INAUGURATA l'opera pubblica di Patrick TUTTOFUOCO vincitore della Call LIFE ART AL TEATRO BORSONI BRESCIA

 


Ex-stasis, l’opera permanente di Patrick Tuttofuoco vincitrice della call “Life Art al Teatro Borsoni. Energia creativa per Brescia. La tua città europea”, promossa dal Centro Teatrale Bresciano, con il Comune di Brescia, il sostegno di A2A e la curatela di Valentina Ciarallo è stata finalmente svelata in occasione del primo compleanno del teatro Borsoni.

All'appuntamento hanno preso parte, oltre a Tuttofuoco e alla curatrice, la sindaca di Brescia Laura Castelletti, il presidente e l’AD di A2A Roberto Tasca e Renato Mazzoncini, la presidente del Centro Teatrale Bresciano Camilla Baresani Varini e l’architetto Camillo Botticini.

“Con questo lavoro Tuttofuoco contribuisce ad arricchire uno spazio significativo per la città di Brescia e per la comunità di via Milano – ha aggiunto la curatrice Valentina Ciarallo – Il teatro è luogo di ascolto, dialogo e trasformazione, Ex-stasis ne amplifica l’energia e il senso di appartenenza. Sarà l’opera di tutti e per tutti, dove ritrovarsi e interagire, dove ognuno potrà riconoscersi individualmente e collettivamente”.

"Il Teatro Borsoni è una scommessa che abbiamo vinto insieme, come amministrazione e come comunità – ha dichiarato Laura Castelletti, Sindaca di Brescia –. Oggi celebriamo il suo primo anno di vita, dodici mesi intensi, ricchi di eventi, emozioni e partecipazione, che hanno trasformato questo angolo di via Milano in un punto di riferimento in cui arte, musica e teatro si incontrano e in cui grandi e piccini possono sentirsi parte di qualcosa di speciale. Grazie ad A2A, il Borsoni si arricchisce oggi di un nuovo, prezioso tassello artistico che ne rafforza l’identità. È un luogo che ha conosciuto molte vite: da fabbrica a spazio abbandonato e ora cuore pulsante della cultura cittadina. In tutta Italia i teatri chiudono, noi ne abbiamo aperto uno, non è stata una scelta semplice, ma il Borsoni è la dimostrazione che, con impegno e visione, possiamo rigenerare le aree dismesse della nostra città, trasformandole in luoghi di incontro e bellezza. Grazie al lavoro del Centro Teatrale Bresciano, sono certa che questo teatro continuerà a crescere e a diventare sempre più centrale nell’offerta culturale di Brescia, portando energia, creatività e comunità in via Milano".

“Ex-stasis è la dimostrazione che l’arte può diventare un motore di rigenerazione urbana, capace di restituire valore ai luoghi e rafforzare il legame con la comunità – ha sottolineato Roberto Tasca, presidente di A2A –. Per A2A, essere al fianco del Comune e del Centro Teatrale Bresciano in questa sfida significa ribadire che la cultura è un’infrastruttura essenziale tanto quanto i servizi che forniamo ogni giorno. Dopo l’esperienza di Brescia-Bergamo Capitale Italiana della Cultura, abbiamo voluto dare continuità al nostro impegno accompagnando la nascita del Borsoni e promuovendo la call Life Art. È il “modello Brescia”: una città che, come i migliori esempi europei, investe nella creatività come strumento di coesione e sviluppo”.

La scultura realizzata in acciaio si distingue per l’ampia forma composta da due grandi ali. La superficie esterna, vivacemente policroma, contrasta con l’interno riflettente. La struttura evoca un abbraccio aperto - memoria dell’iconografia della Madonna della Misericordia - che accoglie e protegge, avvolge e invita al confronto, offrendosi come segno di ospitalità e condivisione per l’intera comunità. L’acciaio riflettente, catturando e rifrangendo la luce, altera e trasforma lo spazio circostante e l’immagine di chi osserva, creando un gioco di percezioni multiple e un dialogo con l’ambiente urbano. Una presenza che induce a superare il dualismo tra soggetto e oggetto, a oltrepassare barriere architettoniche e sociali, richiamando l’idea dell’Uno nella diversità. Ex-stasis si configura come un insolito contrappunto di forme e forze, capace di creare un legame con l’edificio del Teatro e di portare una vibrante macchia di colore nel contesto.
La scultura poggia su una base a forma di T che richiama l’estetica industriale. L’elemento è pensato anche come seduta, rafforzando in questo modo la dimensione partecipativa dell’opera, che apre lo sguardo verso nuove sfide e possibilità.

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