Reggia di Venaria, fino al 31 agosto la mostra "Anthony McCall. Solid Light"

 


Nell’ambito del programma “Into the Light”, la mostra Solid Light esplora la luce attraverso volumetrie tridimensionali all’interno della Citroniera juvarriana ed è visitabile con un unico biglietto per la Reggia di Venaria.

Dopo i successi delle tre precedenti partnership, prosegue per il quarto anno consecutivo la prestigiosa collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con Tate, UK per ospitare, presso gli imponenti spazi della Citroniera della Reggia di Venaria, Anthony McCall. Solid Light, la mostra-evento che propone alcune delle più significative installazioni dell’artista inglese.
Le “sculture luminose” di McCall entrano in dialogo con gli ambienti barocchi e le prospettive architettoniche concepite da Filippo Juvarra, coinvolgendo direttamente il visitatore in esperienze che contemplano la luce ed espandono e superano le tradizionali performance del cinema artistico.

L’esposizione è uno dei principali eventi di La Venaria Into the Light, il ricco programma incentrato sul tema della luce che propone un ampio cartellone di iniziative, mostre ed attività fino al 2026 progettato per consentire alle diverse tipologie di pubblico di vivere al meglio l’Italian Royal Experience della Venaria Reale. La mostra, compresa nel percorso di visita della Reggia, è accessibile con biglietto dedicato e con tutti i biglietti di ingresso alla Reggia, rientrando anche nell’ambito della programmazione di Sere d’Estate alla Reggia che ne consente la visita fino alle ore 23 il venerdì e il sabato.

LA VENARIA INTO THE LIGHT
Anthony McCall. Solid Light
Nella Citroniera di Filippo Juvarra, dal 28 giugno al 31 agosto 2025

Aperta al pubblico dal 28 giugno al 31 agosto 2025, l’esposizione è realizzata in collaborazione con Tate, UK, con la cura di Gregor Muir (Director of Collection at Tate Modern - Exhibition Curator) e di Andrew de Brún (Assistant Curator of International Art at Tate Modern - Exhibition Co-Curator), e con Lauren Buckley (Senior Project Curator, International Partnerships, Tate). Il progetto di allestimento è curato dall’architetto Giovanni Tironi.
Un’esposizione analoga è in corso alla Tate Modern di Londra dallo scorso anno fino alla fine di questo mese.

La mostra
I nuovi linguaggi e le espressioni artistiche di Anthony McCall consistono in scenografici fasci di luce piani, curvi e conici tesi a delineare volumi che, come lame fisiche, percorrono gli spazi oscurati della Citroniera juvarriana con rimandi ad una lettura contemporanea inedita degli ambienti barocchi e delle prospettive architettoniche della Reggia.
Le opere iniziali della mostra documentano le prime esplorazioni di McCall sulle forme geometriche negli anni '60 e '70, compresi i suoi primi disegni, fotografie e taccuini. Si prosegue con un video digitale della performance realizzata dall’artista nel film del 1972 Landscape for Fire, che documenta l’illuminazione coreografata di piccoli fuochi in una griglia geometrica, al crepuscolo, in un campo a North Weald in Inghilterra: mentre la luce del giorno svanisce, la griglia dei fuochi si astrae dal paesaggio creando un campo di luci, che a sua volta diventa quasi scultoreo nella proiezione del film.

Il fulcro dell’esposizione è costituito da quattro installazioni “solid light works”:

  • Line describing a cone del 1973, in cui una proiezione in lento movimento genera una forma conica volumetricamente definita nello spazio;

  • Doubling back del 2003, in cui le concavità e convessità delle linee proiettate creano uno spazio che include ed esclude alternatamente il corpo dello spettatore che vi interagisce;

  • Face to face IV del 2013, che attraverso due proiezioni opposte crea la suggestione di un incontro fra due persone;

  • Split second mirror I del 2018, le cui forme scultoree di luce sono create attraverso l’uso di uno specchio che rifrange la proiezione.

Le opere a "luce solida" di McCall descrivono forme e coni di luce in uno spazio tridimensionale tramite proiettori che emettono fasci di luce attraverso fumo atossico e permettono agli spettatori di sperimentare il mezzo del film come una forma scultorea. La luce proiettata penetra la foschia atossica presente nello spazio rendendo percepibile il volume tridimensionale del fascio luminoso e dando forma a sculture uniche, anche attraverso l’utilizzo di specchi che generano rifrazione della luce, esplorabili fisicamente da parte del pubblico che può attraversarle con il corpo, interagendovi nella totalità.
Le proiezioni invitano gli spettatori a diventare spettatori-partecipanti che, per vedere appieno la forma emergente, devono muoversi intorno ad essa, attraverso di essa e guardarla dall'interno verso l'esterno.

Le opere d'arte a "luce solida" di Anthony McCall generano sugli spettatori un fascino attrattivo e partecipativo, creando un’espressione artistica che sfuma i confini tra cinema, scultura e disegno.

