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ph Eric Larrayadieu |
Restano pochissimi posti disponibili domenica 18 maggio per l’unica data di Mitridate, re di Ponto, la prima opera scritta nel 1770 da un Mozart quattordicenne per il Regio Ducal Teatro di Milano, per cui avrebbe composto Ascanio in Alba nel 1771 e Lucio Silla nel 1772.
L’opera, su libretto di Vittorio Amedeo Cigna Santi tratto da Racine e rimaneggiato dal Parini, arriva alla Scala in forma di concerto con Les Talens Lyriques diretti da Christophe Rousset e un brillante cast che comprende Lavy Sekgapane come Mitridate, Jessica Pratt come Aspasia, Olga Bezsmertna come Sifare, Rose Naggar-Tremblay come Farnace, Maria Kokareva come Ismene, Alasdair Kent come Marzio e Nina van Essen come Arbate.Grande è l’attesa per il ritorno alla Scala di Jessica Pratt dopo le ovazioni per la sua Konstanze nella Entführung aus dem Serail diretta da Thomas Guggeis nel 2024 e il clamoroso successo all’Opera di Firenze nella parte di Norma. Torna anche Olga Bezsmertna, ascoltata alla Scala in un repertorio che spazia dalla Calisto di Cavalli al Ring wagneriano, incluso il grande successo come protagonista di Rusalka. Debutta invece alla Scala Alasdair Kent, tenore australiano che si è rapidamente imposto nelle principali sale internazionali in un repertorio tra il Settecento e il Belcanto.
Christophe Rousset
Clavicembalista,
direttore d’orchestra e didatta, Christophe Rousset è una delle figure di
spicco nell’esecuzione del repertorio preclassico, classico e preromantico
secondo la prassi storicamente informata. Dopo gli studi di clavicembalo con
Huguette Dreyfus e poi con Bob van Asperen nel 1991 crea l’ensemble Les Talens
Lyriques, con cui si esibisce regolarmente in tutta Europa (Opéra National de
Paris, Opéra Comique, Théâtre des Champs-Élysées, Philharmonie de Paris, Opéra
Royal de Versailles, Dutch National Opera, Concertgebouw di Amsterdam, Opéra di
Losanna, Teatro Real di Madrid, Staatsoper di Vienna e Theater an der Wien,
Théâtre Royal de La Monnaie e Bozar di Bruxelles, Wigmore Hall di Londra e
Barbican Centre), nonché in tournée in altre parti del mondo (Messico, Nuova
Zelanda, Canada, Stati Uniti…). L’ultima fatica discografica di Rousset con Les
Talens Lyriques è uscita da poche settimane è Cublai, Gran Kan de’ Tartari
di Salieri, l’allievo di Gassmann.
Contemporaneamente continua a esibirsi come clavicembalista e musicista da camera e svolge un’intensa attività didattica. Alla Scala ha debuttato nel 2013 con La scala di seta di Rossini ed è tornato nel 2021 con una fortunata produzione della Calisto di Cavalli con la regia di David McVicar e nel 2025 con L’opera seria di Florian Leopold Gassman con la regia di Laurent Pelly. In concerto ha recentemente diretto il Monteverdi Choir e gli English Baroque Soloists in una serata dedicata a Charpentier e Bach.
Les Talens Lyriques
L’Ensemble,
che prende il nome dal sottotitolo dell’opera di Rameau Les Fêtes d’Hébé (1739),
è stato fondato nel 1991 dal clavicembalista e direttore d’orchestra
Christophe Rousset. Con un vasto repertorio lirico e strumentale che va dal
primo Barocco al nascente Romanticismo, l’orchestra cerca di far luce sui
grandi capolavori della storia della musica, spesso riscoprendo opere rare o
inedite, veri e propri anelli mancanti del patrimonio musicale europeo. Tale
lavoro musicologico ed editoriale è una priorità per l’Ensemble e contribuisce
alla sua fama. L’Ensemble si esibisce in tutto il mondo, con organici che vanno
da pochi musicisti a oltre sessanta interpreti. La nuova stagione per il
2024-2025, intitolata “Miti e storie”, esplorerà vicende mitologiche e
leggendarie, quali Ifigenia in Aulide di Nicola Porpora, l’Orlando e
il Giulio Cesare di Händel, Mitridate di Mozart, L’opera seria
di Gassmann, l’Oratorio di Pasqua di Bach e Proserpine di
Lully. Contemporaneamente, il gruppo offrirà una serie di concerti e recital
con una giovane generazione di solisti oltre ai fedeli interpreti che
parteciperanno alle tournee internazionali. L’Ensemble vanta una ricca
discografia che comprende oggi più di cento incisioni, tra le quali la colonna
sonora del film Farinelli (1994) di Gérard Corbiau, che ha venduto
oltre un milione di copie. Recentemente il gruppo ha pubblicato: Airs de
Cantates pour alto con Zoltan Darago, la prima ricreazione mondiale di Cublai,
Gran Kan de’ Tartari di Antonio Salieri, la ristampa digitale dell’integrale
dei brani per clavicembalo di Francois Couperin e The Complete Toccatas,
che conclude l’esplorazione del corpus tastieristico di J.S. Bach.
