IL 19 GIUGNO LA PRIMA DELL’OPERA ‘SIMON BOCCANEGRA’ IN SCENA SUL MARE DELLA SPEZIA CON LA SPECIALE SCENOGRAFIA DELL’AMERIGO VESPUCCI

 


Un palco galleggiante tra cielo e mare nel Golfo dei Poeti, l’Amerigo Vespucci come scenografia d’eccezione, un cast di 200 artisti, tra cui molti giovani talentuosi, e una storia che è un omaggio alla città della Spezia: il ‘Simon Boccanegra’ di Giuseppe Verdi, in scena sul Molo Italia il 19 giugno prossimo alle 21.00, con replica la sera successiva, è sicuramente tra gli eventi più suggestivi e attesi del programma per le Celebrazioni del Centenario del Palio del Golfo, promosso dal Comune della Spezia, Comitato delle Borgate e coordinato da Italian Blue Growth.

L’Opera, nata da un’idea dell’Associazione Amici del Loggiato, sarà a ingresso gratuito fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria. Il calendario completo degli eventi e tutte le informazioni si possono trovare sul sito ufficiale https://pal100.paliodelgolfo.it.

Un progetto unico, uno spettacolo d’eccellenza che non è semplicemente ospitato alla Spezia ma nasce per La Spezia. Un'opera site-specific, concepita per il Molo Italia e la maestosa presenza della nave scuola Amerigo Vespucci. La scenografia naturale del golfo, lo skyline della città e la spettacolarità del veliero diventano parte integrante dello spazio scenico, in un’esperienza visiva e teatrale senza precedenti, dove la potenza del canto si fonde con la bellezza del mare e la magia della vela.

Un’opera che è anche una rappresentazione simbolica per il Centenario del Palio: fu proprio Simone Boccanegra, ​durante il suo primo mandato come Doge di Genova, a riconoscere l’importanza strategica della Spezia. Nel 1343, su suo ordine, fu infatti istituita la Podesteria della Spezia, riconoscendo ufficialmente la città come un centro significativo per la produzione e il commercio del sale. Questo atto sottolineò il ruolo crescente della città nell’ambito della Repubblica di Genova. Un tributo potente e suggestivo alla tradizione spezzina, un viaggio artistico che intreccia passato e futuro, dove la voce del melodramma si unisce al respiro profondo del Golfo dei Poeti. Un’opera lirica, un veliero, un porto, un popolo. Un’occasione per fare cultura e spettacolo, insieme.

L’evento, che è nato da un’idea dell’Associazione Gli Amici del Loggiato e rientra nella terza edizione de ‘La Spezia Lirica Forum’ è promosso dal Comune della Spezia e coordinato da Italian Blue Growth, in collaborazione con Marina Militare, Regione Liguria e Autorità di sistema del Mar ligure orientale, con il contributo di Baglietto - Main Sponsor - e Sitep Italia, Contrepair e Fonderie Patrone, ed è la messa in scena del melodramma verdiano in un prologo e tre atti di Francesco Maria Piave e Arrigo Boito. La direzione artistica dello spettacolo è di Roberto Sèrvile, la regia, le luci e il concept firmati da Paolo Panizza e le scenografie di Franco Armieri. Sul palco 200 artisti tra cui 14 giovani cantanti solisti de ‘La Spezia Lirica’ accompagnati dall’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane e da Genova Vocal Consort con la direzione di Stefano Giaroli.

“La rappresentazione del Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi ai piedi dell’Amerigo Vespucci, il veliero più bello del mondo, di base alla Spezia e appena rientrato dopo un viaggio di circa un anno e mezzo, è un evento di portata mondiale, mai realizzato prima – dichiara il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - destinato a segnare la storia del Palio del Golfo, della Marina Militare e di tutta la provincia. Ho fortemente voluto questa opera anche come omaggio alla nascita della nostra città: fu infatti Simon Boccanegra, primo doge di Genova, a decretare, il 1° aprile 1343, la separazione dell’antica Spedia da Carpena, istituendo una podesteria autonoma e dando così avvio alla straordinaria storia amministrativa della Spezia. Dopo la Madama Butterfly sull’incrociatore Garibaldi, la sinergia tra Comune e Marina Militare dà vita a una nuova produzione eccezionale, che aprirà ufficialmente i festeggiamenti per il Centenario del Palio del Golfo. Celebrazione che vivremo con tre mesi di eventi, molti dei quali unici, come lo spettacolo di luci con 400 droni sul nostro golfo. E questo sarà solo l’inizio di un calendario ricco di iniziative, per un’estate davvero straordinaria”. 