Into the Light e McCall: un percorso unico con un unico biglietto alla Reggia di Venaria
Dalla Sala di Diana che ospita l’installazione Frames, passando per la Galleria Grande, lo spazio della Luce per eccellenza con le sue prospettive verso gli spazi esterni dove sono presenti “opere di luce” visitabili nei Giardini, per arrivare nell’alternanza di chiaro-scuro al Rondò alfieriano, alla Cappella di sant’Uberto fino alla Citroniera con la mostra Solid Light di Anthony McCall, percorrendo fasci di luce e declinazioni luminose, immersi in emozioni ed interpretazioni mutevoli e diverse: un unico percorso di visita con un biglietto unico.

Anthony McCall
Nato a St Paul’s Cray, Inghilterra, nel 1946. Vive e lavora a Manhattan. Anthony McCall è noto per le sue installazioni “solid-light”, una serie che ha iniziato nel 1973 con Line Describing a Cone, in cui una forma conica volumetrica composta da luce proiettata evolve lentamente nello spazio tridimensionale.
Occupando uno spazio tra scultura, cinema e disegno, la sua opera ha avuto un’importanza storica riconosciuta in mostre come Into the Light: the Projected Image in American Art 1964-77, Whitney Museum of American Art (2001-2); Lo schermo espanso: azioni e installazioni degli anni sessanta e settanta, Museum Moderner Kunst, Vienna (2003-4); L'occhio espanso Kunsthaus Zurigo (2006); Oltre il cinema: l'arte della proiezione, Hamburger Bahnhof, Berlino (2006-7); The Cinema Effect: Illusion, Reality and the Projected Image, Hirshhorn Museum, Washington DC (2008); e On Line, Museum of Modern Art (2010-11).

Le opere di McCall sono state esposte anche presso: Centre Pompidou, Parigi (2004); Tate Modern, Londra (2004); SFMoMA (2007); Serpentine Gallery, Londra (2007-2008); Hangar Bicocca, Milano (2009); Moderna Museet, Stoccolma (2009); Serralves, Porto (2011); Hamburger Bahnhof, Berlino (2012); Kunstmuseum St Gallen - Lokremise (2013); Eye Film Museum, Amsterdam (2014); Lugano Arte e Cultura (2015); Pioneer Works (2018); Hepworth Wakefield (2018); Buffalo AKG (2019) e Guggenheim Bilbao (2024).

Nel 1973, McCall si trasferisce a New York per continuare le sue performance incentrate sul fuoco e sulla luce e in quell'anno crea la sua prima opera Line describing a cone: un cono di polvere e fumo di sigaretta per illuminare un fascio di luce proveniente da un proiettore da 16mm. Nel corso di 30 minuti il fascio di luce si evolve lentamente per tracciare il contorno di un cono nello spazio tridimensionale, permettendo agli spettatori di sperimentare il mezzo del film come forma scultorea. L'opera invita gli spettatori a diventare spettatori-partecipanti: per vedere pienamente la forma emergente, ci si deve muove intorno ad essa, attraverso di essa e guardarla dall'interno verso l'esterno.

Line describing a cone, opera chiave della Tate Collection, focalizza l'attenzione sulle condizioni di fatto dell'esperienza visiva - tempo e spazio - e quindi sulle dimensioni essenziali del film stesso. Come ha osservato McCall nel 1974: «Il film esiste solo nel presente: il momento della proiezione. Esso non si riferisce a nulla al di là di questo tempo reale ...lo spazio è reale, non referenziale; il tempo è reale, non referenziale». Verso la fine degli anni ’70, McCall, viste le difficoltà incontrate nella realizzazione dei suoi lavori con luce e fumo all’interno degli spazi museali, rinuncia a realizzare nuove installazioni. Successivamente, grazie allo sviluppo dei proiettori digitali e la creazione delle macchine del fumo, nel 2003 realizza Doubling back, un’opera che, come da descrizione dell’autore stesso, «si ripiega su se stessa in modo che la sua incessante dinamica di interno ed esterno, inclusione all'interno e esclusione dallo spazio proiettato, sia ora registrata anche nel corpo dello spettatore».

McCall continua a sviluppare opere in solid-light, realizzando più recentemente nel 2013 Face to Face IV, una doppia proiezione in cui i proiettori si rivolgono in direzioni opposte, imitando persone che si incontrano e, nel 2018, Split second mirror I, utilizzando la rifrazione della luce per creare forme scultoree uniche da far esplorare fisicamente agli spettatori.

Anthony McCall. Solid Light
dal 28 giugno al 31 agosto 2025
Reggia di Venaria, Citroniera
Mostra inclusa in tutti i biglietti di ingresso alla Reggia:
Reggia, Reggia e Castello della Mandria, Tutto in una Reggia, Sere d’Estate alla Reggia e Sere d’Estate nei Giardini

Biglietto mostra dedicato:

  • Intero 8 euro

  • Ridotto 6 euro (gruppi di min. 12, max. 25 persone e quanti previsti da “Gratuiti e Ridotti”)

  • Ridotto ragazzi 4 euro (Under 21: ragazzi dai 6 ai 20 anni; e universitari under 26)

  • Gratuito: minori di 6 anni e quanti previsti da “Gratuiti”.

Nel periodo di apertura della mostra sono in vigore gli orari estivi con prolungamento fino alle ore 23 il venerdì e sabato (e giovedì 14 agosto), e fino alle ore 20 il martedì, mercoledì, giovedì e domenica.

Per altre informazioni: lavenaria.it – residenzerealisabaude.com

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