Carlo Carrà, Ragazzo a cavallo, 1936, Olio su tela, 70 x 90 cm, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta dal 15 luglio al 14 settembre 2025 la mostra “2025 East and West: International Dialogue Exhibition – From Shanghai to Rome”, a cura di Gabriele Simongini e Zhang Xiaoling, organizzata dal Ministero della Cultura, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, dalla Shanghai Academy of Fine Arts e dalla Shanghai Artists Association e realizzata da Zhong Art International.
L’esposizione si avvale del Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, dell’Accademia di Belle Arti di Roma e della RUFA – Rome University of Fine Arts, con il supporto della Shanghai University.L’esposizione, che presenta oltre settanta opere di più di quaranta autori, è imperniata sul confronto tra artisti cinesi di Shanghai e la collezione storica della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea: un dialogo con le opere firmate da grandi artisti italiani del XX secolo particolarmente noti ed apprezzati in Cina e considerati maestri assoluti in Oriente, da ammirare e studiare con rispetto. Ecco allora le opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Amedeo Modigliani, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Marino Marini, Giorgio Morandi, Alberto Burri, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Mario Schifano, che offrono un sintetico excursus su un intero secolo descrivendo tante diverse visioni (dal Futurismo ad una sospensione di matrice postmetafisica, dall’Informale alla Scuola di Piazza del Popolo e all’Arte Povera). Queste opere si confrontano con i lavori di alcuni artisti contemporanei noti nel mondo, come Maurizio Cattelan e Rudolf Stingel, o emergenti che instaurano un dialogo plurimo: Daniela De Lorenzo, Alessandro Piangiamore, Emanuele Becheri, Davide Rivalta.
“La mostra è una preziosa occasione per conoscere l’arte di un grande Paese come la Cina, lontano ma protagonista sulla scena internazionale, e paragonarla con le coeve espressioni creative italiane. L’arte si sviluppa grazie alla contaminazione e per questo un museo pubblico deve favorire e promuovere il confronto con culture diverse”, dichiara Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Zeng Chenggang , Loto · Acqua, 2000, Acciaio inox, 240 × 400 × 200 cm., NordArt, Kunst in der Carlshütte gGmbH, Büdelsdorf, Germania
Secondo
Zeng Chenggang, Presidente dell’Associazione degli Artisti di Shanghai e
Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Shanghai, “‘East and West’ è una
mostra animata dall’intento di superare i confini geografici e culturali,
esplorando come l’arte contemporanea possa rispondere alle urgenze del nostro
tempo. In un contesto globale segnato da profondi cambiamenti, Cina e Italia
condividono la sfida del rinnovamento culturale e dell’identità: è su questa
base che prende forma il progetto espositivo, come piattaforma per un dialogo
autentico attraverso il linguaggio universale dell’arte.”
L’arte cinese contemporanea è un fenomeno culturale in continua evoluzione, non dimentico della propria tradizione millenaria e con lo sguardo volto al futuro. In un immaginario ponte enfatizzato, tra l’altro, dalle celebrazioni dei settecento anni della morte di Marco Polo e dal cinquantacinquesimo anniversario dall’inizio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, la mostra offre un’opportunità unica per scoprire “le opere degli artisti legati a Shanghai [che] ci portano ad attraversare un mondo in divenire, compreso fra due confini. Il primo è la tradizione, il secondo è una proiezione nel futuro, specchio di un Paese che nel corso degli anni ha compiuto una crescita economica e tecnologica impressionante. In questo territorio, irrorato da quella che potremmo definire come tradizione in costante divenire e in trasformazione, si cerca un volto per un presente sempre più inafferrabile. E in molti fra i lavori esposti è fondamentale vedere come tecniche quanto mai antiche, come la pittura ad inchiostro, siano al contempo valorizzate con rispetto ma anche spinte a varcare i limiti della tradizione per affrontare le sfide del presente, sia formalmente che tematicamente, con nuovi scenari visionari.” (G. Simongini).
