di Giovanni Zambito - Dopo quattro anni di pausa, Favignana e le Egadi tornano a ospitare il FestivalFlorio, una delle rassegne più significative del panorama culturale siciliano e nazionale. La nuova edizione, in programma dal 10 al 13 ottobre 2025, segna un momento di rinascita e rilancio per l’isola, confermando il ruolo della cultura come motore di sviluppo, identità e destagionalizzazione turistica. Fattitaliani ha intervistato il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto per approfondire il significato di questo ritorno, le sfide affrontate e la visione futura di un festival che vuole consolidarsi come marchio di eccellenza e finestra internazionale sulle Egadi.
Signor Sindaco, cosa significa per Favignana e per l’intera comunità delle Egadi il ritorno di FestivalFlorio dopo quattro anni di pausa?
Il ritorno di FestivalFlorio rappresenta un segnale fortissimo di rinascita per la nostra comunità. Dopo quattro anni di pausa indotta, riportare sull’isola un evento culturale di questa portata significa restituire alle Egadi una dimensione di centralità nel panorama artistico italiano. È un atto di orgoglio e di identità, ma anche una promessa: quella di credere che la cultura sia un valore fondamentale per lo sviluppo e il futuro delle nostre isole.
Ci può raccontare quali sono state le principali sfide nel rilanciare l’evento, soprattutto essendo stato insediato in “stagione in corso”?
La sfida più grande è stata il tempo: abbiamo dovuto lavorare in corsa, senza conoscere l’eredità avuta dalla precedente amministrazione, senza margini lunghi di programmazione. Inoltre, rimettere in moto una macchina organizzativa complessa dopo anni di pausa ha significato affrontare difficoltà logistiche, economiche e organizzative. Ma la determinazione del Comune, la determinazione del M° Scorzelli di voler a tutti i costi ripartire dopo una lunga e immotivata pausa, ci ha permesso di superare questi ostacoli.
Qual è la “nuova visione” che il Comune ha voluto imprimere a questa edizione del FestivalFlorio?
Abbiamo voluto riannodare i fili. Quattro anni di assenza sono tanti, per cui
quest’anno abbiamo progettato insieme una edizione snella ma al contempo di
impatto.
La “visione” rimane quella sposata sin dal 2012, anno della
prima edizione: destagionalizzazione turistica attraverso l’offerta culturale
di una manifestazione che sia un marchio, un brand per le Egadi di grande
valore culturale, attraverso anche la valorizzazione del territorio con
“eventi” presenti in varie zone delle Egadi. Quest’anno ripeto, è un'edizione
che serve a riannodare le fila e scaldare i motori per il 2026.
In questo modo il FestivalFlorio diventa non solo una rassegna culturale, ma uno strumento strategico di sviluppo per il territorio.
Inoltre egli, vivendo in Germania, può veicolare le Egadi e Festivalflorio in manifestazioni create ad hoc in loco anche in collaborazione con i Consolati
Quali sono le principali novità nel programma di quest’anno che non c’erano nelle edizioni precedenti?
Quest’anno come detto riannodiamo i fili: la manifestazione sarà un ponte che
ci porterà al 2026, a cui già il Direttore sta lavorando.
Abbiamo deciso di ripartire assegnando il Premio Favignana,
una costola del FestivalFlorio, alla giornalista Mariangela Pira, creando con
lei un incontro pubblico e facendo seguire da una esibizione di Giovanni
Baglioni, figlio di Claudio Baglioni e chitarrista che mi dicono strabiliante.
Ospiteremo anche un Aspettando il FestivalFlorio, con la presentazione
editoriale del nuovo libro di Roberto Ippolito. Inoltre ci saranno momenti, a
cura degli sponsor, per far degustare i prodotti della nostra Terra.
Come pensa che l’evento potrà proiettare Favignana e le Egadi anche su palcoscenici internazionali, come indicato da alcune vostre intenzioni?
Il FestivalFlorio è già di per sé un brand forte, capace di richiamare
attenzione oltre i confini nazionali. Portarlo nelle fiere internazionali del
turismo, intercettare i grandi Travel Group, migliorare la presenza sui Social
Media, proseguire nella Collaborazione con la Effe Label, progetto Europeo che
premia i migliori festival, partecipare ai Bandi Culturali Europei ….queste
sono alcune dei punti fermi già a partire da Ottobre.
In che misura FestivalFlorio può essere uno strumento di rilancio economico per Favignana, soprattutto nei mesi fuori stagione?
La nostra presenza a Milano, Berlino e Francoforte sarà l’occasione per raccontare non solo il Festival, ma l’intero patrimonio culturale delle Egadi. Ci aspettiamo di attrarre un pubblico internazionale attento alla qualità e alla sostenibilità. Il messaggio sarà chiaro: venire a Favignana non significa solo vivere il mare, ma immergersi in un’esperienza culturale unica.
Qual è il messaggio che vorrebbe lasciare agli spettatori e ai turisti che visiteranno Favignana in occasione di FestivalFlorio?