“Portare un’opera lirica fuori dal teatro e metterla in scena sul mare, con la maestosa Nave Vespucci come scenografia naturale, è qualcosa di straordinario - spiega l’assessore al Palio del Golfo Maria Grazia Frijia - È un evento che unisce arte, storia e identità in un contesto unico al mondo, che rende omaggio alla nostra città e alla sua vocazione marinara. Ringraziamo profondamente la Marina Militare per aver reso possibile questo sogno: il Vespucci è un simbolo dell’Italia che tutto il mondo ci invidia, per la sua bellezza e per ciò che rappresenta. Il ‘Simon Boccanegra’ è molto più di uno spettacolo: è un momento di grande cultura e partecipazione popolare, inserito in un programma ricchissimo che celebra i cento anni del Palio del Golfo. Un secolo di storia che oggi si rinnova con uno sguardo al futuro, attraverso la forza del melodramma e la magia del nostro mare”.

“L’associazione Amici del Loggiato è lieta di presentare l’edizione 2025 de ‘La Spezia Lirica Forum’ che, dopo avere nei due anni passati proposto Don Giovanni e Madama Butterfly, punta quest’anno la sua attenzione sul Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi. La scelta non è casuale - spiega Maurizio Caporuscio, Presidente del Comitato Amici del Loggiato - ma si propone un triplice obiettivo: sottolineare il rapporto fra La Spezia e il mare, ricordare la figura storica del doge Boccanegra, preminente nelle vicende storiche fondative della città e celebrare l’altissimo appello alla civile convivenza e alla pace insito nell’opera verdiana. La rappresentazione dell’opera – racconta poi - avverrà in modo del tutto inedito: probabilmente per la prima volta al mondo: orchestra, coro, solisti si esibiranno su una grande piattaforma ancorata direttamente in mare, con la presenza partecipativa dell’Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo, orgoglio della Marina Militare, fulgido simbolo della nostra Nazione. Il mio più vivo ringraziamento va ai giovani artisti, da noi selezionati, e a quanti, in primis il Comune della Spezia, la Marina Militare, Ibg – Italian Blue Growth, i numerosi e qualificati sponsor in noi hanno creduto e ci hanno consentito di realizzare un sogno apparentemente impossibile. Il nostro auspicio è che Simon Boccanegra, un’opera immeritatamente poco rappresentata, abbia finalmente trovato alla Spezia il luogo ove i valori di cui essa è portatrice, trovino convinto riconoscimento”.

“Siamo felici di essere partner di un evento così importante per la città della Spezia e che conferma lo stretto legame tra Baglietto e il suo territorio - commenta Diego Michele Deprati, CEO di Baglietto - Saremo presenti anche in maniera concreta, con il nostro micro- museo itinerante "Tales from the Blue". Un percorso immersivo dentro l'entusiasmante storia di un cantiere che per oltre 170 anni è stato sinonimo di avanguardia ed eccellenza italiana”.

L’OPERA

Il Simon Boccanegra, Verdi e il Vespucci diventano in quest’opera metafora dell’italianità, mentre il mare diventa metafora del viaggio, della storia e della libertà. In questa particolare rappresentazione dove anche lo spazio scenico diventa assoluto protagonista, l’immagine dello spettacolo non vuol essere descrittiva di un’epoca e di luoghi storici ma piuttosto uno spazio simbolico. Uno spazio che seguendo la metafora che sovrappone l’Italia al Vespucci porta gli elementi simbolo della navigazione in scena “proiettando” il veliero sul palcoscenico e il palcoscenico sul veliero.

L’opera è un racconto di visioni, progetti e lotte della costruzione dell’Italia, come spiega anche il regista Paolo Panizza, che nel 2024 ha diretto la Madama Butterfly a bordo dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi. “Il Vespucci rappresenta l’Italia nel mondo, la nostra cultura millenaria, la nostra capacità di coniugare la bellezza all’ingegno, l’ingegno alla poesia. Il Vespucci è l’Italia. Da qui sono partito – spiega Panizza - per allestire l’opera Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi. Il Simon Boccanegra ha avuto due edizioni: la prima nel 1857 e la seconda, una profonda revisione, nel 1881. Per intenderci dieci anni dopo che Verdi scrisse l’Aida. Parliamo quindi della maturità assoluta di Verdi. La mia idea è quella di “approfittare” del Simon Boccanegra e della sua storia, per renderlo paradigma dell’Italia tutta, dalla Liguria a Venezia, da Firenze ai mari del Sud. Verdi e Vespucci, a formare un tutt’uno: arte, bellezza, cultura, eccellenza. L’Italia bella che siamo, in due parole. Il Boccanegra – conclude il regista - è un fondamentale tassello della storia che farà dell’Italia una nazione e vorrei fondere questa storia con la nostra contemporaneità, in uno spettacolo dallo stile visivo elegante e moderno, ma leggibile nel racconto e popolare nella percezione, come sempre è stata l’opera”.