Nelle opere in mostra si ammira il binomio fra perfezione tecnica e immagini dal forte impatto visivo, formalmente intense. Molteplici sono i riferimenti alle tradizioni culturali cinesi. Ecco “Il passero vola verso il sole” di Jiao Xiaojian, oppure “Sogno di Dunhuang – Gaunyin dalle Mille Mani” di Tang Yongli, “Lettura di Epigrafi a Pingshan” di Wang Tiande, “Drago – origine” di Xia Cun, le sculture con le “Serie degli Eroi di Liangshan” di Zeng Chenggang: gli Eroi di Liangshan, noti anche come "I Briganti della Palude", "Water Margin" che si riuniscono sulla montagna di Liangshan e si oppongono alla corruzione e alle ingiustizie. Non mancano scenari ispirati alle ipercontemporanee metropoli cinesi (“Impressione moderna” di Gao Chuan, “Serie Vista Mare – Da nuvoloso a sereno”, di Mao Donghua), una vibrante astrazione perlopiù di origine segnica (“Dieci Segni 2019 – 14” di Ding Yi, “166202310211615” di Ding She, “Ascoltando la voce della Terra 1” di Li Lei, “Tracce della vita” di Wei Ping,”Algoritmo. Capacità di calcolo” di Song Gang, “Increspatura” di Zhang Ruyi), il rapporto contemplativo con i paesaggi e la natura (“Ondeggiare n.35” di Bai Ying, “Piccolo Arcobaleno Volante – 1” di Ding Beili, “Immagine Primordiale n.3” di Jin Qing, “Tra Monti e Acque” di Ni Wei, “Cercando la Via tra i Monti e i Ruscelli” di Wang Tiande, “Nella Fitta Vegetazione n.3” di Xiao Min,”Loto – Acqua” di Zeng Chenggang). E poi la figura umana (dall’omaggio visionario ed introspettivo alla grande fotografa della “diversità” Diane Arbus nei quadri di Jiang Jianzhong, alle sculture di Li Zhimin con volti di giovani inquieti, ai mesi contemporaneamente antropomorfi e meccanizzati di Qiu Jia, all’immancabile e potente vocazione realistica della scultura di Wei Kun con “Grandi Maestri del Secolo”, fino a quella sorta di intenso reportage pittorico generazionale di Xin Dongwang e al misterioso cavaliere in acciaio riflettente del “Viaggio Solitario” di Zhai Qingxi).
Come
sottolinea il team curatoriale cinese“‘East and West’ non
rappresenta soltanto un atteggiamento aperto al dialogo e al reciproco
arricchimento, ma si fa portatore di una riflessione continua sulla modernità,
sulla costruzione dell’identità e sulla complessità culturale del mondo
globale. In un’epoca in cui la globalizzazione e l’omologazione culturale
avanzano rapidamente, la sfida principale di questa curatela è costruire un
meccanismo di dialogo interculturale profondo, paritario e carico di tensione,
mantenendo al contempo la radice culturale e la lingua espressiva di ciascun
individuo. Il titolo della mostra non solo simboleggia un atteggiamento aperto
e di reciproco scambio, ma incarna anche una riflessione continua sulla
modernità, sulla costruzione dell’identità e sulla complessità delle culture
globali. L’intento è quello di superare le tradizionali delimitazioni
geografiche e culturali, esplorando, a partire dalla soggettività culturale e
dalla dimensione interattiva del linguaggio visivo, la portata spirituale e il
significato sociale dell’arte contemporanea nel contesto globale.”
Strutturata
in tre nuclei tematici progressivi — “Riflessi dello Spazio-Tempo”,
“Espansione del Pensiero”, “Generazione dell’Immaginario” — la mostra
propone una pluralità di prospettive storiche, trasformazioni dei media e
percezioni contemporanee, costruendo un campo di dialogo che attraversa
cultura, storia ed esperienza interiore.