Mitridate, re di Ponto
Spiega Raffaele Mellace nel programma di sala: “Il 26 dicembre 1770 la stagione principale del Teatro Regio Ducale – la sala che sarebbe stata ridotta in cenere appena cinque anni dopo e sostituita nel 1778 dal Teatro alla Scala – si apriva con il lavoro di un compositore neppure quindicenne. L’allestimento del Mitridate, re di Ponto rappresentò il debutto d’un Mozart adolescente nella carriera da operista, tramite la porta principale di uno dei massimi teatri della Penisola, nella serata inaugurale della stagione e nel genere maggiore dell’opera seria, dopo il tentativo fallito di proporre un’opera buffa a Vienna due anni prima e altre esperienze sceniche minori. Propiziò la prestigiosa commissione la frequentazione del conte Karl Joseph Firmian, ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca, da parte di Mozart e del padre Leopold. […] La vicenda dell’opera, ambientata a Ninfea (Nymphaeum), città portuale nella Penisola di Crimea, ruota attorno a Mitridate VI Eupatore (132-63 a.C.), spina nel fianco della Roma repubblicana, come narrano gli storici antichi, da Plutarco a Plinio il vecchio. […] Nel Mitridate, re di Ponto l’adolescente Wolfgang, perfettamente a giorno dei modelli italiani coevi (come l’Armida abbandonata di Jommelli, vista a Napoli nel maggio 1770, alla vigilia della composizione del Mitridate), non solo esibisce compiuta maturità nel confezionare parti adeguate a interpreti esigenti e nel gestire la vasta campata di un’opera seria, ma aspira a innovare le strutture classiche del dramma metastasiano insufflandovi una materia musicale debordante, che supera per potenza e sottigliezza espressiva la produzione allora corrente. Vi contribuiscono arie articolate e complesse oppure compatte, che spiccano per l’evidenza della caratterizzazione drammatica, e i frequenti (ben sette), sofisticati recitativi accompagnati, che squadrano implacabili i recessi dell’animo con sorprendente maturità di penetrazione psicologica”.
Prezzi:
da 60 a 15 euro
Infotel
02 72 00 37 44
www.teatroallascala.org
Restano pochissimi posti disponibili domenica 18
maggio per l’unica data di Mitridate, re di Ponto, la prima
opera scritta nel 1770 da un Mozart quattordicenne per il Regio Ducal Teatro di
Milano, per cui avrebbe composto Ascanio in Alba nel 1771 e Lucio
Silla nel 1772. L’opera, su libretto di Vittorio Amedeo Cigna Santi tratto
da Racine e rimaneggiato dal Parini, arriva alla Scala in forma di concerto con
Les Talens Lyriques diretti da Christophe Rousset e un brillante cast che comprende Lavy Sekgapane
come Mitridate, Jessica Pratt come Aspasia, Olga Bezsmertna come Sifare, Rose
Naggar-Tremblay come Farnace, Maria Kokareva come Ismene, Alasdair Kent come Marzio
e Nina van Essen come Arbate.
Grande è l’attesa per il ritorno alla Scala di Jessica Pratt dopo le
ovazioni per la sua Konstanze nella Entführung aus dem Serail diretta da
Thomas Guggeis nel 2024 e il clamoroso successo all’Opera di Firenze nella
parte di Norma. Torna anche Olga Bezsmertna, ascoltata alla Scala in un
repertorio che spazia dalla Calisto di Cavalli al Ring wagneriano,
incluso il grande successo come protagonista di Rusalka. Debutta invece
alla Scala Alasdair Kent, tenore australiano che si è rapidamente imposto nelle
principali sale internazionali in un repertorio tra il Settecento e il
Belcanto.
Christophe Rousset
Clavicembalista,
direttore d’orchestra e didatta, Christophe Rousset è una delle figure di
spicco nell’esecuzione del repertorio preclassico, classico e preromantico
secondo la prassi storicamente informata. Dopo gli studi di clavicembalo con
Huguette Dreyfus e poi con Bob van Asperen nel 1991 crea l’ensemble Les Talens
Lyriques, con cui si esibisce regolarmente in tutta Europa (Opéra National de
Paris, Opéra Comique, Théâtre des Champs-Élysées, Philharmonie de Paris, Opéra
Royal de Versailles, Dutch National Opera, Concertgebouw di Amsterdam, Opéra di
Losanna, Teatro Real di Madrid, Staatsoper di Vienna e Theater an der Wien,
Théâtre Royal de La Monnaie e Bozar di Bruxelles, Wigmore Hall di Londra e
Barbican Centre), nonché in tournée in altre parti del mondo (Messico, Nuova
Zelanda, Canada, Stati Uniti…). L’ultima fatica discografica di Rousset con Les
Talens Lyriques è uscita da poche settimane è Cublai, Gran Kan de’ Tartari
di Salieri, l’allievo di Gassmann.
