Intervista a Simone Barotti: ''Col tempo ho imparato a fidarmi di più del mio istinto''

 


’Come un Vampiro’’ (Etichetta SI.FI.RECORD) è il titolo del nuovo singolo del cantautore Simone Barotti, dal 23 maggio disponibile su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica. Il brano, scritto e composto dallo stesso cantautore romano, è prodotto da Valerio Ciccarelli (STUDIOVALE)

I Vampiri energetici ci rubano l’anima -spiega l’artista romano- ci tengono in bilico tra le emozioni costringendoci a rimanere legati ad un rapporto dannoso approfittandosi delle debolezze che abbiamo, fino a scomparire definitivamente o dando vita ad un gioco terribile di luci ed ombre da cui ricavano soddisfazione. “Come un Vampiro” è uno spaccato sulle dinamiche di queste persone ed un’esortazione a farsi forza e reagire per liberarsi definitivamente dalla stretta del narcisismo.

Simone Barotti è un cantautore romano. E’ tra i protagonisti del musical “1998” nel 2010. E’ a teatro anche nel 2014 e 2015, quando i brani del suo primo disco vengono adattati allo spettacolo “Il cuore ha più stanze di un bordello” di Gabriel Garcia Marquez. Apre poi i concerti di Tosca e fa da starter agli spettacoli del comico Antonio Giuliani. La sua caratteristica principale è quella di spaziare tra diversi generi musicali e si rifiuta di etichettare la sua musica. Pubblica due fortunati EP e diversi singoli di successo tra cui QUANDO SPEGNI LA LUCE e AMAMI DA ORA. Il 24 settembre del 2021 pubblica GIMME MORE. Simone trasforma in Jazz la hit della pop star Britney Spears. Il brano raggiunge la posizione n°1 della Itunes Top chart sezione Jazz. Nel 2023 è il momento di “Amore Tossico“, un brano tango/dance che raggiunge la posizione n° 4 tra i brani emergenti più trasmessi in radio e la posizione n° 17 tra i brani pop per il prestigioso sito classificaindipendentiweb.it. Il videoclip raccoglie circa 60 mila visualizzazioni. Il 24 Novembre 2023 esce “Indivisibili (Il Filo Rosso)“. Il testo prende spunto dalla leggenda orientale del “Filo Rosso del Destino”. Nel 2024 festeggia i dieci anni di carriera discografica con un concerto evento all’OFF OFF TEATHRE, al centro di Roma, registrando il sold out e presentando il brano “Mi sono Perso a Roma“.

Cosa rappresenta per te questo brano?
"COME UN VAMPIRO" è una provocazione. Ho scelto di scriverlo in prima persona per entrare nella mente di chi manipola, di chi si nutre emotivamente degli altri, proprio come un vampiro. Parla di narcisismo, di relazioni tossiche, e del sottile potere che alcune persone esercitano senza scrupoli. È un modo per mettere l’ascoltatore a disagio, per costringerlo a confrontarsi con dinamiche che spesso subiamo – o, a volte, mettiamo in atto senza rendercene conto. Non è una confessione personale, ma un ritratto scomodo, volutamente diretto.


Come si è evoluto il tuo modo di fare musica?
Col tempo ho imparato a fidarmi di più del mio istinto. All’inizio cercavo di seguire delle regole, dei modelli, poi ho capito che la mia voce è più forte quando lascio spazio alla spontaneità. Oggi cerco l’essenziale: dire tanto con poco, ma senza mai perdere la profondità. Anche nella produzione, sono diventato ancora più curioso, più aperto a contaminazioni e suoni nuovi.  

Raccontaci del videoclip, com’è nata l’idea e qual è il messaggio che vuoi mandare?
Il videoclip di "COME UN VAMPIRO" nasce con l’idea di rappresentare visivamente la dinamica della manipolazione emotiva. All’inizio ci sono sei attori immobili, come svuotati, e io – il "vampiro energetico" – mi muovo tra loro, li sfioro, li uso, li controllo. È una metafora visiva molto chiara: chi manipola spesso si nutre della vitalità degli altri, senza dar nulla in cambio. Ma nel video qualcosa cambia: quelle figure apparentemente passive si risvegliano, prendono coscienza e alla fine si rivoltano contro di me. Il messaggio è che nessun potere, nemmeno quello più sottile e tossico, è eterno. Prima o poi le maschere cadono, e chi viene manipolato può trovare la forza di reagire. Non è un videoclip rassicurante, ma vuole far riflettere su ruoli e responsabilità dentro le relazioni.

Dove vorresti arrivare con la tua musica?
Non ho una mappa con una X rossa sopra. La musica per me è un processo, non una destinazione. Se proprio devo rispondere: vorrei arrivare a far pensare, a far storcere il naso, o magari a far sentire qualcuno un po’ meno solo mentre ascolta. Poi se nel frattempo arrivo anche a San Siro… prometto che ci vado a piedi.  

Fattitaliani

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