di Laura Gorini
Bisogna iniziare a dire "no", altrimenti non cambierà mai nulla.
Bella, bellissima e solare. Determinata e con una grande voglia di fare e di lottare per i propri diritti e per quelli di tanti giovani come lei. Antonella Arpa, la youtuber e cosplayer italiana che ha fatto letteralmente impazzire il Web (e non solo) dopo la sua partecipazione a Le Iene, è decisamente questo e molto, molto altro ancora. La nostra intervista a cuore aperto alla star del momento.
Antonella, sei diventata
un vero punto di riferimento per tanti giovani. Che effetto ti fa? Ti senti in
qualche maniera invasa da un senso di grande responsabilità nei loro confronti?
Essere così
tanto seguita è meraviglioso, ma avverto sì anche un forte senso di
responsabilità. Mi piace sensibilizzare chi mi segue su temi importanti, come
la cultura, l'inclusione e l'empowerment femminile.
Il tema
lavoro è decisamente molto scottante ma, nonostante, se ne parli molto pure
dello sfruttamento di tantissima forza lavoro, soprattutto se alle prime armi,
le cose non si riescono a cambiare. Che cosa si potrebbe fare per dare una
scossa a tutto ciò?
Bisognerebbe partire dall'autostima dei giovani. Molto spesso è un sentimento di rassegnazione a far sì che si accontentino. Far prendere coscienza che la preparazione sia una qualità che ci rende unici potrebbe essere un primo passo.
D'altro canto però molti
ragazzi vengono letteralmente aggrediti dai Media e dalla Società se non
lasciano la casa dei loro genitori per andare a vivere da soli. E come si fa a
costruirsi un presente e un futuro con una vita lavorativa così precaria?
Ciò che allontana le
vecchie generazioni dalle nuove è proprio il divario economico contemporaneo
rispetto ai loro tempi. I giovani d'oggi non solo non si sentono compresi, ma
addirittura derisi. Questo comporta mancanza d'autostima e accondiscendenza nel
subire qualsiasi genere di umiliazione economica.
Credi che
ciò possa, in qualche maniera, mettere pure in pericolo le relazioni?
No, non credo che la sfiducia nel mondo del lavoro influisca sulle relazioni interpersonali. Sicuramente però influisce sulle natalità. La precarietà del lavoro influisce direttamente sulla scelta di non creare una famiglia. Più tardi si trova un lavoro stabile e dignitoso, più difficile sarà creare una famiglia.
Quanto
coraggio e quanta determinazione ci vogliono oggi per farcela nella vita?
Ci vuole tantissimo coraggio.
Mi rendo conto sia dura e difficile, ma bisogna iniziare a dire "no",
altrimenti non cambierà mai nulla.
Tu
quando hai compreso di aver trovato la tua strada?
Probabilmente quando ho pubblicato il mio primo fumetto, La Carta del Fuoco. Per me pubblicare un mio fumetto equivaleva al mio sogno di bambina. È stato molto emozionante e mi sono detta "sì, sono sulla strada giusta".
Ad oggi quanto sei soddisfatta di te stessa? Hai qualche
rimpianto?
No, non ho nessun rimpianto. Ogni singolo passo è stato parte di un percorso che mi ha condotta fin qui, è la fantastica storia della vita di ciascuno di noi. Mai avere rimorsi!