Le Swingeresse: Cinque voci, un’anima swing. L'intervista di Fattitaliani

 


di Giovanni Zambito - Giovedì 24 luglio a Nemi la travolgente energia delle Swingeresse torna sul palcoscenico del festival Teatro di Paglia. Il quintetto swing tutto al femminile – composto da Francesca Bartoli (pianoforte e voce), Susanna Terreri (batteria), Daniela Belleudi (voce), Rossana Canta (voce) e Cinzia Zanellato (voce) – coinvolge il pubblico con arrangiamenti originali e brillanti, capaci di attraversare i decenni con leggerezza e talento.
Con un repertorio che spazia dagli anni ’30 ai giorni nostri, le Swingeresse rivisitano celebri brani in chiave swing, a volte con un pizzico di ironia, altre con eleganza rétro. In abiti e acconciature anni Cinquanta, regalano al pubblico un'esperienza musicale e visiva completa, in un vero e proprio “viaggio scatenato”.
Nell'intervista concessa a Fattitaliani le Swingeresse ci raccontano la nascita del progetto, il loro stile unico e la magia che le tiene unite.

Come nasce il progetto Swingeresse?

Nasce nel 2018, di ritorno da un matrimonio al quale avevamo partecipato come parte di una formazione gospel. Cantavamo in auto e ci è scoccata la scintilla.

Cosa vi ha ispirate a creare un quintetto tutto al femminile con questo stile così distintivo?

La passione per lo swing e la voglia di creare un progetto originale.

Cosa rappresenta per voi lo swing? È solo una scelta musicale o anche un modo di vivere e comunicare?

Lo swing rappresenta un periodo ed uno stile musicale che ci attrae particolarmente.

Il vostro repertorio attraversa decenni di musica: come scegliete i brani da riarrangiare? Qual è il filo conduttore tra un pezzo degli anni ’30 e uno più contemporaneo?

Siamo partite da un repertorio che pescava nei classici dello swing, ma poi ci siamo rese conto che era sicuramente più stimolante trasformare un brano moderno rivestendolo con un abito vintage.


I vostri look anni Cinquanta sono parte integrante dello spettacolo. Quanto conta per voi l’estetica nella performance?

Conta molto, perché l’immagine deve colpire e lanciare subito il messaggio corretto.

Che ruolo gioca l’ironia nei vostri arrangiamenti e nel vostro modo di stare sul palco?

C’è molto interplay tra noi, che sfocia spesso in momenti che rasentano il cabaret. Dunque ironia e divertimento fanno da giusta cornice al nostro spettacolo.

Il vostro spettacolo è una vera “festa swing”: che tipo di risposta vi arriva dal pubblico durante i concerti?

Il pubblico ci segue con affetto, perché le nostre serate portano allegria e spensieratezza.

Ogni brano subisce una vera trasformazione nel vostro stile. Come lavorate sugli arrangiamenti? È un processo collettivo?

Si lavora sempre insieme, partendo da un’idea ed elaborandola con il contributo di ognuna di noi.

Avete reinterpretato brani anche molto noti. C’è una canzone che vi ha dato più soddisfazione nel rielaborarla? O una che vi ha messe alla prova?

Ci dà molta soddisfazione creare medley di più brani, che uniamo con un filo conduttore – che può essere l’autore, il testo o l’interprete.

Siete cinque donne con personalità e background musicali diversi: come si armonizzano le vostre voci e i vostri caratteri all’interno del gruppo?

Le voci trovano sempre una naturale collocazione nel brano. I caratteri sono molto diversi, ma si riesce sempre ad avere un’armonia di fondo.

Qual è la forza del vostro gruppo, secondo voi? E cosa vi tiene unite nel tempo?

La voglia di divertirsi e di divertire.

Fattitaliani

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