"Tracce Oniriche: Fotografia tra memoria e materia” di Dodo Veneziano

Si inaugura sabato 24 maggio la mostra fotografica "Tracce Oniriche: Fotografia tra memoria e materia” di Dodo Veneziano 

La fotografia nellera delledulcorazione delle proprie maschere.

Un viaggio visivo tra imperfezione, memoria e identità: Tracce Oniriche è il titolo della mostra personale che segna una tappa fondamentale nel percorso artistico di Dodo Veneziano, dopo oltre quarantanni di ricerca fotografica. Lontano dalla narrazione levigata e patinata dellimmagine contemporanea, questo progetto si fonda sullaccoglienza del difetto, del frammento e dellerrore come elementi centrali di unestetica intima e sincera.

La selezione delle numerose opere in mostra non risponde a un criterio formale, ma a unurgenza interiore: ridare voce a quelle immagini rimaste a lungo silenziose nellarchivio personale, scartate in passato ma oggi risignificate alla luce di un cambiamento profondo nello sguardo e nella consapevolezza dellautore.

Tracce Oniriche è una riflessione visiva sul tempo trascurato, sul potere della vulnerabilità e sul valore della memoria come materia viva. Un invito a riconoscere nella fotografia non un atto di perfezione, ma un gesto di verità.

L'evento organizzato nell'ambito del XIV Festival Settimana delle Culture, ospiterà durante la serata inaugurale  la presentazione del saggio fotografico "Frammentazioni. (Re)sistenza fotografica di Dodo Veneziano" della storica e critica d'arte Laura Francesca Di Trapani. 

Un attraversamento della fotografia, iniziato da un vissuto personale, fino al raggiungimento di una visione che possa appartenere a ognuno di noi, solcando la potenza di questo linguaggio non verbale che da sempre ci rende prede del suo fascino e del suo mistero. Lapproccio scelto dallautrice è allinsegna della soggettività (ma non potrebbe essere altrimenti). La lettura fotografica, come Susan Sontag ci insegna, deve essere individuale e non imposta, di chi in prima persona si appassiona e ragiona sulla nascita di un atto visivo, di chi vuole scegliere di descrivere lumanizzazione di un autore e della sua opera. Raccontare la fotografia attraverso il percorso umano e artistico di Dodo Veneziano ha significato instaurare un processo di tipo conoscitivo, da cui sono derivate svariate riflessioni e confronti intorno al valore di un'immagine, al concetto di scarto fotografico, al significato di frammentazione fotografica, al concetto di doppio, alla visione intima tra il fotografo e il soggetto. Un percorso attraverso il linguaggio fotografico, in cui sono stati dipanati fili sottili di temi delicati e profondi, quali la memoria, lidentità, il dolore in un corpo, i meandri acquitrinosi di una mente. Una storia personale in cui la fotografia è stata vissuta come atto liberatorio, generando una narrazione visuale molto forte che ci ha permesso di leggere la propria esperienza attraverso quella dellaltro. Nella visione, nellosservazione di un corpo, di un oggetto si instaura il dialogo col mondo circostante. Questa forma altamente meditativa è testimonianza della presenza dellessere umano nello spazio, del suo sguardo che si concretizza. La fotografia - allinterno di un dibattito sulla conoscenza - rappresenta una disputa estremamente attiva a livello conoscitivo, estetico, filosofico per luomo. Poiché non si tratta meramente di immagini, ma di un processo, conseguenza di una visione intima, non esclusivamente generato da un dispositivo meccanico, ma da un dialogo che si è sedimentato nel tempo. 


Per informazioni 

Web: www.dodoveneziano.com | Mail: info@dodoveneziano.com | Cell.: 3477578820



Fattitaliani

#buttons=(Accetta) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !
To Top