Sirolo, Piccola Compagnia della Magnolia presenta "Enrico IV" rilettura in chiave “nera” e sensoriale dell’opera di Pirandello

 

ph.-Umberto-Favretto

La Piccola Compagnia della Magnolia e il CTB - Centro Teatrale Bresciano, in coproduzione con Operaestate Festival e con il sostegno di Scarti - Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione (La Spezia), presentano al Teatro Cortesi di Sirolo, il prossimo 1° agosto alle ore 21.30, una nuova riduzione scenica dell’Enrico IV di Luigi Pirandello.

Si tratta di un’opera importante del teatro europeo novecentesco, capace di conservare intatti, a oltre un secolo dalla sua composizione, il vigore drammaturgico e la profondità filosofica che ne hanno decretato la fortuna in Italia e all’estero. Lo spettacolo, inserito nella prestigiosa rassegna estiva promossa dal Premio Nazionale Franco Enriquez, si annuncia come uno degli appuntamenti più attesi della stagione.

Composta nel 1921 e definita dall’autore stesso una “tragedia”, Enrico IV attraversa i generi teatrali fondendo grottesco, pathos e riflessione esistenziale. Il protagonista, un giovane nobile, in seguito a una caduta da cavallo durante una rievocazione in costume, resta prigioniero di un’identità fittizia: quella dell’imperatore Enrico IV di Germania. Trascorsi dodici anni in stato di alienazione, un inatteso ritorno alla ragione lo induce a simulare ancora la follia, scegliendo consapevolmente di rifugiarsi nella maschera piuttosto che affrontare la disillusione del reale. Pirandello costruisce un meccanismo teatrale vertiginoso, in cui il tempo, la memoria, la verità e l’identità si specchiano le une nelle altre, con esiti ora comici ora tragici. Il celebre aforisma «Se ti riconosco, tu esisti; ma soprattutto esisto io» riassume la tensione profonda dell’opera, che interroga lo spettatore sul rapporto tra essere e apparire, tra maschera e autenticità.

A firmare la regia e l’adattamento è Giorgia Cerruti, che guida un ensemble di quattro interpreti in un percorso teatrale teso, simbolico e viscerale. «La parola pirandelliana – afferma la regista – non espone tesi, ma evoca stati d’animo, apre varchi temporali, intesse relazioni invisibili tra i personaggi. La rilettura di Enrico IV mi ha conquistata, e insieme a Fabrizio Sinisi, co-autore dell’adattamento e interprete del protagonista, abbiamo costruito una versione scenica che esplora l’inquietudine di un uomo senza nome, che sceglie il travestimento come unica forma di sopravvivenza». La messinscena, per stessa ammissione degli autori, si ispira al linguaggio incandescente del teatro elisabettiano, restituendo all’opera un’energia visionaria e dolente, che congiunge il tragico e il comico in un flusso continuo.

Il percorso drammaturgico, che va dal trauma iniziale al gesto estremo del falso rinsavimento, si dipana come una spirale di smarrimento, solitudine e riconoscimento: l’altro, sulla scena, diventa lo specchio in cui si riflette la coscienza del protagonista. Nell’apparente fissità della sua identità imperiale, l’Enrico pirandelliano incarna la fragilità dell’io, che si difende dal tempo e dalla perdita scegliendo la forma fittizia della maschera. Ma è proprio in questa finzione che affiora l’autenticità più radicale: quella della vulnerabilità, dell’assenza, dell’interrogazione sul senso stesso dell’esistere.

 

Per assistere allo spettacolo del 1° agosto al Teatro Cortesi di Sirolo, è possibile consultare il sito ufficiale del Centro Studi Franco Enriquez o contattare i numeri 338 844 8317 e 335 477 618. Il costo del biglietto è di 30 euro. Sono previste riduzioni e agevolazioni per studenti, insegnanti e gruppi organizzati.

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