alex Tiezzi, “in cui identità, ambiente e futuro diventano materia di ricerca e riflessione condivisa. Var Digital Art Award è un osservatorio permanente sul presente, capace di ispirare anche il mondo dell’impresa e di restituire l’arte come innovatore culturale, necessaria alla società tutta".
Le opere dei finalisti saranno protagoniste della finale del VDA Award 2025 il 23 e 24 ottobre al Palacongressi di Rimini, nell’ambito di Z!ng – Zone of Innovation and Growth, l’evento annuale di Var Group che accende la scena dell’innovazione digitale.
Maggiori informazioni sul premio alla pagina ufficiale: https://landing.vargroup.com/