LA TRAMA

L’opera di Verdi ripercorre la storia di Simone Boccanegra, corsaro al servizio della Repubblica Genovese, che viene eletto Doge in un susseguirsi di eventi appassionanti. Fu proprio Simone Boccanegra che, nel 1343, riconobbe ufficialmente la città della Spezia. 

Prologo            

Genova, XIV secolo. Grazie alle interessate manovre di Pietro e Paolo, il plebeo Simone Boccanegra, un tempo corsaro, è eletto doge. Maria, da cui ha avuto una figlia, è tenuta rinchiusa dal padre Jacopo Fiesco, ostile al loro amore. La bambina, affidata a una nutrice, scompare e Maria muore. 

Atto I

Sono passati venticinque anni. Jacopo ha allevato Amelia, salvata da un orfanotrofio. La giovane è amata da Gabriele Adorno, ma Simone vorrebbe darla in sposa al fido Paolo. Grazie a un medaglione   con   l’effigie   di   Maria   custodito   da   Amelia, il   doge riconosce nella fanciulla la figlia perduta. Gabriele viene arrestato con l’accusa di aver ucciso un pretendente della giovane che cercava di rapirla e, sospettando che il mandante sia Paolo, il doge lo esorta a maledire il vero colpevole.

Atto II

Persuaso da Paolo dell’esistenza di un legame impuro tra Simone e Amelia, Gabriele tenta di   uccidere il doge, il quale, salvatosi, gli svela di essere il padre della fanciulla e acconsente alla loro unione. Paolo, intanto, ha segretamente versato nella tazza di Simone un veleno dall’effetto lento   e mortale.

Atto III

Contro il doge si scatena la rivolta dei guelfi genovesi, ma Gabriele riesce a pacificare gli animi. Paolo è condotto al patibolo. Simone, ormai morente, benedice le nozze di Amelia con Gabriele e spira dopo aver proclamato il giovane nuovo doge di Genova.

Verdi porta in scena l’amore filiale e l’amore fra le genti, facendo risuonare un preponderante messaggio di pace, che prende corpo nell’ impressionante scena del gran consiglio dove la frase “E VÒ GRIDANDO PACE E VÒ GRIDANDO AMOR” non può che imprimersi a caratteri di fuoco nel cuore dello spettatore. Nella musica del Simon Boccanegra Verdi riesce a trasmettere sia la potenza che il carezzevole massaggio delle acque marine. Un capolavoro assoluto del repertorio verdiano.

Il cast alterna voci internazionali e giovani talenti. Sul palco Fernando Cisneros / Ettore Lee (Simon Boccanegra), Leyla Gu / Yijia Zhong (Amelia Grimaldi), Agostino Subacchi / Sergei Morozov (Jacopo Fiesco), Hyun-Seo Park / Jaebeom Park (Gabriele Adorno), Alan Storovoitov (Paolo Albiani), Lorenzo Medicina (Pietro), Aaron JimenezArienne Fort CannockBeatrice Ballo (ruoli comprimari).

L’OPERA DIVENTA UN PALCOSCENICO PER LANCIARE GIOVANI TALENTI

Un progetto nel progetto, volto alla valorizzazione dei giovani e dei loro talenti. In occasione della produzione della messa in scena del ‘Simon Boccanegra’, è stato indetto, come di consueto per le produzioni de ‘Gli amici del Loggiato’, un concorso-audizione per selezionare giovani cantanti con ottime capacità che potessero entrare a far parte del cast finale dell’opera. Sono state oltre 100 le candidature pervenute in poco tempo da tutto il mondo. Questi ragazzi, arrivati con il loro bagaglio di sogni, talento e passione, sono stati poi selezionati da una commissione di esperti che ha scelto i cantanti per comporre i due cast definitivi. Hanno anche potuto partecipare a un laboratorio lirico di preparazione all’opera con un corso di formazione tecnico-vocale e stilistico sulla prassi esecutiva del fraseggio, tenuto dal Maestro Roberto Sèrvile, per estrapolare il significato profondo del verbo verdiano, quello che lui amava definire “La parola scenica”. Per questi talenti, il ‘Simon Boccanegra’ diventa quindi una importante occasione di crescita artistica e, al contempo, di visibilità, perché potranno esibirsi di fronte ad agenti, registi e direttori artistici di rilievo internazionale.

