Da venerdì 26 settembre, è disponibile in digitale “THE FLY” il primo brano nato dal progetto che esplora l’interazione tra intelligenza artificiale e produzione musicale. “DEAD POETS CLUB” (7srl / Universal). Il brano è disponibile al seguente link: https://ingrv.es/the-fly-988-h
L’idea nasce come parte di un laboratorio sperimentale condiviso con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca – Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione e lo spin-off Whattadata. Nel brano la poetica di William Blake rivive in una nuova chiave tramite l’innovazione dell’intelligenza artificiale e l’esperienza degli autori in carne ed ossa.
DEAD POETS CLUB nasce da un’idea di Fulvio Muzio, Roberto Turatti e Giovanni Favero come progetto di ricerca per esplorare l’interazione tra intelligenza artificiale e produzione musicale.
L’iniziativa nasce all’interno di un laboratorio sperimentale condiviso con l’Università degli Studi di Milano e lo spin-off Whattadata, con l’obiettivo di valutare i principali software professionali di intelligenza artificiale attraverso la creazione concreta di brani musicali inediti.
“The Fly”, fa rivivere la poetica di William Blake in una chiave nuova grazie all’innovazione tecnologica e all’esperienza del compositore e musicista dei Decibel Muzio, del DJ e storico produttore Turatti e pioniere nell’uso dell’intelligenza artificiale applicata alla musica Favero.
Fulvio Muzio, Roberto Turatti e Giovanni Favero presenteranno il progetto Dead Poets Club alla Digital Week di Milano il 2 ottobre alle ore 18:00 presso L’Università di Milano Bicocca (Milano, Edificio U6, 4° piano, piazza dell'Ateneo Nuovo 1). L’evento sarà ad ingresso libero.
Dead Poets Club rappresenta un ponte tra tradizione e sperimentazione, tra sensibilità artistica e nuove tecnologie, aprendo la strada a un futuro in cui musica e intelligenza artificiale dialogano in modo creativo e originale mantenendo l’essere umano al centro del processo creativo.
Nella fase di composizione, il fulcro è rimasto sempre e solo la creatività dei musicisti e dei compositori. L’intelligenza artificiale è intervenuta unicamente come supporto alla produzione artistica, soprattutto grazie all’utilizzo di diversi cantanti virtuali. Per ribadire il valore poetico al cuore del progetto, i testi scelti si basano su sette grandi poesie di altissimo livello letterario mondiale.
I Dead Poets Club saranno affiancati nei prossimi passi dall’avv. Giorgio Tramacere, giurista esperto in materia di diritto d’autore. che approfondirà i conseguenti aspetti legali del fenomeno AI nella produzione Musicale e da Renato Caruso, musicista, musicologo ed informatico che contribuirà all’analisi dell’impatto dell’evoluzione tecnologica nei prossimi anni.
La collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha l’obiettivo di individuare e analizzare possibili sviluppi tecnologici che possano favorire un utilizzo etico dell’intelligenza artificiale nella produzione musicale professionale.
Il coordinamento dello sviluppo delle tecnologie sarà affidato a Whattadata, spin-off dell’Università Bicocca. Linkedin di Whattadata: https://www.linkedin.com/