Il brano “A Memory’s Life” degli Short Art Fair Enough nasce nel 2020, nel cuore della crisi pandemica. L’ispirazione di Francesca, voce e penna della band, prende forma in modo spontaneo, attraverso la chitarra, divenuta strumento di sfogo e riflessione personale.
La forte emozione suscitata dalle immagini televisive di Bergamo – con i convogli militari che trasportavano le vittime del virus – ha acceso nell’artista una profonda riflessione sui legami spezzati e sul senso della perdita.
Il testo si sviluppa così come un flusso di domande intime e struggenti, con l’intento di offrire conforto e vicinanza a chi, in quel periodo buio, si è sentito solo.
Gli Short Art Fair Enough sono un progetto musicale nato in Campania durante un periodo di profonda trasformazione globale. La loro musica, intrisa di malinconia e introspezione, nasce dall'esigenza di esplorare le profondità dell'animo umano.
Il punto di partenza di questo percorso è l'esperienza di Francesca Simonis, voce e autrice del gruppo, che nel 2019 inizia a dar voce alle proprie emozioni attraverso brevi composizioni chitarra e voce. Queste "istantanee" musicali, intime e personali, diventano il punto di partenza per un progetto più ampio.
L'incontro con Aldo Capasso, compositore e arrangiatore con un background musicale eclettico, si rivela fondamentale. Aldo, con sensibilità e maestria, riesce a trasformare le idee di Francesca in brani strutturati, dotati di un sound originale e coinvolgente. Il loro sodalizio artistico dà vita a un processo creativo intenso e proficuo, che porta alla nascita di un repertorio ricco di sfumature e suggestioni.
Il nome "Short Art Fair Enough" (Arte breve, tanto basta) riflette la loro concezione dell'arte: un'esperienza intensa e significativa, capace di toccare le corde più profonde dell'anima anche in pochi istanti.
Con l'arrivo di Igor Di Martino alla chitarra e Marco Fazzari alla batteria, la formazione si completa e il progetto prende il volo. Gli Short Art Fair Enough diventano una band a tutti gli effetti, pronta a condividere la propria musica con il pubblico.
La loro musica, si nutre di influenze diverse, creando un mix unico di suoni e atmosfere. La malinconia tipica dell'alternative rock anni '90 si fonde con la ricerca armonica del jazz e l'energia del rock, dando vita a un sound originale e riconoscibile. Un assaggio di questa alchimia sonora è racchiuso nel loro primo EP, intitolato "Act1" e pubblicato il 20 gennaio di quest'anno, in occasione del Blue Monday.
Gli Short Art Fair Enough sono un progetto in continua evoluzione, aperto a nuove sperimentazioni e contaminazioni. La loro musica è un invito all'ascolto interiore, un viaggio attraverso le emozioni e le esperienze che ci rendono umani.