CASTELFIDARDO – Si conclude il 30 agosto, con grande partecipazione di pubblico e unanime apprezzamento critico, la mostra Oliviero Gessaroli. Luci, ombre e silenzi: il paesaggio come esperienza interiore, ospitata negli spazi della Casa Vinicola Garofoli.
Nel panorama culturale regionale ricco di proposte,
l’esposizione ha saputo distinguersi come autentico laboratorio dell’anima
visiva, luogo in cui il paesaggio non è stato soltanto rappresentato, ma
interrogato e attraversato, trasformandosi in esperienza conoscitiva e poetica.
Le opere recenti del maestro urbinate hanno restituito al
pubblico un orizzonte interiore che trae linfa dalle colline del Montefeltro,
dalle coste del San Bartolo e dai ricordi d’infanzia in Libia: un paesaggio
ancorato a coordinate geografiche reali, ma trasfigurato in simbolo, mosso da
un vento narrativo che lo rende vitale e inafferrabile.
Come ha sottolineato Andrea Carnevali, «la cifra stilistica
di Gessaroli si fonda su una maestria tecnica capace di coniugare materiali
tradizionali – pastelli a olio, carte pregiate, acquerelli – con le più
avanzate tecnologie digitali. Ne nasce una pittura stratificata, che sembra
respirare e invita lo spettatore a un’immersione sensoriale».
Nella nostra epoca segnata dall’intelligenza artificiale e
dalla produzione automatica di immagini, l’opera di Gessaroli ha riaffermato
con forza il valore del gesto umano e della visione interiore, offrendo ai
visitatori la possibilità di riscoprire il tempo lento dello sguardo e della
contemplazione.
La mostra si è rivelata un momento di riflessione e di
incontro tra arte, scienza e memoria, confermando Oliviero Gessaroli come uno
dei protagonisti più significativi della ricerca artistica contemporanea.