Molti sono i giovani cantanti oggi in carriera, che dopo la partecipazione alle scorse rassegne si sono affermati nel panorama teatrale internazionale, come, ad esempio, Maria Agresta, considerata una delle migliori artiste del panorama lirico internazionale, impegnata nei più grandi teatri del mondo;

Laura Verrecchia che quest’anno vedremo nel Barbiere di Siviglia al Teatro La Fenice di Venezia; Marco Filippo Romano uno dei baritoni buffi di maggior talento sulla scena operistica italiana e internazionale; Iván Ayón Rivas, peruviano, protagonista nei più importanti teatri come il Teatro Carlo Felice di Genova, l’Opéra de Marseille, il Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Real di Madrid e altri; Giulio Pelligra uno dei più apprezzati tenori emergenti che ha collaborato con direttori d’orchestra come Roberto Abbado, Daniel Oren, Renato Palumbo, Stefano Ranzani, Donato Renzetti, Riccardo Frizza, Gabriele Ferro e Daniele Gatti; Radostina Nikolaeva per sei anni protagonista all’Opera Nazionale di Sofia, il palcoscenico del teatro più prestigioso della Bulgaria e molti altri.

 

NOTE DI REGIA A CURA DI PAOLO PANIZZA

Dopo la splendida avventura del 2024, ovvero l’allestimento della Madama Butterfly a bordo dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi, ho l’onore quest’anno di dare seguito a quel successo con un progetto ancora più spettacolare e avvincente, ancora più complesso e unico. Quest’anno il protagonista dell’allestimento sarà il veliero Amerigo Vespucci, la nave più bella del mondo. Esso rappresenta in primis un’eccellenza della nostra straordinaria Marina Militare, ma è ormai diventato molto più di questo: il Vespucci rappresenta l’Italia nel mondo, la nostra cultura millenaria, la nostra capacità di coniugare la bellezza all’ingegno, l’ingegno alla poesia. Il Vespucci è l’Italia. Da qui sono partito, per allestire l’opera Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi. Il Simon Boccanegra ha avuto due edizioni: la prima nel 1857 e la seconda, una profonda revisione, nel 1881; per intenderci dieci anni dopo che Verdi scrisse l’Aida. Parliamo quindi della maturità assoluta di Verdi. Dopo questa revisione, egli comporrà ancora solo due opere, l’Otello e il Falstaff. Queste ebbero come librettista il geniale Arrigo Boito e proprio a lui fu affidata la grande revisione del Boccanegra, quasi un “esame” che superò brillantemente e che convinse poi Verdi a comporre i suoi due ultimi capolavori, per l’appunto con Boito librettista.

Il Simon Boccanegra non ha arie famose o particolarmente celebri: è semplicemente bello tutto. È già un dramma moderno, che si concentra sull’insieme e non ha bisogno del “numero” tenorile o dell’aria di richiamo, aprendo le porte alle composizioni del Novecento. Teatro vero, quasi di prosa, con la musica celestiale di Verdi a fare come da colonna sonora di un film. Opera certo cupa, come lo è il mondo del potere, della politica, dei drammi famigliari. Uno squarcio di speranza solo nel finale: magistrale, alto, poetico. Letteratura fusa con la musica, Verdi e Boito. Eccellenze italiane, che scrivono la nostra storia grande e migliore, come il Vespucci.

Veniamo allo spettacolo. La mia idea è quella di “approfittare” del Simon Boccanegra e della sua storia, per renderlo paradigma dell’Italia tutta, dalla Liguria a Venezia, da Firenze ai mari del Sud. Verdi e Vespucci, a formare un tutt’uno: arte, bellezza, cultura, eccellenza. L’Italia bella che siamo, in due parole. Il Boccanegra è un fondamentale tassello della storia che farà dell’Italia una nazione e vorrei fondere questa storia con la nostra contemporaneità, in uno spettacolo dallo stile visivo elegante e moderno, ma leggibile nel racconto e popolare nella percezione, come sempre è stata l’opera.

