MALATTIA RENALE CRONICA: IL RUOLO CHIAVE DEL MEDICO DI BASE

 



CATANIA – «La malattia renale cronica è una sfida globale per la salute».

Così esordisce Santina Castellino. già Direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia dell’Ospedale Taormina e Componente del Consiglio Direttivo Fir (Fondazione Italiana del Rene), introducendo il focus “Malattia renale cronica. Quale approccio? Come prevenirla?”, che si è svolto stamattina (sabato 29 marzo) nell’Aula Magna dell’AO Cannizzaro di Catania.

Il responsabile scientifico dell’evento fornisce numeri importanti riguardo una patologia che spesso è silente: «Sono affette dalla malattia renale cronica 850 milioni di persone nel mondo e in Italia 10% della popolazione. Spesso manca la consapevolezza di avere questa patologia. Noi medici la definiamo un “killer silenzioso”, perché può rimanere asintomatica anche negli stadi terminali. Per intercettarla precocemente è fondamentale la prevenzione, attraverso semplici esami delle urine e il dosaggio della creatininemia come screening». In un contesto in cui la malattia non dà segnali evidenti, diventa dunque cruciale la collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale.

«È importante che il medico di medicina generale sia coinvolto attivamente nell’intercettare precocemente la malattia renale cronica – spiega il responsabile scientifico dell’evento formativo Giuseppe Distefano, MMG, segretario Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Catania e consigliere nazionale Sismed (Società Italiana Scienze Mediche) – Si tratta di una vera e propria patologia sociale che, come ha detto la collega, purtroppo viene spesso diagnosticata solo in fase avanzata. È quindi necessario che il medico di famiglia abbia un ruolo più centrale».

 

Il focus, patrocinato da OMCeO della provincia etnea, da Fir (Fondazione Italiana del Rene) e Sismed (Società Italiana Scienze Mediche), ha focalizzato l’attenzione sugli spetti epidemiologici e clinici della malattia e sui nuovi modelli di assistenza per l’individuazione precoce e la presa in carico della patologia a qualsiasi stadio o a rischio di sviluppo, con due sessioni che hanno visto protagonisti esperti del settore: Massimo MorosettiElisabetta BattagliaSalvatore RandoneMaura RoveraSalvatore CondorelliGiuseppe LibertiCarmela RicottaAntonio GranataAngelo FerrantelliAntonino GurgoneRoberto ScicaliGiuseppe ArcidiaconoDiana CinàOttavia SoraceAlessio SturialeAntonino Di GuardoVito LeanzaAntonino RizzoPaolo GiusaDemetrio SpantiMonica Insalaco e Giorgio Pulvirenti.

Per i saluti di benvenuto sono intervenuti Salvatore Giuffrida (direttore Generale AO Cannizzaro), Massimo Morosetti (presidente Fir - Fondazione Italiana del Rene) e Giuseppe Liberti (vicepresidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di CT). «Un paziente nefropatico può essere anche diabetico o iperteso – sottolinea Liberti – e solo un approccio multidisciplinare può restituirgli salute e qualità di vita».

Fattitaliani

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