SECCH pubblica “Muay Thai”: un racconto generazionale tra amore tossico, ironia e cultura pop

 


Su tutte le piattaforme digitali e in radio “Muay Thai”, il nuovo singolo del rapper lubrianese Secch, prodotto da JUSTPALA.

Un brano intimo e disilluso che racconta, con sarcasmo tagliente e immagini crude, una vecchia relazione sentimentale disfunzionale trasformata in una vera e propria lotta emotiva.

Il Muay Thai, antica arte marziale thailandese conosciuta come la scienza degli otto arti, diventa qui una potente metafora relazionale: un confronto fisico e interiore fatto di colpi, resistenza e ferite. Una battaglia silenziosa combattuta non su un ring, ma tra le lenzuola e nei silenzi di una relazione che logora anziché nutrire.


Il brano si apre in modo diretto e disarmante, rivelando da subito il tono amaro e ironico della narrazione.
Nella seconda strofa arriva una frase che colpisce per sincerità: “Scusa se ho fatto il diavolo, ma non volevo morire da martire” – un’ammissione di colpa, ma anche un atto di difesa emotiva.


Le immagini si susseguono in un flusso narrativo sincero e autoironico: si piange “il Po” per nostalgia, si fuma per “viaggiare no cost”, in una fuga low-cost dalla realtà quotidiana.
Secch intreccia alla narrazione anime, film, musica, videogiochi e cultura pop – da Death Note agli ASAP Rocky, dai Sex Pistols a Call of Duty – elementi che da sempre caratterizzano la sua scrittura e restituiscono il ritratto frammentato di una generazione disillusa, cresciuta tra pixel, miti spezzati e amori instabili.


Il brano si chiude con un assolo di chitarra firmato da Gregorio Negri (Italiani Medi), che aggiunge un tocco emotivo finale, sospeso tra malinconia e liberazione.

La produzione di JUSTPALA accompagna il testo con eleganza e misura, costruita su ritmi regolari e modulazioni armoniche dal tono malinconico, lasciando spazio alla voce di Secch – quasi sussurrata, come chi ha smesso di gridare e sceglie di raccontarsi in silenzio. La scelta stilistica riflette perfettamente l’apatia affettiva e la stanchezza emotiva che percorrono tutto il brano.



L’artista


Secch, pseudonimo di Alessio Lattanzi (Lubriano, 1997), è una voce autentica e riconoscibile della scena underground della Tuscia viterbeseAttivo dal 2015, ha pubblicato mixtape e progetti come Poeta Infernale Vol.1 & Vol.2Il Peggio Di Me e Provinciale (con MpBig), ed è uno dei membri fondatori del collettivo Stop Talking Klan – (STK), con cui ha calcato i palchi di tutta la regioneaprendo i live di Guè, Jake La Furia, Noyz Narcos, Tony Boy, Mondo Marcio e altri protagonisti della scena urban nazionale.


Secch si distingue per uno stile che mescola liriche crude, riflessione personale e immaginario contemporaneo, in un equilibrio perfetto tra realtà e cultura personaleconsapevolezzapoesia urbana e nichilismo romantico.


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Crediti:

 

Testo di: Alessio Lattanzi
Musica di: Lorenzo Paladini, Gregorio Negri, Michele Bonchio

Distribuzione e Promozione a cura di

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