Lo spazio non sarà il classico palcoscenico, ma una grande piattaforma posta in mare, alla quale sarà attraccato il Vespucci, sullo sfondo della città. A mia memoria, è anche la prima volta che un’opera lirica è allestita proprio sul mare, fisicamente in mare: un modo unico e spettacolare per esaltare le nostre radici, la Liguria, la Marina e celebrare in particolare La Spezia, che al vero Boccanegra deve anche la sua fondazione. L’evento si cala inoltre quest’anno nel Centenario del Palio della Spezia, integrato spettacolarmente nell’opera. Il Simon Boccanegra, Verdi e il Vespucci come metafora dell’italianità, il mare come metafora del viaggio, della storia e della libertà.

 

NOTE DI SCENOGRAFIA

Nella visione che il Simon Boccanegra non è che un tassello della storia che farà dell’Italia una nazione e che la storia prosegue nella contemporaneità, l’immagine dello spettacolo non vuol essere descrittiva di un’epoca e di luoghi storici ma piuttosto uno spazio simbolico. Uno spazio che seguendo la metafora che sovrappone l’Italia al Vespucci porta gli elementi simbolo della navigazione in scena “proiettando” il veliero sul palcoscenico e il palcoscenico sul veliero. È un grande timone e un ponte di comando la rappresentazione del potere che conquista Simon Boccanegra diventando Doge. Potere e responsabilità del governare, bussola e carte nautiche per orientare la rotta e, in queste, gli strumenti per la direzione; una visione ed un progetto. Potremmo in questo senso dire che quest’opera è un racconto di visioni, progetti e lotte della costruzione dell’Italia … un veliero ancora scomposto che riunisce le sue parti per poter salpare.

 

L’ORCHESTRA SINFONICA DELLE TERRE VERDIANE

Fondata nel 2003 dal M° Stefano Giaroli al fine di valorizzare giovani musicisti provenienti principalmente dall'Emilia Romagna, l'Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane si caratterizza attualmente come una delle più vivaci e dinamiche realtà orchestrali italiane e annovera tra le sue fila elementi di spicco che collaborano con prestigiose Orchestre nazionali e internazionali (Orchestra del Teatro Alla Scala di Milano, Teatro La Fenice di Venezia, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, Filarmonica "Arturo Toscanini", Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Arena di Verona etc...).

 

È l’orchestra ufficiale delle produzioni Liriche di Fantasia in RE e negli anni ha acquisito un vastissimo repertorio operistico, che va dalla quasi totalità delle opere verdiane a tutto Puccini, dalle opere italiane di Mozart a Carmen, dalle opere buffe di Rossini a tutto il più significativo verismo italiano. Non mancano nel suo repertorio opere meno eseguite come Werther di Massenet e Adriana Lecouvreur di Cilea. Negli anni ha anche aggiunto al proprio repertorio importanti ed impegnativi brani da concerto e sinfonici ed un’infinità di brani vocali che le permettono di esibirsi anche in numerosi recital lirico-sinfonici in tutta Europa.

 Si esibisce in numerosissimi Teatri ed auditorium italiani ed esteri, con crescente successo. Fra i più prestigiosi segnaliamo la KKL di Lucerna e l’Auditorium Casino di Basilea (Svizzera), il Chateau de l’Emperi di Salon de Provence (Francia), i Teatri Comunali di Reggio Emilia, Bolzano, Imperia, Bergamo, Busseto, Carpi, Perugia, La Spezia, Imperia, Savona, Fidenza, il Palazzo Ducale di Venezia, l’Auditorium Paganini di Parma, Manzoni di Bologna. Recente il successo con un importante programma sinfonico al Magnetic Festival di Capoliveri (Isola d’Elba), nonché i debutti di Turandot, Norma e Don Carlos.

Direttore principale dell'Orchestra Sinfonica Delle Terre Verdiane è Stefano Giaroli, ma molti sono stati i direttori d'orchestra che si sono avvicendati alla direzione: tra loro alcune prestigiose bacchette, tra le quali quelle Daniele Agiman, Carlo Palleschi, Valerio Galli, Claudio Micheli, Carla Delfrate, Marco Dallara, Stefano Romani, Simon Krecic.

 

GENOVA VOCAL CONSORT

Il Genova Vocal Consort nasce da un incontro fortuito tra due importanti realtà corali genovesi: il Coro Gonfalone di Coronata e il Coro Giuseppe Verdi di Genova. Nel Natale del 2017, le due formazioni si uniscono per una tournée di concerti, dando vita a una collaborazione che si rivelerà decisiva. Da questa esperienza nasce l’idea di fondere le due realtà in un'unica formazione, consolidando così un nuovo progetto artistico. L'entusiasmo e la determinazione dei circa 70 coristi, uniti alla collaborazione di alcuni artisti del Teatro Carlo Felice, portano alla fondazione dell'Associazione Società dei Concerti Genova, che avvia ufficialmente la sua attività l'11 settembre 2018. Cuore pulsante dell’associazione è il Genova Vocal Consort, diretto dal Maestro Pier Luigi Rosso, inizialmente curato tecnicamente dai Maestri di vocalità Annalisa Cerretti e Roberta e accompagnato al pianoforte dai Maestri Umberto Musso.

