Presentato a Roma "Francesco a Gubbio": gli eventi per gli 800 anni dalla morte di San Francesco di Assisi

 


Custodire la pace, amare la terra, riconoscere dignità a ogni creatura: in un tempo segnato da conflitti, crisi ambientali e divisioni sociali, il messaggio di Francesco continua a interpellare le coscienze. Ecco perché, in occasione dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi, è stato costituito il Comitato cittadino permanente “Francesco a Gubbio”, nato dalla collaborazione tra Comune di Gubbio, Diocesi Eugubina e Famiglia francescana, un’iniziativa unica nel suo genere voluta per rilanciare, valorizzare e custodire nel tempo l’identità francescana della città. 
Gubbio è uno dei luoghi simbolo della vita di Francesco. Qui il Santo trovò rifugio e conforto dopo la rottura con il padre, qui visse tra i lebbrosi e i poveri e sempre qui avvenne il celebre incontro con il Lupo, l’episodio diventato una delle immagini più luminose della fraternità universale e scelto per il logo identificativo del progetto. L’abbraccio di Francesco con il Lupo è un gesto potente di riconciliazione che ancora oggi risuona come messaggio universale di pace, dialogo e rispetto per il creato. “Francesco a Gubbio” nasce dunque per riscoprire e raccontare questa profonda eredità spirituale  attraverso un ricco programma di eventi, convegni, mostre, spettacoli teatrali, percorsi liturgici, cammini spirituali e iniziative comunitarie, tutti ispirati ai valori di san Francesco: fraternità, ecologia integrale, cura degli ultimi, non violenza e spiritualità del creato.  Il senso profondo e gli appuntamenti già in essere del progetto sono stati presentati oggi a Roma, nella sede della Radio Vaticana a Palazzo Pio.
La conferenza stampa si è svolta alla presenza del sindaco di Gubbio Vittorio Fiorucci, del vescovo di Gubbio e Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini, della docente dell’Università per Stranieri di Perugia e storica dell’arte Cristina Galassi, del presidente e amministratore delegato di Opera Laboratori Firenze Giuseppe Costa, del vicario generale della diocesi di Gubbio don Mirko Orsini e dell’assessore alla Cultura del Comune di Gubbio Paola Salciarini. I lavori sono stati moderati da Massimiliano Menichetti, direttore di Radio Vaticana - Vatican News.

Al centro del progetto il racconto dell’abbraccio di Francesco con il Lupo, episodio narrato dai Fioretti e diventato simbolo universale di fraternità e riconciliazione, capace ancora oggi di parlare a un tempo segnato da divisioni e conflitti.
 
“Gubbio non è solo uno dei luoghi di Francesco - ha sottolineato Menichetti aprendo la conferenza - è il luogo dove un gesto di pace tra l’uomo e la natura è diventato icona universale. Il progetto che oggi vi presentiamo vuole custodire quella profezia e rilanciarla verso il futuro”.
Il sindaco Vittorio Fiorucci ha illustrato la nascita del Comitato permanente e il ruolo dell’amministrazione comunale: “Non celebriamo solo un anniversario. Costruiamo oggi un nuovo patto tra Gubbio e il messaggio di Francesco: pace, fraternità, custodia del creato. Gubbio è la seconda patria di San Francesco: qui il Santo ha concretizzato la sua scelta più importante, indossando il saio. La nostra città è stata una tappa fondamentale del suo percorso spirituale e vogliamo valorizzare tutti gli aspetti che lo hanno caratterizzato. Il lupo, che da belva diventa compagno di viaggio, è una metafora più che mai attuale e significativa e forse il tema più importante che possiamo trasmettere”.
Mons. Luciano Paolucci Bedini ha posto l’accento sul valore spirituale dell’iniziativa: “Francesco ci insegna che ogni conflitto può diventare incontro, ogni paura può trasformarsi in fraternità. Il lupo è oggi ogni diversità che ci interroga, ogni distanza che ci chiede coraggio. L’ occasione dell’ottocentenario ha dato a Gubbio la possibilità di riscoprire la sua identità francescana e i tratti distintivi del passaggio di Francesco in città. Un incontro che diventa riconciliazione, grazie all’umiltà di Francesco che chiama il lupo fratello”.
Tra i primi appuntamenti annunciati, la mostra “Francesco e frate Lupo. L’arte racconta la leggenda dell’incontro”, curata dalla professoressa Cristina Galassi insieme a Ettore Sannipoli, che sarà inaugurata il prossimo 26 settembre a Gubbio. “Si tratta di una mostra mai organizzata prima, perchè per la prima volta si pone l’attenzione sul tema dell’incontro del Santo con il lupo. Oltre 250 opere raccontano come gli artisti, nel corso dei secoli, abbiano interpretato i Fioretti. Tre le sedi coinvolte: Palazzo dei Consoli, il Museo Diocesano e le Logge dei Tiratori, per un racconto che unisce storia, spiritualità, arte e immaginazione».
Giuseppe Costa, presidente di Opera Laboratori, ha ricordato il contributo dell’istituzione fiorentina alla mostra: “Questa mostra non sarà solo un allestimento, ma un’esperienza immersiva che porterà Gubbio al centro di un dialogo tra arte, fede e società. Per noi è un onore essere parte di questo percorso: abbiamo messo a disposizione il nostro lavoro e il nostro sapere perché, attraverso le bellissime opere della mostra, le persone possano portare a casa il messaggio profondo di Francesco”.
Il vicario generale don Mirko Orsini ha illustrato le iniziative spirituali: pellegrinaggi, cammini francescani, momenti liturgici e attività pastorali con respiro nazionale. “Francesco ci invita ancora oggi a convertirci alla semplicità, alla fraternità, all’ascolto. Gubbio sarà un laboratorio di spiritualità aperto a tutti: le iniziative che ci vedono coinvolti come Comitato sono moltissime e comprendono spettacoli teatrali, pellegrinaggi, la Festa del Perdono, fino al convegno internazionale del 2026 che vedrà la partecipazione di studiosi da tutto il mondo, oltre a numerosi progetti che stiamo portando avanti con le scuole”.
L’assessore alla Cultura Paola Salciarini ha annunciato infine il calendario degli eventi culturali e formativi: “Dal teatro alla musica, dalla scuola alla cittadinanza attiva: ogni linguaggio, ogni persona di qualunque età può raccontare la bellezza di Francesco e la forza del suo legame con Gubbio. Scopo del Comitato è rendere l’evento una vera occasione di comunità e di territorio, per celebrare gli 800 anni con produzioni ed elaborazioni diverse. Sono coinvolte associazioni, compagnie teatrali, musicisti, storici, storici dell’arte, allevatori di lupi, amanti del trekking e molti altri perché vogliamo che il messaggio francescano sia davvero declinato a 360 gradi”.
Fattitaliani

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