Contemporaneamente
continua a esibirsi come clavicembalista e musicista da camera e svolge
un’intensa attività didattica. Alla Scala ha debuttato nel 2013 con La scala
di seta di Rossini ed è tornato nel 2021 con una fortunata produzione della
Calisto di Cavalli con la regia di David McVicar e nel 2025 con L’opera
seria di Florian Leopold Gassman con la regia di Laurent Pelly. In concerto
ha recentemente diretto il Monteverdi Choir e gli English Baroque Soloists in
una serata dedicata a Charpentier e Bach.
Les Talens Lyriques
L’Ensemble,
che prende il nome dal sottotitolo dell’opera di Rameau Les Fêtes d’Hébé (1739),
è stato fondato nel 1991 dal clavicembalista e direttore d’orchestra
Christophe Rousset. Con un vasto repertorio lirico e strumentale che va dal
primo Barocco al nascente Romanticismo, l’orchestra cerca di far luce sui
grandi capolavori della storia della musica, spesso riscoprendo opere rare o
inedite, veri e propri anelli mancanti del patrimonio musicale europeo. Tale
lavoro musicologico ed editoriale è una priorità per l’Ensemble e contribuisce
alla sua fama. L’Ensemble si esibisce in tutto il mondo, con organici che vanno
da pochi musicisti a oltre sessanta interpreti. La nuova stagione per il
2024-2025, intitolata “Miti e storie”, esplorerà vicende mitologiche e
leggendarie, quali Ifigenia in Aulide di Nicola Porpora, l’Orlando e
il Giulio Cesare di Händel, Mitridate di Mozart, L’opera seria
di Gassmann, l’Oratorio di Pasqua di Bach e Proserpine di
Lully. Contemporaneamente, il gruppo offrirà una serie di concerti e recital
con una giovane generazione di solisti oltre ai fedeli interpreti che
parteciperanno alle tournee internazionali. L’Ensemble vanta una ricca
discografia che comprende oggi più di cento incisioni, tra le quali la colonna
sonora del film Farinelli (1994) di Gérard Corbiau, che ha venduto
oltre un milione di copie. Recentemente il gruppo ha pubblicato: Airs de
Cantates pour alto con Zoltan Darago, la prima ricreazione mondiale di Cublai,
Gran Kan de’ Tartari di Antonio Salieri, la ristampa digitale dell’integrale
dei brani per clavicembalo di Francois Couperin e The Complete Toccatas,
che conclude l’esplorazione del corpus tastieristico di J.S. Bach.
Mitridate, re di Ponto
Spiega
Raffaele Mellace nel programma di sala: “Il 26 dicembre 1770 la stagione
principale del Teatro Regio Ducale – la sala che sarebbe stata ridotta in
cenere appena cinque anni dopo e sostituita nel 1778 dal Teatro alla Scala – si
apriva con il lavoro di un compositore neppure quindicenne. L’allestimento del Mitridate,
re di Ponto rappresentò il debutto d’un Mozart adolescente nella carriera
da operista, tramite la porta principale di uno dei massimi teatri della
Penisola, nella serata inaugurale della stagione e nel genere maggiore
dell’opera seria, dopo il tentativo fallito di proporre un’opera buffa a Vienna
due anni prima e altre esperienze sceniche minori. Propiziò la prestigiosa commissione
la frequentazione del conte Karl Joseph Firmian, ministro plenipotenziario della
Lombardia austriaca, da parte di Mozart e del padre Leopold. […] La vicenda
dell’opera, ambientata a Ninfea (Nymphaeum), città portuale nella Penisola di Crimea,
ruota attorno a Mitridate VI Eupatore (132-63 a.C.), spina nel fianco della
Roma repubblicana, come narrano gli storici antichi, da Plutarco a Plinio il
vecchio. […] Nel Mitridate, re di Ponto l’adolescente Wolfgang,
perfettamente a giorno dei modelli italiani coevi (come l’Armida abbandonata
di Jommelli, vista a Napoli nel maggio 1770, alla vigilia della
composizione del Mitridate), non solo esibisce compiuta maturità nel
confezionare parti adeguate a interpreti esigenti e nel gestire la vasta
campata di un’opera seria, ma aspira a innovare le strutture classiche del
dramma metastasiano insufflandovi una materia musicale debordante, che supera
per potenza e sottigliezza espressiva la produzione allora corrente. Vi
contribuiscono arie articolate e complesse oppure compatte, che spiccano per
l’evidenza della caratterizzazione drammatica, e i frequenti (ben sette),
sofisticati recitativi accompagnati, che squadrano implacabili i recessi
dell’animo con sorprendente maturità di penetrazione psicologica”.
Prezzi:
da 60 a 15 euro
Infotel
02 72 00 37 44
www.teatroallascala.org