Oggi il coro segue lo stesso percorso sotto la preparazione dei Maestri Alex Castagneri e Martin Arita per quanto riguarda la vocalità. L’ensemble si pone come obiettivo la promozione e diffusione della musica sacra e sinfonica, con particolare attenzione al patrimonio storico musicale italiano e internazionale. Attraverso il coinvolgimento di artisti e formazioni provenienti da diverse realtà, il coro si propone di valorizzare e rendere accessibile a un pubblico sempre più vasto il grande repertorio musicale. All’inizio, il coro basava la propria attività esclusivamente su un repertorio sacro sinfonico. Con il passare del tempo, la scelta del repertorio si è allargata includendo il repertorio lirico. In questi anni, abbiamo collaborato con diverse ed importanti realtà liguri, come: Filarmonica di Arenzano, Filarmonica di Finalborgo, Orchestra La Superba della Filarmonica Città di Chiavari, Filarmonica C. Colombo di S. Margherita Ligure, Corpo Bandistico Città di Lavagna, Orchestra I Cameristi di Montefeltro, Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici, Orchestra Filarmonica Portuguesa, Scuola Musicale Giuseppe Conte, GIMYF Genoa International Music Young Festival, SempreVerdi Festival, Chiese in Musica (progetto del comune di Genova), Associazione Culturale OperaLand, Festival Nervi 2020.

 

IL DIRETTORE ARTISTICO ROBERTO SÈRVILE

Roberto Sèrvile ha al suo attivo una carriera più che trentennale nei teatri più importanti del mondo, come il Teatro alla Scala, l’Arena di Verona, il S. Carlo di Napoli, la Staatsoper di Vienna, il Deutscoper di Berlino, l’Opera di S. Francisco, l’Opera di Washington, l’Opera di Amsterdam, l’Opera di Zurigo ecc.

Si è cimentato in oltre 75 ruoli del repertorio italiano francese e russo. É stato diretto da importanti direttori da H. Von Karajan, Z. Metha, R. Muti S. Osawa A. Pappano, Abbado Gavazzeni, P. Domingo. Ha cantato a fianco di colleghi del calibro di L. Pavarotti, Mirella Freni, A. Kraus R. Alagna, S. Ramey. Ha collaborato con grandi registi da F. Zeffirelli, L. Ronconi, P. Pizzi. Ha inciso numerose produzioni discografiche e DVD con Ricordi, TDK. Sony, Foné, Opera Rara e Dynamics.

 

IL DIRETTORE D’ORCHESTRA STEFANO GIAROLI

Stefano Giaroli ha studiato pianoforte, composizione, direzione di coro e d’orchestra ai Conservatori di Reggio Emilia, Bologna e Parma. Dopo un brillante inizio come pianista solista, è progressivamente passato alla direzione, prima di coro, poi d’orchestra, soprattutto in ambito operistico.

Nella sua formazione gli incontri più significativi sono stati col padre Giuliano come suo sostituto nella direzione di importanti cori polifonici, col M.° Gianfranco Masini in qualità di suo assistente al Festival di Radio France a Montpellier, e con Martino Faggiani in importanti produzioni liriche presso il Teatro Comunale di Ferrara, il Teatro Comunale di Modena, il Teatro “R. Valli” di Reggio E. ed il Teatro “Strehler” di Milano. Nel 2001 ha debuttato come direttore d’opera (Traviata) alla “Messehalle” di Basilea (CH).

Dopo l’Orchestra da Camera dei Concerti d’Autunno ha fondato nel 2003 l’Orchestra Sinfonica “Cantieri d’Arte” e nel 2012 L’orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane, formazioni con le quali svolge un’intensa attività lirica sia in Italia che in Europa. Nel suo percorso artistico ha avuto modo di collaborare con cantanti di pregio, fra i quali spiccano Leo Nucci, Renato Bruson, Dimitra Theodosiou, ma soprattutto ha sempre cercato giovani cantanti da valorizzare. Fra gli altri ha portato alla ribalta il Soprano Anna Pirozzi, il Mezzosoprano Cristina Melis, il Tenore Diego Cavazzin e più recentemente il Tenore Alberto Profeta ed il Soprano Renata Campanella.

