(trailer) La verità che Edipo sta cercando è chiara. Ma la luce di quella verità, per lui che è il campione della chiarezza, è troppo forte e infine lo acceca.
Considerato uno dei testi teatrali più belli di tutti i tempi, Edipo re di Sofocle rappresenta il simbolo universale dell’eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato. Arrivato al potere grazie alla sua capacità di “far luce attraverso le parole”, abilità che gli aveva permesso di sconfiggere la Sfinge che tormentava la città di Tebe, Edipo è costretto, attraverso una convulsa indagine retrospettiva, a scoprire che il suo passato è una lunga sequenza di orrori e delitti, fino a riconoscere la drammatica verità delle ultime, desolate parole del Coro: “Non dite mai di un uomo che è felice, finché non sia arrivato il suo ultimo giorno”.
In
una città che non vediamo mai, un lamento arriva da lontano. È Tebe martoriata
dalla peste. Un gruppo di persone non dorme da giorni. Come salvarsi? A chi
rivolgersi per guarire la città che muore? Al centro della scena, al centro
della città, al centro del teatro c’è lui, Edipo. Lui, che ha saputo illuminare
l’enigma della Sfinge con la luce delle sue parole, si trova ora di fronte alla
più difficile delle domande: chi ha ucciso Laio, il vecchio re di Tebe? La
risposta che Edipo sta cercando è chiara fin dall’inizio, e tuona in due sole
parole: “sei tu”. Ma Edipo non può ricevere una verità così grande, non la può
vedere. Preferisce guardare da un’altra parte. Sarà la voce di Apollo, il dio
nascosto, il dio obliquo, a guidarlo attraverso un’inchiesta in cui
l’inquirente si rivelerà essere il colpevole. Presto si capirà che il medico
che avrebbe dovuto guarire la città è la malattia. Perché è lui, Edipo,
l’assassino e quindi la causa del contagio. La luce della verità è il dono del
dio. Ma anche la sua maledizione.
La nuova regia di Andrea De Rosa, che torna per l’occasione a lavorare con Fabrizio Sinisi dopo la fortunata collaborazione sul testo di Processo Galileo, parte dalla storia di Edipo re che ruota attorno alla verità, proclamata, cercata e misconosciuta. “Il sapere è terribile, se non giova a chi sa.” Nello spettacolo di De Rosa, Edipo è interpretato da Marco Foschi, affiancato da Roberto Latini nel ruolo di Tiresia, da Frédérique Loliée nella parte di Giocasta, Fabio Pasquini di Creonte e da un coro dalle molteplici voci di Francesca Cutolo e Francesca Della Monica. La messa in scena di Edipo re si avvale dell’intervento artistico di Graziella Pepe ai costumi, Pasquale Mari alle luci e di G.U.P. Alcaro ai suoni, questi ultimi, tra le molte collaborazioni, hanno affiancato De Rosa in Solaris. Le scene sono state affidate a Daniele Spanò.
Note
di regia di Andrea De Rosa
La novità più importante di questo adattamento del testo di Sofocle consiste nell’aver affidato allo stesso attore i ruoli di Tiresia e di tutti i messaggeri. Non si tratta solo di uno stratagemma registico, ma di mettere in scena un personaggio che, di volta in volta, rappresenti una manifestazione del dio Apollo, della sua voce oscura, dei suoi oracoli. Questo spettacolo sarà per me un proseguimento del lavoro iniziato con Le Baccanti. Se in quello tutto ruotava intorno alla figura e alla voce di Dioniso, in questo il protagonista nascosto sarà Apollo. A queste divinità non dobbiamo smettere di prestare ascolto se è vero, come dice Platone, che “i più grandi doni vengono dati agli uomini dagli dèi attraverso la follia”. A quella follia è sicuramente legata la nascita, forse anche il destino, del teatro occidentale.
Note
sul testo di Fabrizio Sinisi
Questa traduzione di Edipo re la considero, in un certo senso, un saggio su Apollo. Non solo perché Andrea De Rosa mi ha domandato di comporre appositamente un inserto originale che funzionasse come una sorta di preghiera, capace di evocare alcune fra le caratteristiche meno conosciute di questo dio spesso considerato solare e aggraziato – Apollo come essere capriccioso, vendicativo, infantile, ambiguo, competitivo, sanguinario. “Il dio con il coltello in mano”, come scrive Marcel Detienne. Ma soprattutto perché l’oscura e indefinibile specificità di Apollo è sicuramente legata al rapporto col linguaggio. Profezie, nascondimenti, mediazioni, enigmi – insomma “le parole del dio”, un’espressione che ricorre spesso in questo spettacolo – fanno di Edipo re una vera e propria “tragedia del linguaggio”. È nel linguaggio che la verità, qualunque essa sia, “va in scena”, non tanto come lo sviluppo di un racconto quanto come lo svolgimento di un rito, di un mistero.
Andrea De Rosa
Regista teatrale di prosa e opera lirica, Andrea De Rosa (1967) è stato direttore del Teatro Stabile di Napoli e dal 2021 è direttore del TPE Teatro Astra di Torino (Fondazione Teatro Piemonte Europa – Teatro di Rilevante Interesse Culturale). I suoi lavori in prosa sono caratterizzati da uno spiccato senso di ricerca teatrale/filosofica e dimostrano un grande interesse per i personaggi tragici; con Fedra di Seneca ha vinto il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro 2015 per il miglior spettacolo dell’anno. Nel 2021 ha vinto il Premio Hystrio alla regia. Nell’opera spazia dal Novecento al melodramma ottocentesco, fino al primo Novecento di Puccini e Granados. Le sue produzioni sono state rappresentate in teatri quali il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Regio di Torino, il teatro La Fenice di Venezia, il San Carlo di Napoli, il Teatro Real di Madrid, il Municipal di Sao Paolo, il Sao Carlos di Lisbona, la Royal Opera di Copenaghen, il Mariinsky di San Pietroburgo, Il Festival di Pentecoste di Salisburgo. Nel febbraio 2024 ha firmato la messa in scena di Un ballo in maschera di Verdi al Teatro Regio di Torino con la direzione di Riccardo Muti.
Fabrizio Sinisi
Drammaturgo, poeta e scrittore, lavora stabilmente con
i maggiori teatri nazionali, collaborando con i più importanti registi della
scena italiana. Suoi lavori sono stati tradotti e rappresentati anche in
Austria, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Romania,
Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Ha ottenuto la menzione dell’American
Playwrights Project, il Premio Testori per la Letteratura e il Premio Nazionale
dei Critici di Teatro.
dal 4 al 9 marzo dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
di Sofocle traduzione Fabrizio Sinisi
adattamento e regia Andrea De Rosa
produzione TPE Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli-teatro nazionale, Lac Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT/teatro nazionale
EDIPO RE
Sofocle / Andrea De Rosa
di Sofocle
traduzione Fabrizio Sinisi
adattamento e regia Andrea De Rosa
con (in o.a.) Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini
scene Daniele Spanò
luci Pasquale Mari
suono G.U.P. Alcaro
costumi Graziella Pepe costumi realizzati presso il Laboratorio di Sartoria Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
assistenti alla regia Paolo Costantini, Andrea Lucchetta
produzione TPE - Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
durata 75 min guarda il trailer https://www.youtube.com/watch?v=b0C4IkpRU6A&t=13s