Toni Servillo protagonista della giornata all’Ischia Film Festival

 


È stato Toni Servillo a segnare il momento più atteso della giornata.

Con la sua consueta eleganza intellettuale, ha dialogato con il regista Roberto Andò prima della proiezione del film L’abbaglio, opera intensa che rilegge l’Unità d’Italia come una promessa incompiuta. Servillo, che interpreta un colonnello chiamato a guidare due giovani verso l’ideale di un mondo migliore, ha condiviso il senso profondo del suo lavoro: “Non credo di poter cambiare il mondo, ma ho sempre cercato di restare fedele alla speranza che il mio mestiere abbia anche un valore sociale. Il teatro e il cinema sono atti civili: occasioni per nutrire il pensiero e la coscienza collettiva.
Andò, invece, ha sottolineato come la Sicilia, nel film, non sia un semplice scenario, ma un vero personaggio, simbolo di un’Italia sospesa tra passato e presente: “Lo scontro tra idealismo e scetticismo attraversa la storia e continua ad attraversare anche noi.

 

Ma la giornata era cominciata nel segno dell’impresa e della visione. Durante il Film Cocktail, il Direttore Michelangelo Messina ha annunciato una delle grandi novità dell’edizione 2026: la nascita di "Fare Futuro", una nuova sezione del festival dedicata ai film e ai documentari che raccontano il mondo produttivo come spazio di creatività, identità e trasformazione. In tal senso, a inaugurare il confronto è stato Elia Bonacina, CEO di Bonacina 1889, storica azienda del design italiano e promotore dell’iniziativa: “Vogliamo riportare al centro il ‘saper fare’, restituendo visibilità a un patrimonio culturale che rischia di andare perduto. L’impresa è sempre stata un gesto collettivo: oggi serve una nuova narrazione per renderla visibile anche alle nuove generazioni.” Gli ha fatto eco Stefano Micelli, professore a Ca’ Foscari e autore del libro Futuro artigiano:“Il sistema manifatturiero italiano vende cultura: oggetti straordinari, frutto di gesti che raccontano storie. Abbiamo usato fotografia, mostre, comunicazione. Ora è il tempo del cinema. Una nuova narrazione può nascere da qui, da Ischia.

 

A chiudere il cerchio, l’intervento di Selena Brocca, direttrice generale di Upskill 4.0, che ha ribadito il ruolo del cinema come strumento potente per far emergere il valore umano e creativo nascosto nelle imprese:“Dietro ogni spazio produttivo si celano competenze, sensibilità, storie. Il cinema può trasformarle in visioni condivise, capaci di ispirare cambiamento.

 

In Piazza d’ Armi, ha poi sorpreso il pubblico Prison Beauty Contest di Srdjan Sarenac, documentario ambientato in un carcere femminile in cui tre detenute ritrovano voce e identità.
Sarenac, presente in sala, ha raccontato: “Volevo andare oltre l’uniforme, oltre i numeri. Il cinema serve anche a questo: restituire sguardi a chi è rimasto invisibile.”

 

A seguire, A Man Fell di Giovanni C. Lorusso, ambientato nel Gaza Building, un ex ospedale dell’OLP nel campo profughi di Sabra, a Beirut. Alla Casa del Sole, la serata è, invece, proseguita con tre film capaci di attraversare confini, intimità e distanze. Ya Hanouni di Lyna Tadount e Sofian Chouaib ha evocato nella sua brevità la tragica linea sottile tra il quotidiano e l’orrore.
Happy Snaps di Tyro Heath ha raccontato l’incertezza dell’infanzia nella metafora delle istantanee. Infine, River Returns di Masakazu Kaneko ha riportato il pubblico in un Giappone liquido e leggendario  dove l’acqua e il paesaggio diventano specchio dell’anima. “Nei miei film il fiume è un personaggio,” ha detto Kaneko. L’acqua conserva ciò che la memoria dimentica.”

 

Venerdì 4 luglio sarà il momento di Marco Giallini, che introdurrà La città proibita di Gabriele Mainetti. In programma anche Sempre plou quan no fan escola di Carolina GómezAmusement Park di Egidio Prudenzano e Nella colonia penale di Gaetano CrivaroSilvia PerraFerruccio Goia e Alberto Diana.

Alla Casa del Sole, spazio a The riverside ghost with long braids di Lizixia Zhang e Por tu bien di Axel Monsú, tra ricerca visiva, identità e paesaggi interiori.

A chiudere, le parole del Direttore Michelangelo Messina: “Il Castello Aragonese, un tempo dimora di Vittoria Colonna, è oggi un cenacolo di visioni. Qui, attraverso il cinema, continuiamo a raccontare la bellezza. E con essa, il futuro.

 

La ventitreesima edizione dell’Ischia Film Festival si svolge dal 28 giugno al 5 luglio al Castello Aragonese d’Ischia, diretta da Michelangelo Messina, con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Campania – Film Commission Regione Campania, Bonacina, BPER Banca, Treccani Esperienze, ViVeTech.

 

INFO

www.ischiafilmfestival.it/

www.instagram.com/ischiafilmfestival/

www.facebook.com/IschiaFilmFestival

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