Nel tempo ha arricchito il proprio repertorio con Il barbiere di Siviglia, L’Italiana in Algeri e La Cenerentola di Rossini; Tosca, La Bohème, Suor Angelica, Madama Butterfly, Manon Lescaut di Puccini; Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e il Requiem di Mozart; La Vie Parisienne, Orfeo all’Inferno e La Belle Helene di Offenbach; L’Elisir d’Amore  di Donizetti; Attila, Trovatore, Rigoletto, Aida, Nabucco di Verdi; L’Amico Fritz e La Cavalleria Rusticana di Mascagni; Adriana Lecouvreur di F. Cilea; Carmen” di Bizet.

È ospite fisso da vent’anni del Festival Lyrique di Salon de Provence (Francia), frequenta abitualmente i podi dei Teatri Comunale di Bolzano, Alighieri di Asti, Donizetti di Bergamo, Alighieri di Ravenna, Rendano di Cosenza, Morlacchi di Perugia, Magnani di Fidenza, Comunale di Carpi, Sociale di Trento, Sociale di Sondrio, Giovanni da Udine, Comunale di Vicenza, Pavarotti di Modena e le Arene Estive di Fontanellato, Bolgheri, Gardone, Carrara, Marghera, Versiliana. Nel 2012 si è esibito con la sua Orchestra al KKL di Lucerna (Svizzera), e tenuto un concerto a Torino con Leo Nucci. Molto significative le due recite di Rigoletto da lui dirette nel luglio 2012 davanti la Casa Natale di Verdi a Roncole (Busseto – PR). Nel 2013 ha debuttato con Werther di Massenet e Otello di Verdi al Superga di Nichelino, ha diretto la sua orchestra a Basilea (Svizzera) accompagnando, fra gli altri, Renato Bruson. Ha poi debuttato nella stagione lirica del Teatro “Rendano” di Cosenza con due recite di Traviata e nell’estate 2013 ha diretto Rigoletto e Aida nell’ambito del prestigioso Festival internazionale “Opera Classica” in Germania e ha debuttato con una memorabile edizione di Aida al Teatro Ariston di Sanremo. Ha in seguito debuttato Norma di Bellini. Sempre nel 2015 ha iniziato la collaborazione col nascente Magnetic Festival di Capoliveri (Isola d’Elba), collaborazione che è proseguita per tutti i sette anni di vita del Festival. Ha poi debuttato il suo ventisettesimo titolo d’opera: Turandot. Nel 2018 ha debuttato il “Pipistrello” di Strauss al Comunale di Bolzano, diretto “Turandot” a Palazzo Farnese a Piacenza e “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” al Teatro Magnani di Fidenza, ottenendo un personale riconoscimento di critica e di pubblico. Nel 2019 ha debuttato “Lucia di Lammermoor” di Donizetti a Piacenza mentre nel 2020 ha debuttato “Una Notte a Venezia” di Strauss al Teatro Comunale di Modena. Recentissimo il debutto di “Don Carlo” di Verdi al Teatro Magnani di Fidenza, dirigendo un prestigiosissimo cast (Giacomo Prestia, Gustavo Porta, Giuseppe Altomare, Enkeleida Shkoza). Nel 2022, oltre a innumerevoli riprese del suo repertorio, si segnalano progetti di grande valore, quali il ritorno dopo oltre cinquant’anni dell’Opera Lirica nella città di Vicenza (Traviata al Teatro Comunale) e il ritorno dell’Opera dopo anni anche ad Asti (Teatro Alfieri – Don Giovanni). Entrambi i progetti hanno riscosso il pieno e traboccante successo di pubblico e la piena soddisfazione delle istituzioni che hanno contribuito.

Di particolare risonanza la direzione, nel 2024, alla Spezia, di “Madama Butterfly” portata in scena a bordo dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi, evento organizzato dal Comune della Spezia e dall’associazione Amici del Loggiato, in collaborazione con la Marina Militare. Per la prima volta in assoluto un’opera lirica è stata rappresentata su un’unità navale della Marina Militare. Nel 2025 ha debuttato al Teatro “Galli” di Rimini con 4 recite di Elisir d’Amore ed è imminente il debutto al Teatro “Arcimboldi” di Milano.

