Un nuovo capitolo nella storia dei Patricks: la band folk irlandese torna con Irish Blend, un album che promette di far vibrare l’anima della tradizione con un’energia moderna. Una miscela travolgente di folk e rock che celebra le storie, la cultura e la musica dell’Irlanda.
Dopo Tales From Irish Waves e Rocky Road to Ireland, i Patricks annunciano l’uscita del loro terzo album, Irish Blend, disponibile dal 28 febbraio 2025 su tutte le piattaforme digitali e in formato CD. Un lavoro che non si limita a rendere omaggio alla musica folk irlandese, ma che ne esalta la forza narrativa, intrecciando la cultura celtica con la semplicità e l’energia della vita quotidiana. Un viaggio musicale perfetto per entrare nel clima delle celebrazioni di San Patrizio. Prodotto e registrato dall’etichetta Maxy Sound di Massimiliano Titi, riferimento assoluto nella scena folk, Irish Blend raccoglie riletture in chiave contemporanea di brani tradizionali, arricchendole con basso, batteria e strumenti moderni, cifra distintiva della band. Il titolo dell’album richiama non solo la fusione di sonorità tradizionali e moderne, ma anche il mondo dello spirits & beverage, simbolo dell’ospitalità e convivialità irlandese. L’album è un viaggio tra le vite e le esperienze dei personaggi tipici della cultura irlandese, raccontate con intensità ed energia attraverso testi coinvolgenti e arrangiamenti dinamici. Una perla speciale all’interno della tracklist è Irish Sun, il primo brano inedito della storia dei Patricks: uno strumentale evocativo che cattura la magia del sole che filtra tra le nuvole irlandesi, regalando paesaggi mozzafiato.
A fare da apripista all’album è stato il singolo The Drunk Scotsman, uscito il 14 febbraio 2025, realizzato in collaborazione con Jimmy & Scots Folk Band, una delle formazioni più interessanti della nuova scena folk italiana. Questo brano, registrato e prodotto da Maxy Sound, è frutto di un arrangiamento congiunto che evidenzia l’amicizia tra le due band e la loro passione comune per il folk dal sound fresco e coinvolgente.
Anche la copertina dell’album racchiude l’essenza di Irish Blend: un’accogliente scena da pub irlandese, dove una figura femminile dai tratti tipicamente irlandesi serve un irish blended whiskey. Un vistoso tatuaggio combina il titolo dell’album con il logo della band, simbolo della fusione tra tradizione e modernità che contraddistingue il sound dei Patricks.
Un viaggio sonoro che profuma di Irlanda, un brindisi in musica che unisce passato e presente. Irish Blend è più di un album: è un invito a perdersi tra note e racconti, a condividere una pinta con gli amici e a lasciarsi trasportare dall’anima irlandese.
Irish Blend sarà disponibile su Spotify, Apple Music e tutte le principali piattaforme digitali al link https://bfan.link/irish-blend La versione CD conterrà una bonus track esclusiva: il singolo The Drunk Scotsman. Abbiamo intervistato i Patricks per Fattitaliani:
- Il 28 febbraio è uscito "Irish Blend" il vostro album contenente alcuni singoli già pubblicati e quelli delle nuove registrazioni. Parlateci dei brani nuovi e cosa vi ha orientato nella scelta.
Dopo la pubblicazione di Rocky Road to Ireland, il nostro sound è diventato più maturo, con arrangiamenti più articolati e più energici. Con Irish Blend volevamo dare la svolta definitiva a questo processo di maturazione, raggiungendo per alcune canzoni sonorità che strizzano l’occhio al rock. Ne è un esempio Raggle Taggle Gypsy, l’opening track, cui siamo già molto legati. I nuovi brani sono stati scelti per legare insieme tutto il nuovo album, caratterizzandolo come quella che ci piace pensare sia la nostra produzione più autentica. Oltre alla già citata Raggle Taggle Gipsy, abbiamo inserito un pezzo inedito, scritto per violino da Gabriele, Irish Sun, oltre a una drinking song, Some Say the Devil is Dead, un classicone come Spanish Lady e un tormentone del web come The Wellerman: c’è tutto quello che serve per gustare del buon folk, senza riuscire a stare fermi sulla sedia.
- Potete raccontarci come è costruito il nuovo show e dove possiamo venire a sentirvi nel mese di Marzo, in occasione della festa di San Patrizio?
L’obiettivo che siamo dati per le prossime date è quello di renderci ancora più coinvolgenti. La nostra musica può essere sia estremamente allegra e festosa, sia malinconica ed introspettiva, ma di certo è caratterizzata da una grande dose di energia. Starà a noi riuscire a trasmettere questa energia ed a servire i drink in modo che chi li beve possa farsi trasportare nei pub d’Irlanda e nei festival celtici di tutta Europa. Per il tour di San Patrizio potrete seguirci nelle seguenti serate.
- 14 Marzo: Forte Marghera (Mestre, VE)
- 15 Marzo: Spirit de Milan (MI)
- 16 Marzo: Dai Tosi (Tribano, PD)
- 17 Marzo: Locanda Al Leone (Romano d’Ezzelino, VI)
- 21 Marzo: The Public (San Bonifacio, VR)
- 29 Marzo: The Brothers (Arbizzano, VR)
- Come è nata l'idea di suonare musica Irlandese? Cosa vi lega alla cultura celtica?
Non ci crederai, ma siamo quasi tutti di estrazione classica e metal. La maggior parte di noi in adolescenza ha ascoltato tantissimo heavy metal e allo stesso tempo studiava al conservatorio o in banda. Margot cantava nel coro dell’Arena di Verona, mentre Riccardo studiava flauto traverso al conservatorio. Queste influenze crediamo si sentano nei nostri arrangiamenti; in The Wellerman o Follow Me Up to Carlow, o anche in Step it Out Mary.
Alessio e Gabri (chitarra e violino) ascoltavano già irish folk e new trad prima che nascessero i Patricks, ma all’interno di quello che suoniamo ciascuno di noi mette quello che gli piace sentire e suonare, e il risultato è sicuramente qualcosa di personale e caratteristico.
- C'è un artista o una band del panorama internazionale con cui vorreste fare un duetto?
In Irish Blend abbiamo realizzato il nostro primo featuring con i nostri amici Jimmy & Scots Folk Band; la canzone si chiama “The Drunk Scotsman”, andate a sentirla! Ma gli artisti con cui sogniamo di collaborare sono senza dubbio gli High Kings. Hanno preso l’eredità dei Dubliners e stanno scrivendo la storia della musica irish. Artisti incredibili, che continuano ad influenzarci tantissimo.
Poi abbiamo un sogno indicibile: ci piacerebbe tantissimo che qualche DJ remixasse una delle nostre canzoni. Ci sono già diverse collaborazioni, la più interessante per noi è tra The Sidh e DJ Matrix, o i mix dei Valtos. Siamo dei metallari dediti al folk, ma siamo anche dei gran festaioli e ascoltiamo volentieri pure musica elettronica.
- Avete altri progetti per il futuro?
Certamente! Stiamo suonando sempre più spesso a festival celtici, siamo anche tornati a Montelago, dove ci siamo trovati nello stesso cartellone di artisti come Alan Stivell, Eivor e Blind Guadian. Vorremmo dedicarci sempre di più a questi contesti. L’energia che si respira su quei palchi è impareggiabile ed ogni volta è una grandissima emozione riuscire a connettersi con il pubblico e far ballare e saltare perfino le vecchiette! Sicuramente ora vogliamo concentrarci sulla nostra attività live.