Il racconto di una grande storia umana: quella di Ezio Bosso.
La rilegge Giorgio Verdelli in “Ezio Bosso, le cose che restano”, in onda sabato 9 agosto alle 22.45 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Bosso nel suo percorso artistico si è lanciato spesso in forme ibride di narrazione e musica e questo film, che parla di lui, ha un approccio analogamente poliedrico come poliedrica è stata la sua vita. Nel film - con interviste a amici e collaboratori dell'artista come Gabriele Salvatores, Enzo Decaro, Paolo Fresu e Silvio Orlando- il racconto è affidato allo stesso Bosso, attraverso un lavoro minuzioso di ricerca tra le tante interviste audio e video che ha rilasciato nel tempo. Il ritmo scorre fluido e spontaneo, proprio perché il docufilm è privo del classico narratore frontale: è il maestro stesso a svelare agli spettatori il suo mondo e il suo immaginario, come in un diario. La narrazione è stratificata e crea un dialogo fra le varie età dell’artista in un continuo rimando fra immagine e sonoro. Nel ricco materiale d’archivio utilizzato vi è anche il brano inedito “The things that remain”. Prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film con Rai Cinema.