Il
primo nucleo, “Riflessi dello Spazio-Tempo”, ripercorre come, dal XX secolo ad
oggi, gli artisti cinesi e italiani abbiano affrontato i processi di
modernizzazione, esplorando la ricostruzione dell’identità culturale e il
rinnovamento del linguaggio artistico, tra continuità spirituale della
tradizione e collisioni visive contemporanee. “Espansione del Pensiero” è
dedicato alla trasformazione dei materiali, dei media e dei linguaggi
concettuali: attraverso sculture, installazioni e pitture costruttive, gli
artisti trasformano la “materialità” in metafora della struttura del pensiero e
del reale, dando forma a una narrazione del presente al tempo stesso sensibile
e razionale. Infine, in “Generazione dell’Immaginario”, le opere si radicano
nell’esperienza locale, nella memoria urbana e nel racconto individuale,
generando paesaggi sociali e scenari psicologici che intrecciano astrazione e
figurazione.
Galleria
Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
La
GNAMC è un museo di rilevante interesse nazionale e un ufficio dirigenziale di
livello generale del Ministero della Cultura, dotato di autonomia
organizzativa, finanziaria e contabile.
Istituita
nel 1883 con l’ambizioso obiettivo di raccogliere il meglio della produzione
artistica contemporanea, la GNAMC si trova nei pressi di Villa Borghese, nel
prestigioso edificio realizzato dall’architetto Cesare Bazzani nel 1911,
ove conserva circa 20.000 opere d’arte, tra dipinti, disegni, sculture e
installazioni, oggetti di design, filmati e fotografie.
La
collezione, frutto di mirate politiche di acquisizione e di generose donazioni,
è la più importante al mondo di opere italiane degli ultimi due secoli e
conserva tanti capolavori di maestri internazionali, da Klimt a Van Gogh, da
Warhol a Twombly. Documenta le principali correnti artistiche internazionali
dal Neoclassicismo al Romanticismo, dall’Impressionismo al Divisionismo, dalle
Avanguardie alla Pop Art, dall’Arte povera alla Transavanguardia, dal
Minimalismo all’Informale e continua ad arricchire il proprio patrimonio con
opere del XXI secolo.
Accademia
di Belle Arti di Shanghai
Fondata
nel 1912 come Scuola di Belle Arti di Shanghai e rifondata nel 1959,
l’Accademia di Belle Arti di Shanghai incarna lo spirito dell’arte moderna
cinese, radicato nell’importante corrente pittorica “Haipai” (della scuola di
Shanghai). Oggi, sotto la guida del suo attuale presidente Zeng Chenggang –
presidente anche della Società di Scultura della Cina – l’Accademia dispone di
4 programmi di dottorato di primo livello, 2 programmi post-dottorato, 17 corsi
di laurea triennale e 8 dipartimenti didattici, oltre a un centro nazionale
dimostrativo per la didattica sperimentale. Con due campus attivi e un nuovo
campus principale “Baowu” in costruzione, l’Accademia si impegna a realizzare
una visione educativa fondata sui valori di “Per il popolo, per l’arte, per
la vita, per la città”, proiettandosi verso l’obiettivo di costruire
un’accademia di livello globale.
SCHEDA TECNICA MOSTRA
Titolo: “2025 East and West: International Dialogue
Exhibition – From Shanghai to Rome”
Sede:
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Viale delle Belle Arti 131,
Roma
Periodo: 15
luglio – 14 settembre 2025
Mostra
curata da: Gabriele Simongini e Zhang Xiaoling
Mostra
realizzata da: Zhong Art International
Orario: da martedì a
domenica ore 9.00 – 19.00. Lunedì chiuso
Ingresso:
biglietto intero € 15,00; dal 1° agosto
biglietto intero € 17,00; biglietto ridotto € 2,00
Per
informazioni: gan-amc@cultura.gov.it
Centralino: T. +
39 06 32298221
Ufficio
Mostre:
Giovanna Coltelli –
responsabile
Keila Linguanti
Maria Rosaria Lombardi
gan-amc.exhibitionregistrar@cultura.gov.it