di Marialuisa Roscino
Il nuoto permette
di imparare a gestire le proprie emozioni, di sapersi dare degli obiettivi
fondamentali per raggiungere traguardi importanti, educare la mente a relax per
migliorare le proprie performance, consente inoltre, di interiorizzare un
sistema di regole importanti per fare squadra e di condivisione. Il nuoto
rappresenta per moltissime persone un momento di benessere psicofisico e di
socialità, per questo offre molteplici opportunità per una sana crescita
personale.
Oggi in particolare, affrontiamo con la Dott.ssa Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytical Association, il tema del benessere psicofisico legato al nuoto, arma vincente per combattere ansia, stress e depressione.
Lucattini: “Comprendere che lo sport è parte integrante della vita esattamente come la scuola”
Dott.ssa Lucattini, negli ultimi anni si è registrato nei
bambini e negli adolescenti un aumento esponenziale di ansia e depressione. Può
brevemente riassumere i motivi che li hanno portati a manifestare queste
problematiche?
Negli ultimi anni, si è osservato un
aumento significativo dei disturbi d'ansia e depressione tra bambini e
adolescenti. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 1 su 7
giovani tra i 10 e i 19 anni è affetto da un disturbo mentale, con l'ansia e la
depressione tra i più comuni . Uno studio condotto tra il 2016 e il 2022 su 239.534
bambini ed adolescenti tra 3 e 17 anni, pubblicato su Infant and Child Development
(2025) ha evidenziato un incremento della prevalenza dell'ansia dal 6,9% al
10,6% e della depressione dal 3,1% al 4,6% tra i giovani. Le cause di questo
aumento sono multifattoriali: l'isolamento sociale, l'uso eccessivo dei social
media, la pressione scolastica e l'incertezza economica giocano un ruolo
significativo. Inoltre, l'eco-ansia, ovvero la preoccupazione per i cambiamenti
climatici, colpisce una percentuale crescente di giovani, influenzando
negativamente il loro benessere mentale.
Questi fattori, combinati con la presenza molto differenziata di servizi di salute mentale per minori nei territori nazionali, contribuiscono all'aumento dei disturbi psicologici tra i giovani.
I ragazzi, ma anche i bambini sono a rischio di ansia e
depressione. Come mai, a volte, non sono
in grado di riprendersi naturalmente?
Se un evento traumatico si verifica in uno snodo evolutivo, 7-8 anni di età nei bambini, 11-12 anni nei preadolescenti, 15-17 anni negli adolescenti, la naturale crescita psicologica ha una battuta di arresto. Come risulta da uno studio pubblicato nel British Medical Journal Pediatrics (2025), i genitori possono fare molto per aiutare i figli, ma bisogna tenere conto del fatto che loro stessi sono emotivamente coinvolti e affettivamente vibranti, inoltre, sono in grado di stare vicino ai figli e parlare con loro delle difficoltà che stanno vivendo. L’estate può avere un grande ruolo nel riprendere le forze e superare piccoli problemi ansioso-depressivi. Talvolta, tuttavia, non è sufficiente e in questi casi, la capacità dei genitori di interpellare specialisti e psicoanalisti, è di grande supporto.
Quali sono dal suo punto di vista gli sport che aiutano
meglio a “superare” ansia e depressione?
Gli sport più efficaci nel contrastare
ansia e depressione nei bambini e adolescenti sono quelli che favoriscono il
coinvolgimento emotivo, la motivazione personale e le relazioni positive con
istruttori e compagni. La scelta dell'attività dovrebbe basarsi sulle
inclinazioni individuali e sul supporto dei genitori nell’incoraggiarli prima a
sperimentare e poi a seguire lo sport per cui si sentono e sono più portati.
Una ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics (2025) ha evidenziato che
l’esercizio fisico riduce significativamente i sintomi depressivi e ansiosi nei
bambini e adolescenti. In particolare, gli interventi di intensità moderata e
durata inferiore alle 12 settimane risultano i più efficaci nel migliorare il
benessere psicologico nei giovani. L'attività
fisica migliora l'autoefficacia, l'autostima e le competenze sociali nei
bambini, con effetti più marcati nei maschi e negli adolescenti delle scuole
secondarie.
È naturalmente importante considerare le
preferenze individuali dei giovani, ad esempio, gli sport individuali (come
nuoto, atletica, arti marziali), possono essere più adatti per bambini
introversi o con difficoltà di attenzione, favorendo in loro maggiormente l’autostima.
Gli sport di squadra (come calcio, pallavolo, basket) promuovono la
cooperazione, l'empatia e l'appartenenza ad un gruppo, elementi chiave per il
benessere emotivo. Per alcuni anni, possono essere integrati.
Possiamo dire che non esiste uno sport "migliore" in assoluto: l'attività più efficace è quella che il bambino ama e in cui si sente valorizzato, sostenuto e parte di un gruppo, di un team, con la guida di un maestro e in compagnia di coetanei che d’altro canto, c’è sempre anche negli sport individuali.
Da sempre si parla dell’importanza del ruolo dello sport e in particolare del
nuoto, cosa può dirci al riguardo?
Lo sport, nel combattere, in particolare, l’ansia e la depressione gioca un ruolo da
protagonista. L’attività fisica aiuta a entrare in contatto con se stessi
attraverso il proprio corpo e attiva funzioni cognitive importanti, legate all'intimo rapporto corpo-mente. Lo sport
migliora il tono dell'umore e rende le attività lavorative di studio più
piacevoli sia per il maggior benessere generale, che per il rinforzo del
proprio Io. Infatti, il raggiungimento degli obiettivi che ci si è prefissi
nello sport rassicura e incoraggia anche in altre attività, poiché sono
“tangibili” e collocati tra psiche e corpo.