 

IL REGISTA PAOLO PANIZZA

Paolo Panizza comincia a lavorare da giovanissimo all'Arena di Verona, sua città natale, nel 1976. Da semplice figurante sviluppa una sincera passione per l'opera e comincia una lunga gavetta, dal mimo al Direttore di scena fino all'Assistente alla regia, che gli permette di coronare il suo sogno e di firmare nel 2003 la regia in Arena di Verona della Traviata, evento in recita unica, con Angela Georghiu, Josè Cura e Ambrogio Maestri sotto la direzione del M° Donato Renzetti. Durante gli studi classici, nel 1984 comincia anche la collaborazione con il M° Pier Luigi Pizzi e per quasi trent'anni è stato uno dei suoi principali assistenti lavorando in molti dei più importanti Teatri d'Opera, dal Teatro alla Scala di Milano al Liceu di Barcellona, dal San Carlo di Napoli al Real di Madrid, riprendendo anche molte delle sue regie. 

Come regista ha firmato importanti spettacoli in Italia e all'estero: dalla Turandot di Puccini al Megaron di Atene (2003), al Nabucco di Verdi per il Bicentenario del Teatro Municipale di Piacenza (2004) alla presenza dell'allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi; dal Barbiere di Siviglia con Leo Nucci, alla Traviata del Teatro Donizetti di Bergamo con Mariella Devia, replicata anche in successive otto piazze di un'acclamata tournée giapponese. Ha diretto Tosca al Seoul Arts Center (Seoul, 2012); il Trovatore a Lecce e a Rovigo (2014); per tre anni consecutivi (2013-2015) ha diretto, in successione, L’elisir d’amore di Donizetti, Così fan tutte di Mozart e La cenerentola di Rossini al Pafos Aphrodite Festival di Cipro. L’elisir d’amore, Traviata, la Vedova allegra, Madama Butterfly, Il barbiere di Siviglia, Aida, Carmen e Rigoletto sono invece i titoli rappresentati per l'evento di Capodanno a Rimini (dal 2012 al 2020); al Teatro Filarmonico in Verona - in collaborazione con l'Accademia del Teatro alla Scala di Milano - ha diretto La Cenerentola di Rossini (2016). Altre importanti produzioni sono: Faust di Gounod (2016, Osaka - Giappone), Traviata (2017, Seoul e Busan), Cavalleria rusticana di Mascagni (2019, Bartòk Plus Opera Festival a Miskolc, Ungheria), Il Trittico di Puccini (2019, Seoul) e ancora Rigoletto (2019, Teatro Politeama di Lecce), Cavalleria e Pagliacci (2020, Osaka), I racconti di Hoffmann (2021, Seoul) e Otello (2021, Osaka).

Al Teatro Galli di Rimini ha realizzato ancora il Don Pasquale per il Capodanno 2022 e una nuova Traviata per il Capodanno 2023. Partecipa poi da marzo a settembre alla stagione 100 dell’Arena di Verona che celebra il proprio centenario dalla nascita. Nel 2024 si dedica alla realizzazione dello spettacolo Donna è melodia per il centenario di Giacomo Puccini rappresentato nel Festival internazionale di musica del Veneto promosso dalla Regione. Partecipa alla stagione dell’Arena 2024, compreso lo spettacolo dell’inaugurazione La Grande Opera Italiana Patrimonio dell’Umanità del 7 giugno 2024. Il 24 giugno debutta alla Spezia una nuova Butterfly, un evento di risonanza mondiale, anche perché è la prima volta che un’opera lirica integrale viene eseguita su una nave da guerra e nello specifico sulla portaerei Garibaldi della Marina Italiana, meritando perfino un articolo sul Times di Londra. È infine a Seoul in settembre/ottobre per la trasferta della Turandot di Zeffirelli con l’Arena di Verona e si ferma poi per il Gala Puccini della Seoul National University, alla presenza dell’ambasciatrice d’Italia.

‘PAL100!’ è frutto della stretta collaborazione con Regione LiguriaMinistro per la Protezione Civile e le Politiche del MareMarina MilitareAeronautica MilitareComune di LericiComune di PortovenereCamera di Commercio Riviere di LiguriaConfindustria La SpeziaPropeller Club e Assonautica. Con il contributo di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure OrientaleFondazione Carispezia, BagliettoLa Spezia Cruise TerminalMBDA, Sitep ItaliaContREPAIRJobson ItaliaObi, Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana, Le terrazzeANCE La SpeziaLa Spezia Port ServiceD-Marin, Sepor, Fonderie Patrone, Società edilizia Tirrena, Fluid Global Solutions, Assonautica La Spezia, Consorzio Marittimo Turistico Cinque Terre - Golfo dei Poeti.


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