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“Una cosa megagalattica!”
L’arte contemporanea, come il cielo, è
uno spazio che ci osserva dall’alto e ci restituisce immagini inattese di noi
stessi.
La mostra MEGAGALATTICO, bi-personale di Alfonso
Siracusa Orlando e Giuseppe
Sinaguglia, trasforma il Museo #MeTe
di Siculiana in un osservatorio dell’alterità, in un luogo in cui il confine
tra umano e alieno, tra il locale e il cosmico, tra la serietà e il gioco viene
costantemente attraversato e messo in discussione.
Con approcci differenti ma complementari,
i due artisti indagano da prospettive insolite ciò che ci definisce come esseri
umani in un tempo segnato da spaesamenti globali, conflitti e migrazioni. Il
titolo stesso, ironicamente ispirato all’immaginario fantozziano, anticipa il
tono dell’esposizione: un’operazione capace di tenere insieme leggerezza e
profondità, pop e poetico, ironia e politica.
Alfonso Siracusa Orlando
Il Cielo sopra Siculiana / The Sky above Siculiana 2025
Da oltre trent’anni Alfonso Siracusa
Orlando utilizza il linguaggio visivo dell’ufologia per osservare la fragilità
e la complessità della nostra società. Già dal 1989, molto prima dell’attuale
fascinazione estetica per il tema alieno, Siracusa Orlando dipinge dischi
volanti, figure silenziose, sospese tra cielo e terra. Nel museo sono esposte
installazioni site specific e dipinti a olio su tela, popolati da alieni e
navicelle spaziali. Ma non si tratta di invasioni o avventure intergalattiche:
gli alieni di Siracusa Orlando sono presenze simboliche, icone interiori,
riflessi dell’identità contemporanea.
L’installazione site-specific The Sky Above Siculiana (2025),
concepita per il Museo #MeTe, è un omaggio diretto e personale a Wim Wenders, che l’artista ha
conosciuto proprio in questo luogo. Colloca un disco volante fluttuante sopra
il borgo medievale di Siculiana. In questo contesto geografico e simbolico -
frontiera mediterranea di migrazioni e incontri tra culture - l’artista
sovrappone la metafora dell’extraterrestre a quella del diverso, dell’ospite
inatteso, del migrante.
Il cielo, così, non è solo spazio
astronomico, ma luogo di apparizione e rivelazione. Il visitatore interstellare
- un Pleiadiano sospeso - diventa testimone silenzioso delle nostre tensioni,
dei nostri naufraghi morali e delle nostre speranze. Come nelle precedenti
personali - Extra (2014) e Il Cristo Nero (2021), Siracusa Orlando
continua a interrogare lo spettatore su una domanda radicale: Siamo ancora
capaci di riconoscere l’altro?

Giuseppe Sinaguglia - Alien 2023 acrilico su cartoncino cm 70x50
Giuseppe Sinaguglia

Baci
Interstellari / Interstellar
kisses
Accanto alla riflessione poetico-politica
di Siracusa Orlando, il progetto Baci
Interstellari di Giuseppe Sinaguglia
propone un’indagine ironica, giocosa e profondamente empatica
sull’universalità delle emozioni.
Attraverso l’iconografia pop della
fantascienza cinematografica e televisiva, l’artista mette in scena celebri
creature aliene in un gesto universale e archetipico: il bacio. Un gesto
semplice, ma carico di significati emotivi e simbolici, qui trasposto in
contesti surreali che superano i confini biologici, culturali e planetari.
L’operazione artistica non è semplice
divertissement visivo, ma un’esplorazione della nostra capacità di proiettare
empatia e affetto anche su ciò che percepiamo come “altro da noi”.
Attraverso tecniche miste - pittura,
disegno, collage e installazioni immersive - Baci Interstellari costruisce un percorso visivo e concettuale in
cui l’alieno diventa familiare, il diverso diventa riconoscibile, e l’alterità
si scioglie in una tenerezza condivisa.
Se l’alieno
di Siracusa Orlando resta sospeso, enigmatico, come un interrogativo etico, i baci interstellari di Giuseppe
Sinaguglia offrono un possibile abbraccio immaginario, una lingua emotiva senza
frontiere.
Un dialogo tra
leggerezza e profondità
In un mondo attraversato da migrazioni,
crisi climatiche, guerre e nuove chiusure identitarie, MEGAGALATTICO propone un doppio sguardo: poetico e ludico, intimo e
politico. Entrambi gli artisti, attraverso linguaggi diversi, ci invitano a
osservare noi stessi da una distanza nuova: la distanza dell’altro.
Come nella celebre esclamazione
fantozziana, il “megagalattico” qui non è esagerazione, ma piuttosto la misura
del nostro spaesamento e del nostro bisogno di ridefinire continuamente i
confini dell’umano.
Perché - oggi più che mai - forse siamo proprio noi gli alieni di noi stessi.
Danilo
Samuele Mendola
MEGAGALATTICO / ADJECTIVE
a cura di Danilo Samuele Mendola
Museo
#MeTe
27 LUGLIO / JULY - 31 AGOSTO / AUGUST 2025
Opening |
27 Luglio 2025 h. 21