Il nuoto è, inoltre, un efficace strumento per contrastare ansia e depressione nei giovani. Anche una ricerca pubblicata sul Journal oh the American of Child and Adolescent Psychiatry (2025) ha ribadito che l'esercizio fisico riduce significativamente i sintomi depressivi e ansiosi nei bambini e negli adolescenti. Esercizi di intensità moderata e programmi strutturati di durata inferiore a 12 settimane mostrano i maggiori benefici. Il nuoto, combinando attività aerobica e resistenza, è particolarmente vantaggioso, favorendo anche un ambiente sociale positivo, che favorisce il benessere mentale.
Quali benefici importanti può favorire, in particolare, il nuoto nei bambini?
Il nuoto aiuta a sviluppare
l'acquaticità e come indicato dal Ministero della Salute, è fondamentale per la
prevenzione dell'annegamento. Inoltre, rappresenta un’attività altamente
benefica per i bambini, non solo sotto il profilo fisico, ma anche sul piano
psicologico ed emotivo. Numerosi studi recenti hanno confermato i suoi effetti
positivi. Dal punto di vista motorio, ad esempio, un lavoro pubblicato su
International Journal of Environmental Research and Public Health (2024)
ha dimostrato che la partecipazione precoce a programmi di nuoto favorisce lo
sviluppo delle abilità motorie globali e fini, riducendo il rischio di ritardi
nello sviluppo psicomotorio nei primi anni di vita.
Dal punto di vista psicologico, l’ambiente acquatico svolge un ruolo calmante: riduce l’attivazione fisiologica dello stress, promuove la regolazione emotiva e migliora l’autostima nei bambini, specialmente se praticato in contesti di gioco e positivi da un punto di vista relazionale. Inoltre, la partecipazione a sport acquatici con una significativa riduzione di sintomi ansiosi e depressivi nei minori. Il nuoto favorisce lo sviluppo fisico armonico, sostiene la salute fisica ed è un valido alleato nella promozione del benessere emotivo e psicologico dei bambini, contribuendo alla loro crescita da tutti i punti di vista, psicologico, fisico, relazionale, emotivo, e degli apprendimenti.
Chi fa attività sportiva anche in
estate può assumere integratori che possano giovare al benessere psicofisico?
Gli interrogatori sono importanti per il benessere dello sportivo anche non agonista, sia per reintegrare la perdita di liquidi e di elettroliti, sia per favorire un benessere generale. Gli integratori nutraceutici multivitaminici aiutano nel sostenere il tono dell'umore, quelli a base di magnesio sono ansiolitici, con fitoterapici e 5-idrossitriptofano sono antidepressivi, con aminoacidi ramificati sostengono il tono muscolare. In ogni caso, è sempre necessario rivolgersi ad un medico ed evitare assolutamente il sempre rischioso “fai da te”.
In queste settimane si stanno svolgendo i Mondiali di nuoto, World Aquatics, a Singapore, in cui i nostri atleti si sono distinti per i risultati raggiunti, ancora una volta per i giovani, è un esempio di uno sviluppo psicofisico sano, cosa ne pensa?
Praticare nuoto fin da piccoli significa non solo svilupparsi armoniosamente da un punto di vista fisico e mentale, ma anche caratteriale, aumentare la propria autostima, lo spirito di sacrificio e lavorare insieme per essere una squadra, in vista degli obiettivi che ci si sono preposti. Basta pensare i numerosi successi dei nostri azzurri nelle discipline e negli sport acquatici.
Quali consigli si sente di dare ai genitori?
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Essere
consapevoli che lo sport in generale e il nuoto come sport acquatico, diminuisce
i livelli d'ansia e aiuta nel superare momenti di depressione. Inoltre,
sviluppa l'intelligenza emotiva e razionale, migliorando l'andamento scolastico;
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Comprendere
che lo sport è parte integrante della vita esattamente come la scuola, è pertanto, importante incoraggiare
i figli a sperimentare più sport per capire quello che li appassiona di più;
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Favorire
sempre un'attitudine che fa competere con se stessi e i propri obiettivi,
includendo il nuoto come sport essenziale per prevenire l’annegamento, per
favorire la salute psicofisica e combattere ansia e depressione.
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Stemperare
la competitività aggressiva e aiutarli a godersi l'esperienza sportiva come
gioco, insegnando che l'avversario non è un nemico, bensì un amico con cui
misurarsi;
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Garantire
un numero di ore sportive la settimana adeguato all’età, anche d’estate,
approfittando del mare e dei laghi per introdurli al nuoto attraverso corsi
estivi, anche per combattere la sedentarietà e l'attaccamento ai dispositivi
elettronici;
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Curare
l'alimentazione e utilizzare gli integratori adatti ad ogni età solo su
prescrizione medica, per prevenire la disidratazione e favorire una buona
crescita;
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Avvicinarli
progressivamente all'agonismo senza costrizioni, imposizioni o aggressività, riconoscendo
sempre il loro impegno con obiettività. Quando faranno le prime gare e poi se
vorranno proseguire come agonisti, sostenerli
sia nelle vittorie, che nelle sconfitte, lo sport è la migliore palestra per
conoscere le sfide della vita, imparare a superarle maturando psicologicamente
e rafforzando il benessere mentale e l’autostima.
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Saper
che per chi sceglie lo sport agonistico è possibile richiedere un programma di
studi personalizzato che permetta di conciliare un buon rendimento scolastico
con l’attività sportiva.