La Gen Z è più sveglia dei genitori: l’85% riconosce i contenuti falsi

 


In un momento in cui il dibattito pubblico si concentra sempre più su divieti e timori legati all’uso degli schermi, un nuovo report di GoStudent offre uno sguardo più sfumato e costruttivo.

Attraverso un’indagine su genitori e insegnanti italiani, emergono dati interessanti: la tecnologia è percepita come un alleato nell’apprendimento, ma serve maggiore consapevolezza per guidarne l’uso in modo sano ed efficace.

Il Future of Education Report 2025, basato sull’ analisi di oltre 5.000 genitori, studenti e insegnanti in tutta Italia, evidenzia un crescente divario di fiducia tra ciò a cui i bambini sono esposti online e gli strumenti a disposizione dei genitori per gestirlo.

Tecnologia e scuola: sì, ma con consapevolezza

In tutta Europa cresce la consapevolezza del ruolo centrale della tecnologia nell’educazione: oltre la metà dei genitori (58%) e il 67% degli insegnanti ritiene che senza l’accesso agli strumenti digitali, i ragazzi non sarebbero preparati al mondo del lavoro. Anche in Italia il tema è sentito, ma affrontato con equilibrio: solo il 46% dei genitori si dice preoccupato dal tempo trascorso online dai figli, contro il 52% della media europea. Quando si parla di età giusta per lo smartphone, le opinioni divergono: il 19% dei genitori italiani indica i 12 anni, mentre il 18% degli insegnanti abbassa l’asticella a 10 anni, a patto che l’uso sia accompagnato da un’educazione consapevole.

Cosa fanno davvero i ragazzi online? I numeri sorprendono

Nonostante le paure legate all’eccessivo uso di smartphone e tablet, i dati smentiscono l’immagine di una generazione distratta: secondo i genitori, il 63% dei ragazzi gioca online, ma il 45% li usa anche per fare i compiti e il 42% per interagire sui social. Le risposte dirette dei giovani (dati europei) confermano l’ampio utilizzo per lo studio (47%) e per i contenuti multimediali come video (37%) o social media (45%). Anche la creatività digitale emerge: il 33% dichiara di produrre contenuti come foto e video. I dispositivi, insomma, non sono solo fonte di intrattenimento, ma anche strumenti per apprendere e comunicare.

Fake news e deepfake: i giovani sono più attenti di quanto si pensi

Sebbene i genitori ritengano spesso esagerati i timori legati al digitale, quasi la metà ammette di non sapere davvero a cosa siano esposti i propri figli online. In Italia, solo il 34% dei genitori è consapevole dei rischi reali. Eppure, la Generazione Z e Alpha dimostrano maggiore lucidità: l’85% dei giovani in Europa è consapevole del rischio di fake news e contenuti manipolati. Restano però delle lacune: solo il 36% degli insegnanti italiani incoraggia abitualmente a verificare i fatti (contro il 60% dell’Austria e il 58% della Spagna) e il 53% afferma che gli studenti non sanno distinguere tra vero e falso. Un segnale chiaro che l’educazione digitale va rafforzata, a scuola e in famiglia.

È possibile visualizzare il report completo al seguente link:

Fattitaliani

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